Un'organizzazione criminale organizza (appunto) un traffico d'armi con epicentro a Beirut. Dove arriva l'agente Mike Gold... Spaghetti-Bond di classica ambientazione libanese e di impianto elementare nonostante il folto gruppo di sceneggiatori accreditati e non. Tutto modestissimo ma il buon ritmo (complice la brevità), l'atmosfera scanzonata e fumettistica e le discrete musiche di Savina lo rendono tutto sommato gustoso. Un genere minore da rivalutare.
Sotto-prodotto del filone spionistico all’italiana sulle orme di James Bond – il titolo è già tutto un programma -, concentrato in un plot indefinito, tardigrado e cigolante. Si ritrova certo feeling naïf tardi anni Sessanta, conferito da colori, musiche, acconciature e volti ricorrenti nei b-movies italici del tempo (Tudor, Gallotti, Solar, Guglielmi, Peña); Galimberti esibisce la sua abilità di karateka.
Traffici criminali per il mondo portano il nostro eroe Jack Gold nella terra dei cedri, a Beirut ("dopo due giorni ci si annoia", dice un tipo al Nostro in un bar). Ritmi molto lenti, da spionaggio di quart'ordine, inseguimenti e sparatorie risibili e plot praticamente inesistente. Romitelli dirige con un nom de plume esterofilo. Salve solo le inquadrature insistite ai petti delle attrici. Davvero poco, non vi sembra?
L'incipit, con un ridicolo inseguimento per le vie di Roma, è in puro stile Cascino. Subito dopo l'azione si trasferisce nella solita Beirut e il film assume le consuete movenze della spy-story di serie z, con una trama squinternata e un ritmo singhiozzante, colossali buchi narrativi, personaggi che scompaiono e ricompaiono senza logica, dialoghi penosi e un James Bond fra i più assurdi e inattendibili che si sia mai dato vedere. All'attivo del film c'è solo la lodevole brevità e le pregevoli grazie (molto coperte) di qualche bellona d'epoca.
Nel genere spionistico all'italiana questo titolo roboante (solo il titolo...) è sicuramente uno dei peggiori. Personaggi slegati dal contesto scompaiono e appaiono in modo casuale; sembra di assistere a tre film in uno, dei quali uno vale poco e l'altro ancor meno. A favore del film i bei paesaggi tipicamente anni 60, decisamente migliori dei caotici e inquinati paesaggi che vedremo purtroppo nei decenni seguenti. Azione smorta, cast discutibile. Mediocre.
L'ispirazione "bondiana" è evidente già dal titolo per questa spy story di produzione italiana. Purtroppo di Bond ne esiste uno solo e gli altri non sono che imitazioni e, come in questo caso, venute male. Sceneggiatura ingarbugliata che dipana una storia a tratti francamente incomprensibile (e non per limiti dello spettatore). Gli attori poi, forniscono una prova decisamente scadente.
Pallidissimo tentativo di entrare nel mondo degli 007 con un confuso prodotto di serie B ricco di grosse incongruenze tra plot e montaggio, attori modesti, musiche soporifere e chi più ne ha... L'ambientazione libanese è se non altro particolare, per il resto una poco comprensibile accozzaglia di avvenimenti. Classico esempio di cinema trash che sconfina nel ridicolo.
Il riferimento bondiano è tanto smaccato quanto al di sopra delle possibilità di questo spionistico avventuroso all'italiana, girato in trasferta in una Beirut piena di posaceneri marchiati Pejo. Il clima fumettistico (con un eroe di comica sveltezza che neutralizza sgherri particolarmente tonti) è quello delle ultime puntate di Simon Templar. Tuttavia, nonostante gli evidenti limiti di budget e un protagonista privo del carisma necessario, è abbastanza godibile grazie all'ambientazione insolita, le buone musiche, l'agile durata.
MEMORABILE: L'attentato alla villa col tubo del gas.
Tra i tanti (e spesso misconosciuti) imitatori italici dei film della spia più famosa del mondo, questo è uno dei meno riusciti. Manca ad esempio tutto il cotè pop, che di solito è garantito dai gadget fantascientifici e dai vestiti delle ragazze. Qui ci si accontenta di tanto karatè, di una trama a tratti incomprensibile e di una sola bella sequenza d'azione interamente girata dentro una raffineria. Troppo poco.
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Il sito di filmtv (così come quello di sorrisi e canzoni tv) riporta come co-regista Mino Guerrini. Eventualmente, chi possedesse info più precise (esempio il libro: 007 all'italiana di Marco Giusti) potrebbe confermare?