La fiction che fece conoscere all'Italia le gesta del capitano Ultimo, carabiniere del Ros che assestò duri colpi alla mafia negli anni 90. Ben fatta e ben interpretata, con Bova convincente e assolutamente nella parte. Qualche calo di tensione nelle parentesi sentimentali, ma nelle scene d'azione tutto funziona; un po' frettoloso (ma realistico) il finale. Visto il basso livello delle fiction italiane di allora (ma anche di oggi), questa è davvero sopra la media. Da rivedere...
MEMORABILE: Gli stratagemmi utilizzati per le intercettazioni ambientali; la riunione dei mafiosi nel garage.
Ispirato alla figura di un poliziotto dei ROS autore di indagini scottanti sulla mafia in Sicilia, questa fiction televisiva di Stefano Reali è ben fatta nel riprodurre i momenti d'azione ed anche abbastanza efficace nella ricostruzione del contesto ambientale, con le ostilità e gli ostacoli che il protagonista incontra nel suo lavoro. Molto meno efficace nel delinerare la storia privata del poliziotto, parte in cui la storia mostra vistosi cali di ritmo.
Un film per la tv che racconta le avventure del Capitano dei Carabinieri che arrestò Totò Riina, il capo dei capi. Buona la prova di tutto il cast, su tutti Bova, svolgimento delle indagini ben eseguito, senza tralasciare i particolari. Seguiranno altre stagioni di pregevole fattura, con un cambio dei vari interpreti. Bravi anche Memphis e Tirabassi.
Versione romanzata delle gesta del noto capitano Ultimo, cui sarebbe (e si sottolinea sarebbe) attribuito, tra l’altro, l’arresto del latitante Riina. La prima serie è ben congegnata, ma già dalla seconda l’intrattenimento è assicurato purché si chiuda un occhio, o entrambi, su passaggi illogici e incongruenze. Comunque lo spettacolo funziona, il cast è affiatato fino alla terza serie compresa, mentre la quarta merita l’oblio e la quinta, oltretutto rara a vedersi, non è da meno.
MEMORABILE: L’immancabile foto di piazza Tienanmen nella stanza del Capitano.
Serie storica della televisione italiana; quella in cui Raoul Bova ha dato il meglio di sé con intrecci al tempo stesso complessi ma facili da seguire e coinvolgenti nel loro sviluppo. La migliore resta "L'infiltrato", perché in più c'è Kasia Smutniak come sempre bellissima ma qui anche volutamente zoppa, per sottolineare come la bellezza non stia di casa nelle famiglie mafiose.
Francesco Benigno HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneFuretto60 • 17/05/13 20:24 Call center Davinotti - 45 interventi
Ultimo 4 L'occhio del falco (trasmesso a gennaio 2013)
Deludente: l’evidente contrazione del budget ha influito anzitutto sul cast, riducendo gli attori di livello al solo Bova e relegando il povero Benigno a due comparsate quasi umilianti, mentre è inspiegabile la presenza di alcuni attori (si fa per dire) come l'insignificante poliziotta. Mancando il dinero si sarebbe potuto compensare con le idee, invece sono soprattutto quelle a latitare; se poi si aggiungono scene che neanche in Mission Impossible avrebbero trovato collocazione, la frittata è fatta. *
Il fumetto di Dylan Dog letto in ufficio da Aspide ( Benigno), è L' Ultimo Plenilunio (settembre 1992):
DiscussioneZender • 4/04/18 07:22 Capo scrivano - 48839 interventi
Samuel, va bene mettere libri e riferimenti, però cerca di approfondire la data di uscita precisa, senza scrivere solo l'anno, soprattutto quando è facile farlo come in questo caso.
E' probabile ma non ho certezza, che il film proiettato a casa Giuseppe Niscemi (Caruso), sia "Chi protegge il testimone" (Someone to Watch Over Me), diretto da Ridley Scott del 1987
(questo fotogramma è preso da internet e a mio avviso è utile alla comparazione)
(di sicuro c'è Tom Berenger nel fotogramma e il taglio di capelli mi pare sia molto simile