Ripercorrere i legami familiari dopo la scomparsa di Isabelle Reed, famosa e inquieta fotoreporter di guerra, sarà compito non facile per il marito e i due figli; specie per Conrad, il più giovane. Trier confeziona una rete psicologica su basi certamente non nuove, ricorrendo a non pochi luoghi comuni sia trasversali (i rapporti sentimentali coniugali ed extra) sia verticali (le ambiguità affettive tra genitori e figli). Al di là della raffinatezza delle immagini e lo scandaglio interpersonale, si avverte un che di letterario e di poco autentico.
MEMORABILE: Le verità sulla morte di Reed; La freddezza di Jonah nei confronti di moglie e figlioletta; L'incidente d'auto al ralenti; Le turbe di Conrad.
Un padre e i suoi due figli si riuniscono per commemorare la madre, celebre fotografa di guerra scomparsa. Joachim Trier, al suo primo film in lingua inglese, realizza la “vivisezione” di un nucleo familiare in cui ciascun componente ha un rapporto molto personale con una presenza femminile importante e dalla personalità ingombrante. Poco originale per tema trattato, il film è tuttavia un’elegante e sincera rappresentazione di un contesto familiare difficile e segnato da un evento luttuoso. Ottima la prova degli attori.
Quando era viva, era spesso lontana perché impegnata come fotoreporter nei luoghi "caldi" del mondo, da morta è una presenza ingombrante con cui devono fare i conti il marito e i due figli... Ancora una volta, un'elaborazione del lutto resa più difficile e dolorosa dall'incomunicabilità all'interno della famiglia. Un tema molto battuto, soprattutto nel cinema anglosassone, che il regista danese affronta con qualche stereotipo di troppo ma anche con abilità, strutturando ad incastro la narrazione fra passato e presente, in questo sostenuto dalla buona prova di tutto il cast.
MEMORABILE: La passeggiata notturna del figliolo minore insieme alla compagna di scuola di cui si è innamorato
Pellicola interessante e ben recitata, ma con ritmo eccessivamente lento (pur idoneo a rappresentare i problemi familiari dei protagonisti) che ne mina leggermente la fruibilità. Bravo Byrne, attore forse non troppo valorizzato, nel ruolo del vedovo che prova a riallacciare il rapporto con i due figli. Interessante anche la scelta, non certo nuova però, di far vedere alcuni eventi dai punti di vista di due personaggi differenti. Forse non proprio buono, ma sicuramente discreto.
La famiglia di una fotoreporter deceduta elabora il lutto. La rete di menzogne di cui ogni personaggio fa parte a vario titolo risulta artefatta, se vista in un’ottica casalinga intima. Le bugie di Eisenberg son solo immature e il mondo nascosto del fratello rende carico il rapporto col padre in maniera patologica; anche Byrne sembra un estraneo coi figli. Con la Huppert si gioca una carta autoriale e la si fa apparire distaccata (e traditrice) come madre. Data la mancanza di collante tra i ruoli è comunque discreta l’analisi dei singoli caratteri.
MEMORABILE: Il racconto del figlio sulla sua vita; Il sacchetto in testa appare eccessivo; La foto sul New York Times; Lo sputo all’insegnante.
Il cinema di Trier è molto legato alle situazioni familiari e al difficile rapporto tra genitori e figli, in particolar modo alla difficoltà nel relazionarsi e parlarsi, qui per via di una serie di problematiche che colpiscono la famiglia. Il cast è ben diretto e ben in parte in quanto gli attori sono molto credibili e bravi nei loro ruoli, anche nei momenti meno realistici e più legati a visioni e ricordi. Un film scritto con saggezza e senza alcun tipo di sensazionalismo, aiutato da una regia molto gradevole, non esagerata e sempre rispettosa degli argomenti trattati. Buono.
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La scena dell'incidente automobilistico al ralenti non può non richiamare alla mente SPOILER la scena finale di un suo noto film. FINE SPOILER Dario Argento verrà poi omaggiato in modo più ufficiale nel prosieguo della pellicola, quando verrò mostrata la celebre sequenza della pallottola che trafora il cranio di Daria Nicolodi in Opera:
I due figli del protagonista ad un certo punto guardano al computer uno spezzone di un vecchio film interpretato da loro padre. Si tratta di Hello again - Bentornato fantasma: