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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E' apprezzabile la grazia con cui Veronesi affronta un soggetto tipicamente moderno (con tanto di immancabile influencer, scelta nell'identico modo con cui Sangiovanni lo fu per il biopic su Verdone nella seconda stagione di VITA DA CARLO) lavorando su una sceneggiatura molto ben scritta, che rifugge dalle banalità e dall'umorismo facile che si sarebbe potuto agilmente inserire in una vicenda simile. Si richiama alla lontana la Butterfly di Cronenberg tirando però in ballo Shakespeare e uno dei suoi testi più celebrati.

Vittoria (Fogliati) e Rocco...Leggi tutto (Diele) sono una coppia che a Roma sogna di entrare nel mondo del teatro; i provini del grande regista (in netto declino) Federico Landi Porrini (Castellitto) diventano per entrambi un'occasione da non perdere: lui si presenta come Romeo, lei come Giulietta, ma Landi Porrini è di quelli che non le manda a dire. Attacca chiunque, vomita sui poveri provinanti la rabbia di chi sa quanto difficile sarà trovare gli attori che cerca, non si preoccupa di umiliare con le offese più degradanti chi ha solo l'ambizione un giorno di recitare. A fare le spese di tanta ferocia tra gli altri anche Vittoria e Rocco, ma lei medita vendetta, unendosi nei suoi propositi bellicosi alla truccatrice dello spettacolo (Cucciari), vittima a sua volta del vulcanico, incontenibile regista gay. Il loro piano non ci viene chiarito ma prevede innanzitutto che Vittoria si presenti come nuovo provinante non nel ruolo di Giulietta ma di Romeo, truccata da uomo! Con l'improbabile nome di Otto Novembre e un grosso naso posticcio torna sul palco di fronte a Landi Porrini, che naturalmente non la riconosce e - altrettanto naturalmente, considerati gli ovvi meccanismi di certo cinema - ne resta affascinato.

Ma le sorprese non finiranno qui, a conferma di un copione scritto con gusto e rifinito con bella mano, capace di non aggiungere quasi mai scene superflue, di dare un piccolo spazio (poco più di un cameo) alla solita straordinaria Margherita Buy (è la nonna di Vittoria) e di azzeccare più di una scena divertente, spesso per merito di una Pilar Fogliati magnetica quanto in parte, volto non comune che dopo aver dimostrato il proprio valore in ambiti più propriamente da commedia tradizionale, si dimostra abile a variare disinvoltamente registro. Perché qui le ambizioni sono più alte, pur restando circoscritte a un'impostazione certamente più da commedia che drammatica: si affrontano temi e situazioni tipicamente legati alla prima ma attraverso un approccio più meditato, che soprattutto la Fogliati e Castellitto dimostrano di saper gestire felicemente. E se della prima si è detto, il secondo naviga tra le scene con sagacia, gigioneggiando in una parte che gli calza a meraviglia regalando in tal modo ulteriore verve a un film che comunque Veronesi conduce come ai bei tempi, chiarendo come, se script e attori ci sono, il buon risultato lo sappia ancora ottenere.

E la solita influencer (De Ferrari, direttamente da MARE FUORI) ingaggiata solo per arrivare ai suoi follower? Non stona affatto e completa un quadro generale soddisfacente, in cui anche Haber ha modo di ritagliarsi un bel ruolo (l'impresario) senza dover ricorrere troppo alle consuete, nevrotiche sfuriate. Un raro esempio di commedia in cui ogni componente è dosata con intelligenza, stando attenti a non uscire dai binari per compiacere la risata grassa e controllando in modo esemplare l'intero cast (anche Lombardi come amante di Castellitto si inserisce perfettamente nel contesto). Il finale liberatorio è un nuovo shock su cui è bello chiudere senza indugiare inutilmente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/02/24 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/02/24
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Reeves 16/02/24 09:46 - 2412 commenti

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Un regista teatrale omosessuale maltratta tutti i giovani che si presentano al provino, ma quando incontra un Romeo perfetto costruisce lo spettacolo su di lui. Commedia molto divertente che procura parecchie risate e ci fa conoscere un Castellitto perfetto nei tempi comici, una Pilar Fogliati come sempre bravissima e Alessandro Haber che, come di rado gli è capitato in carriera, recita la parte di una persona di buon senso. Una piacevole sorpresa.

Markus 17/02/24 18:13 - 3706 commenti

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Dilettevole opera d'ambientazione teatrale nella quale si muove con gran disinvoltura e ritrovato spazio scenico Castellitto, che regala uno dei personaggi meglio riusciti della sua lunga ma non sempre illuminante carriera. Veronesi dirige con mano sicura questa commedia che gira attorno al noto scritto che il geniale titolo ci fa intuire per sommi capi e nella quale la Fogliati - sempre ottima - si sdoppia per regalare al pubblico un'ottima performance attoriale. Stupisce ritrovare nel cast - e ne siamo ben lieti - il bolognese Celli d'avatiana memoria.

Rambo90 18/02/24 20:28 - 7749 commenti

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Un buon ritorno questo di Veronesi, seppure chiaramente debitore di capisaldi come Tootsie e Shakespeare in love, ma articolato bene e ben bilanciato tra i toni più comici e quelli più seriosi. Bravissimo mattatore Castellitto, a cui si aggiunge una Fogliati talentuosa e d'impatto, oltre a tanti personaggi secondari che fa sempre piacere vedere (come Haber). Confezione curata (tranne la scena da Alfredo, con un ballo dall'audio stranamente pessimo), con una buona fotografia e il giusto ritmo in regia. Niente di che stupirsi nella trama, ma è una commedia gradevolissima.

Gabrius79 21/02/24 08:37 - 1433 commenti

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Piacevole e simpatica commedia dal buon ritmo diretta da un Veronesi in forma che ci offre una bella prova attoriale sia di Castellitto (istronico al punto giusto) sia della Fogliati (solare e coinvolgente). Anche il cast di contorno è ben delineato e aiuta non poco a rendere il risultato più che soddisfacente. Una piccola punta di noia iniziale viene spazzata via da una storia ben scritta in cui si dosano sorrisi e sentimenti al punto giusto. I camei della Buy e di Haber (entrambi tenuti a briglia corta) lasciano il segno. Da vedere.

Caesars 13/03/24 19:35 - 3829 commenti

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La commedia è diretta con mano leggera e vanta buone interpretazioni (a cominciare, ovviamente, da quella di Castellitto), inoltre nella prima parte la trama risulta ben articolata e riesce a intrattenere piacevolmente; purtroppo poi la sceneggiatura ha un cedimento abbastanza evidente (tutta la parte dell'incontro a quattro sembra più un riempitivo per fare metraggio che una vera necessità narrativa). Il risultato finale è discreto ma non riesce a fare quel salto di qualità che gli sarebbe valso un "buono".

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  • Discussione Panza • 17/02/24 21:17
    Contratto a progetto - 5240 interventi
    Noto nel cast un redivivo Davide Celli!
  • Discussione Zender • 18/02/24 08:05
    Capo scrivano - 48117 interventi
    Esatto, nel ruolo del manager della influencer (De Ferrari), molto azzeccato e con gustosa cadenza romagnola.