Una notte da dottore - Film (2021)

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Una notte da dottore
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2021
Genere: commedia (colore)
Note: Remake del francese "Chiamate un dottore!" (2019).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sta diventando un po’ umiliante la facilità con cui in Italia si ricorre al pedissequo remake di commedie d’oltralpe, come se diventasse ogni giorno più complicato osare con soggetti originali. La Colorado film, recidiva nell’operazione, riprende il natalizio CHIAMATE UN DOTTORE! trasferendolo nella Roma notturna (e molto ben fotografata) di un tempo indefinito che – almeno quello – ci evita il solito profluvio di ovvietà sentimentali e luoghi comuni legati alle festività (l'originale era ambientato durante il Natale). A riprendere il personaggio del dottore cinico e disilluso...Leggi tutto di Michel Blanc ci pensa Diego Abatantuono il quale – a dispetto di qualche perplessità nell’immaginarlo medico – trova una sua collocazione ideale nel film, perfetto monumento all’indifferenza di fronte al dolore; un personaggio tutto ombre, un egoista la cui insofferenza nei confronti degli sconosciuti da curare è da subito evidente. Tassista del dolore sbattuto in ogni parte della città da una centralinista che non gli concede pause e più volte lo riprende, Pierfrancesco Mai si ritrova d'improvviso a combattere contro un mal di schiena invalidante che lo costringe a reclutare al volo un rider di passaggio (Matano) come assistente: alle visite andrà quest’ultimo, comunicando di nascosto via auricolare con lui bloccato in auto per fare da tramite tra medico "vero" e paziente. Il divertimento, come nell’originale francese, sta negli equivoci che si creano nel passaggio di informazioni e nella totale inesperienza nel campo di Mario, il rider, impegnato a fornire diagnosi ripetendo ad alta voce le cure suggerite in incognito dal “titolare”, il quale a sua volta ascolta in viva voce i sintomi accusati dai pazienti per elaborare un parere clinico e trasmetterlo "da remoto". Il gioco funziona, naturalmente, più per chi guarda che non per la strana coppia protagonista, alle prese con raffiche di incomprensioni e gaffe di ogni genere. Per questo i momenti delle visite sono sicuramente i più divertenti, con uno o due picchi notevoli (l'uomo che soffre di disturbi intestinali), mentre più problematica si rivela la gestione delle fasi legate alla componente drammatica: il rapporto di Pierfrancesco con la vedova del figlio che pretenderebbe comprensione e aiuto, ad esempio; ma anche nei più frequenti dialoghi in auto tra Pierfrancesco e Mario si avverte spesso il ricorso a forzature superflue che ottengono solo di appesantire il ritmo. Si scade insomma, in più occasioni, nella banalità di un rapporto che alterna momenti di sincera, amichevole comunione ad altri in cui il medico, malsopportando gli impacci del rider, accompagna blande vessazioni a un forte sarcasmo accusatorio nei confronti di chi in fondo gli sta solo dando una mano in un momento di chiara difficoltà. La routine si spezza lasciando che lo stesso Mario prosegua nel frattempo le sue consegne da fattorino (sfruttando quindi la stessa auto per due diversi lavori), ma qui gli incontri sono – oltre che decisamente in numero minore – molto meno spassosi. Se quindi – come nella commedia originale – lo spunto unico su cui si regge il film (la zoppicante comunicazione tra i due durante le visite) funziona, quasi tutto ciò che gli ruota intorno, con toni malinconici e gravi ulteriormente accentuati nella versione nostrana, non trova mai un’efficace resa drammatica che ne giustifichi l’invadenza. Tra gli aspetti positivi, invece, certi afflati quasi poetici colti durante il viaggio nella Roma di notte, contrappuntati adeguatamente da musiche soft e ritmate. I messaggi sono fin troppo palesi, le interpretazioni di livello (segnatamente quella di Abatantuono, capace di mantenere il suo Pierfrancesco in perfetto bilico tra la voglia di mandare tutto al diavolo e scampoli di umana professionalità), i personaggi indovinati (buoni anche gli scambi al ristorante con la cameriera), i punti di forza dello script originale mantenuti. Un film, come di norma capita in questi casi, non facilmente giudicabile, considerata la smaccata derivazione da un modello pressoché identico; volendo parzialmente sorvolare sulla cosa, comunque, il risultato non è poi affatto male.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/21 DAL DAVINOTTI
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Rambo90 14/02/22 16:22 - 7853 commenti

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L'abitudine ormai consolidata della Colorado va a toccare un film francese, che era molto simpatico e riuscito, senza cambiare praticamente di una virgola quella sceneggiatura eppure perdendo qualcosa per strada. Sarà una regia meno puntuale e che non riesce a imprimere il giusto ritmo, o semplicemente l'accoppiata Abatantuono-Matano che non fa faville (il primo sempre più pesante e affaticato, il secondo poco credibile) ma la storia non scivola via con la stessa godibilità. Peccato perché il potenziale c'era.

Galbo 12/04/22 20:38 - 12556 commenti

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Un medico che gira per lavoro in una Roma notturna incontra casualmente un driver che diventerà il suo alter ego. Commedia diretta da Chiesa, paga il pegno della mancanza di originalità trattandosi di un remake di una pellicola francese, ma al netto di questo limite si rivela abbastanza godibile. La coppia Abatantuono-Matano (abbastanza inaspettatamente) funziona, così come il tono malinconico e dolceamaro offerto dalla storia. Gradevoli le riprese notturne "punteggiate" da una buona colonna sonora. Non male.

Gabrius79 18/04/22 11:38 - 1461 commenti

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La pellicola è ben diretta da Guido Chiesa e mette in pista la coppia Abatantuono-Matano, che funziona a fasi alterne. Spassosi e godibili sono i momenti nei quali i due collaborano a distanza (uno in aiuto e uno dai pazienti), mentre cala il ritmo e si affaccia un po' la noia quando si toccano le corde del sentimento. Bene la fotografia, quasi tutta in notturna.

Puppigallo 22/04/22 22:19 - 5402 commenti

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Mediocre commediola, che verso la fine tenta anche di virare sul serio col passato del protagonista e il suo problema con chi ne fa parte. Ciò lo trasforma a  tutti gli effetti in un ibrido troppo forzato e, come tale, finisce per non convincere. Resta comunque vedibile, grazie soprattutto a Abatantuono, cinico, stanco e malmesso dottore delle emergenze notturne, che avrà a che fare, pur appaltando il suo lavoro, con varia umanità. Matano come spalla funziona anche abbastanza bene, ma alla fine resta un film kleenex, guarda e getta.
MEMORABILE: Abatantuono di notte al ristorante, che ordina di tutto; "Ha delle urine recenti? Il suo alito sa di carogna".

Victorvega 23/04/22 16:34 - 502 commenti

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Godibile, simpatico, ma anche per questo occorre dire lo stesso che per altri remake: quanto meritano un voto autonomo e quanto, invece, i pregi sono nient'altro che valori acquisiti perché acquistati? Il film fa trascorrere una serata piacevole anche per la scelta (nel suo caso la pressoché totalità delle volte giusta) di Abatantuono come protagonista. Per il resto non è vera gloria ma, alla fine, lo svolgimento la sufficienza (stiracchiata) la merita.

Ultimo 8/05/22 17:21 - 1698 commenti

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Discreta commedia che deve la sua riuscita nella buona prova dei due protagonista. Abatantuono è perfetto nelle vesti dell'anziano medico e Matano è senza dubbio un'ottima spalla. Divertenti i vari momenti in cui Matano si improvvisa medico (dalla bambina col padre chirurgo alla la signora col cagnolino...). Verso la fine la pellicola diventa anche riflessiva e malinconica e in fondo piacerà un po' a tutti. Commedia per serate tranquille. Promossa.

Gottardi 10/05/22 16:24 - 396 commenti

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Medico di mezza età che lavora in una società privata come assistenza notturna e rider di consegne cibo si incontrano/scontrano e passano la notte a lavorare insieme. Bella commedia che tra quadretti umoristici e garbati offre un accenno di spaccato di alcune realtà by night, bisogni sanitari e insufficienza delle strutture deputate, e precarietà lavorativa. Peccato per un eccesso di sentimentalismo nel finale che cerca di raggiungere anche il pubblico facile alla lacrima, quando sarebbe stato più efficace colpire sarcasticamente duro sul tema dello sfruttamento lavorativo.

Il ferrini 5/06/22 22:48 - 2544 commenti

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Chiesa porta in scena il terzo remake consecutivo, stavolta francese, dopo quello argentino e quello cileno. Di suo ci mette un'eccellente fotografia notturna e una buona direzione del cast, compreso quello secondario, i meccanismi comici invece sono quelli della pellicola originale e qui fortunatamente sono soprattutto sulle spalle di Abatantuono, perfetto per il ruolo del medico cinico e indurito dalla vita. Matano, che dà nettamente l'impressione di essere la "riserva" di De Luigi, ne esce in modo decente. Musiche funzionali, durata adeguata.

Caveman 28/08/22 17:24 - 523 commenti

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Lo sport nazionale del nostro cinema pare essere, in alcuni casi sporadici, quello di rifare pellicole dei nostri cugini d'oltralpe; anche qui infatti il punto di partenza è francese. Va detto che come mero intrattenimento e divertimento leggero ci sta; merito di Abatantuono medico disincantato e di un Matano meno "Matano" del solito (fortunatamente); tutto sommato la parentesi "drama" è ben gestita, anche se chiaramente è il lato divertente a prevalere.

Jandileida 23/12/22 20:12 - 1627 commenti

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Tolta la tara "remake" (che ormai pare essere una tassa da pagare), rimane comunque un netto di discreta fattura. Merito soprattutto del duo che non ti aspetti: l'accoppiata Abatantuono/Matano sembrava sulla carta molto sbilanciata e messa insieme soprattutto per fini prettamente commerciali. Invece i due si completano perfettamente a vicenda, uno cinico e l'altro buono, uno colpito dalla vita e l'altro che ancora la guarda con occhi di speranza. Divertenti le avventure con i vari pazienti, non troppo melense le vicende personali. Equilibrato e piacevole.

Guido Chiesa HA DIRETTO ANCHE...

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Lupus73 22/05/23 14:09 - 1564 commenti

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Abatantuono medico 24h non troppo ortodosso nei comportamenti (tra cinismo e alcolismo) per caso incontra un rider, e dopo un problema alla schiena quella notte si fa sostituire da lui facendolo improvvisare dottore. Diverse gag divertenti, e sicuramente il tutto è favorito dalla sceneggiatura singolare che propone una situazione insolita. Abatantuono appesantito ma sempre con la battuta milanese fulminante, Matano simpatico; poi c'è il solito momento amaro/drammatico ormai quasi immancabile nelle moderne commedie all'italiana. Piacevole.

Reeves 7/11/24 09:44 - 2677 commenti

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Sembra impossibile avere un Diego Abatantuono in stato di grazia e ciononostante proporre una commedia scipita, mai interessante, con poche risate e a volte ridicola nelle parti serie. Guido Chiesa, dopo i suoi ardori giovanili, dirige in modo anonimo, Matano ce la mette tutta ma non riesce proprio a incidere. Come detto si salva solo Abatantuono, che però non riesce a salvare il film.

Medicinema 9/11/24 00:50 - 132 commenti

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Sorvolando sulla ormai cronica carenza di originalità della commedia italiana, sempre più spesso costellata di remake e sequel, l'opera di Chiesa, quasi copia carbone dell'originale francese, non trova sostegno neppure nel cast e nello svolgimento. Se Abatantuono, infatti, recita stancamente guidato dal pilota automatico, Matano sembra in una perenne candid camera, perso in un costante sorriso ebete; le mini-situazioni "mediche" che dovrebbero inoltre rappresentare il motore comico del film sono sciape quando non becere. Quantomeno, coi cinepanettoni si rideva per ridere...

Paulaster 15/11/24 18:01 - 4708 commenti

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Medico col turno di notte si fa aiutare da un rider, causa mal di schiena. Commedia sullo scambio dei ruoli, più marcata nella prima parte, in cui funzionano solo un paio di battute. Le varie visite sono abbastanza inverosimili per un pubblico adulto e l'unica nota è l'empatia di Matano. Abatantuono si mette nel classico ruolo di mentore e i suoi risvolti da genitore fallito sono poca cosa. Verso la conclusione si cerca di dare sostanza alla sceneggiatura, ma è tardi.
MEMORABILE: La colonscopia; Il menu.
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