Per guardare "Mare fuori" bisogna approcciarsi con una notevole dose di benevolenza, perché i dialoghi, la recitazione e le situazioni inverosimili potrebbero farla sembrare una parodia che mostra tutto ciò che non bisognerebbe fare in una serie. Eppure dopo soli pochi episodi si viene risucchiati dalle storie di questi adolescenti difficili, dei loro drammi, turbamenti e problemi esistenziali che in molti casi suscitano sincere emozioni. Le storie sono talmente intense da essere diventate virali in tutto il mondo. La prima ruspante serie è la migliore.
Forse un po' tentennante la terza stagione per una evidente incursione di qualche casa discografica che toglie ritmo a dinamiche ben più interessanti; comunque, nel complesso, davvero una serie notevole. La maggior parte del cast interpreta con grande efficacia e credibilità e questo stupisce, data la giovane età. Alcuni, poi, sorprendono per un'ottima dizione (basti pensare a Pino, per esempio, dall'ottimo accento napoletano eppure di origine ucraina). Gli episodi emozionano, coinvolgono e trascinano in quel vortice di non ritorno che, della serie, fanno fare un'abbuffata!
Serie tv appassionante che coinvolge fin da subito grazie a una recitazione intensa e sentita da parte dei giovani attori, ma anche da parte di Recano e della Crescentini nonché dei dipendenti del carcere, ai quali ci si affeziona immediatamente. Le storie sono talvolta crude e con svariati momenti di violenza che spesso generano una certa rabbia. Non manca qualche momento più tenero e sentimentale.
Non eccelle in credibilità (le situazioni forzate o ai confini sono talmente tante da rendere superfluo l'elenco), la recitazione è altalenante (i ragazzi che recitano in napoletano sono convincenti e talora molto bravi così come Recato o la Crescentini; Chiattillo e Sasà, per dirne due, ben peggio) eppure il tema, quello del riscatto ai limiti dell'impossibile, l'ambientazione e quest'amalgama creata dalle musiche - in particolare la title track - ne fanno una serie da cui ci si stacca a fatica. Al punto che ne sta nascendo anche uno spettacolo teatrale, con relativo tour.
MEMORABILE: I due momento metanarrativi in cui Cardiotrap canta Mare Fuori, coinvolgendo anche gli altri ragazzi.
Ivan Silvestrini HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneIra72 • 16/02/24 12:12 Call center Davinotti - 17 interventi
MARE FUORI QUARTA STAGIONE Purtroppo la quarta stagione pare il naturale decorso della terza: personaggi sempre più privi di qualcosa da raccontare che ammiccano a sponsor ed a case discografiche. La prima metà della serie è davvero noiosa; gira su se stessa, così come i personaggi, ripetitivi nel loro modo di essere La sceneggiatura è debole e pare avere un guizzo nella parte centrale. Ma le forzature sono fin troppo evidenti e l’epilogo farsesco. Le interpretazioni sono altalenanti (alcune meritano, altre non raggiungono il livello di una recita scolastica). Peccato, perché le prime due stagioni lasciavano sperare in qualcosa di più solido.