I troll sono gli gnomi perfidi della tradizione nordica. Tarchiati, rugosi, con un sorriso sardonico perennemente dipinto sul volto, occhieggiano da ogni negozio di souvenir scandinavo. Per fare la loro comparsa in grande stile al cinema c'è voluta la moda lanciata dai Gremlins, che ha visto entrare in scena ogni sorta di pupazzo di origine fantasy. Essendo i boschi l'habitat naturale dei Troll, si è pensato bene di immergere un normale condominio americano in una sorta di foresta improvvisata. Che cresce poco a poco in ogni singolo appartamento dello stabile dopo che il primo troll si è impossessato della solita bambina bionda che fa cadere la palla giù per le scale...Leggi tutto della cantina. La famiglia della piccola nota subito che in lei c'è qualcosa che non va, ma né il padre Harry Potter (esatto, proprio così, al povero Michael Moriarty hanno affibbiato il nome del celebre maghetto) né la madre si rendono conto del problema. Solo il fratello Harry Potter jr. (e dagli, anche al Noah Hathaway de LA STORIA INFINITA tocca quel nome lì) capisce che la sorellina è posseduta e va dalla vicina, specialista in favolistica e allevatrice di bizzarri animaletti (tra i quali un funghetto parlante!). Nel frattempo i troll si moltiplicano (piuttosto ben fatto, il make-up) e le foreste anche. Molto più fantasy che horror (nonostante qualche discreto effetto speciale disgustoso), il film di Carl Buechler cerca di essere quanto possibile ironico, ma ottiene risultati modesti convincendo di più sul versante spettacolare. Film per ragazzi, certo, ma che nell'assurdità del soggetto trova un buon punto di forza.
Grazioso questo misto di fantastico e horror che vede un "demoniaco" troll prendere possesso di un palazzo. Questo film vede la prima apparizione al cinema del nome "Harry Potter", qui interpretato da Hathaway. Non male anche se la parte migliore sono sicuramente i primi 30 minuti.
MEMORABILE: L'uomo che si gonfia, la ragazza nuda.
Mixando favola, fantascienza e horror, Buechler crea un film di discreta fattura che sicuramente risulta essere lento e con dialoghi ridicoli (posso entrare devo vomitare ne è un esempio) ma ha dalla sua discreti effetti di make-up (fantastica la trasfromazione facciale stile Amityville Possession). Regia e sceneggiatura soporifere ma il film si riscatta nella costruzione dei mostriciattoli, l'uno diverso dall'altro (fantastici il goblin-porco e il funghetto della strega). Recitazione televisiva. Peggiore del suo sequel.
MEMORABILE: La canzone cantata dai vari mostriciattoli, il funghetto.
L'approssimazione di un genere, il fanta-horror anni '80 da prima serata, già di per sè assai approssimativo. La produzione di Charles Band è riconoscibile, ma durante la sua lunga odissea nel cinema di genere il nostro ha prodotto cose migliori. Dispiace per il piccolo e malefico troll, che alla fine è l'unico personaggio che riesce a rimanere simpatico (forse proprio per i suoi caratteri somatici che sembrano concepiti nel laboratorio di Stivaletti), ma l'aspetto più evidente è la pochezza con cui è stato affrontato l'intero lavoro.
Strano esperimento fantascientifico/horror sulla falsariga dei Gremlins ma decisamente meno ispirato e, probabilmente, anche meno adatto per i bambini. Peccato per certi temi piuttosto profondi, trattati dalla pellicola in maniera sbrigativa (infanzia, i sogni, l'età adultà, ecc). Cast solo discreto (con due Harry Potter al prezzo di uno), ma effetti davvero ben fatti, arrivando addirittura a fare tenerezza come il piccolo fungo Galwain. È stato maledetto da una serie di pseudoseguiti, ma d'altronde ne ha guadagnato in popolarità.
MEMORABILE: Il papà che si scatena con Summertime Blues; la prima trasformazione in pianta del playboy.
Fiabesco (con due personaggi chiamati Harry Potter non poteva essere altrimenti) e bizzarro, segue scolasticamente i dettami del fantasy ma, con i suoi personaggi variopinti e gli effetti artigianali ed efficaci, strappa senza problemi una soddisfacente sufficienza. Simpaticissimo il funghetto animato e centrato nella forma il finale. Fosse stato sempre questo il livello delle produzioni di Band...
Filmetto infantile, molto povero nella messa in scena e poco appassionante, più orientato evidentemente per un pubblico di ragazzini visto che di spaventi veri non ce ne sono. Il troll è fatto abbastanza bene (il regista è un addetto agli effetti speciali), ma la trama ha poche svolte e il cast non è dei migliori; così arrivare alla fine è arduo, perché la noia fa spesso capolino.
Fanta-horror con toni da favola nera, non privo di spunti ironici, evidentemente destinato a un pubblico di ragazzini ma comunque godibile se preso per quel che è. Cast di star della serie B, con la partecipazione trash di Sonny Bono; azzeccata nel ruolo la giovane Beck (scomparsa dalle scene poco dopo) mentre Moriarty si ritaglia qualche spazio divertente. Essenziale e poco rifinita la regia di Buechler, che però eccelle nel make-up e nelle animazioni dei numerosi mostriciattoli, per l'epoca e per il budget ben realizzati. Molto ottantiano.
MEMORABILE: Sonny Bono trasformato in un bacello e poi in una pianta.
Film ovviamente rivolto a un pubblico di giovanissimi, produzione low budget ma che può godere della maestria del genio degli effetti speciali Buechler (che ne è anche regista) e della musica del grande Richard Band, il cui nome è legato ai migliori film di Gordon e Yuzna. Insomma, Troll alla fine è un buon prodotto di serie B godibile, divertente e anche commovente in alcuni punti (la storia del professore affetto da nanismo in punto di morte). Il protagonista si chiama Harry Potter (!)
MEMORABILE: Il bambino guarda la sorella seduta sul letto ma sulla parete vede riflessa l'ombra di un mostruoso Troll!
Dalla mitica factory Empire di Charles Band, una fiaba fantasy con gustosi tocchi horror. Un malvagio troll vuole conquistare il mondo partendo da un palazzo e trasformandone gli inquilini in ributtanti gnomi e mostri assortiti. Il giovane Hathaway, già Atreyu nella Storia infinita, con l'aiuto di una principessa/strega cercherà di fermare il nasuto mostriciattolo. B-Movie ben fatto, con gli ottimi SFX di Buechler, qui anche in veste di regista che a parte qualche momento trash mantiene quello che promette. Divertente.
MEMORABILE: La canzone dei troll; Le varie trasformazioni.
L'effettista Buechler, al suo primo lungometraggio come regista, firma la rilettura in salsa Empire di un horror-fantasy alla Spielberg: budget considerevolmente ridotto, umorismo kid-friendly assai meno tollerabile (le smorfie "gnomesche" della ragazzina e soprattutto la nonchalance con cui i genitori assistono al suo inselvatichimento superano i limiti del puerilismo) e una caratterizzazione dei protagonisti approssimativa. Eppure qualche idea si salva (l'ambiente weird condominiale, la predominanza della vegetazione), gli SFX sono spassosi e le citazioni bandiane fanno sorridere.
MEMORABILE: I poster dei film di Charles Band; Il ghoulie nel disegno; Moriarty balla; La piovra-pianta in stop-motion alla Harryhausen; Il finale con mostrone.
Noah Hathaway HA RECITATO ANCHE IN...
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Rebis ebbe a dire: Ma il protagonista si chiama Harry Potter??????
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Sì, curioso come anticipi il nome del maghetto
Stai a vedere che la Rowling si è vista il cultazzo di Buechler (non sarebbe da escludere, visto che nel bene o nel male il film un suo status di culto ottantiano c'è l'ha) e gli e piaciuto il nome da dare al suo maghetto occhialuto
DiscussionePumpkh75 • 6/06/14 12:43 Archivista in seconda - 438 interventi
Grazie ad entrambi, rimirerò spesso i reperti con nostagico entusiasmo!!
CuriositàZender • 13/09/15 19:16 Capo scrivano - 48845 interventi
Nella scena in cui Harry Potter sr. (Michael Moriarty) si scatena a lungo in salotto ballando e mimando da solo "Summertime Blues" dei Blue Cheer (cover del pezzo di Eddie Cochran), correttamente inserisce sul giradischi il riconoscibile vinile da cui il pezzo è tratto ("Vincebus Eruptum", 1967):
So che comunque la Rowling non ha mai ammesso di essersi ispirata a Troll per il nome del suo maghetto...mah, io ci credo poco che sia solo una semplice coincidenza a ogni modo...