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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nel film si fa riferimento a quello che al tempo si vociferava fosse accaduto a Fernando Alonso (che tuttavia smentì) nel 2015, quando a causa di un incidente nei test di F1 a Barcellona con la McLaren si diceva avesse perso per qualche giorno la memoria dei suoi ultimi vent'anni; già i francesi tuttavia avevano usato proficuamente la stessa idea in TI RIPRESENTO I TUOI (poi rifatto in Italia col titolo di QUASI ORFANO): lì era un designer ad essere investito col risultato di risvegliarsi mentalmente ai giorni della sua adolescenza, qui - non troppo dissimilmente...Leggi tutto - è un imprenditore senza scrupoli (Montedoro) a sentirsi male in casa per ritrovarsi poco dopo in ospedale senza ricordare nulla dei suoi ultimi vent'anni.

Di fronte al suo lettino gli amici di allora, giunti a rincuorare Filippo dopo che si erano persi ampiamente di vista. Un tempo amavano definirsi "Fabulous five", cinque inseparabili compagni d'avventura: Giuseppe (Fresi), che sognava di fare l'attore ed è diventato regista di film d'autore, Andrea (Fornari), il più scapestrato non a caso ora sotto sorveglianza e costretto a firmare i registri della polizia ogni sera e Pippo (Angeletti), che studiava per diventare medico e ha raggiunto il suo scopo. Oltre al convalescente apparteneva al gruppo anche una quinta, Laura (Spada), che però stava al tempo con Giuseppe e a una festa l'aveva tradito proprio con Filippo creando la frattura insanabile che aveva diviso le loro strade. Giuseppe è infatti l'unico a non vedere proprio di buon occhio Filippo, anche se di fronte al rischio di perderlo per sempre...

I quattro (in attesa della quinta, che ovviamente non si farà troppo attendere) cominciano così a rievocare i giorni felici, le avventure insieme, scherzando e addirittura recuperando loro vecchi filmati degli Anni Novanta. Nulla di nuovo insomma, una commedia malinconica che cita nel titolo (e in una simpatica battuta) il RITORNO AL FUTURO di Zemeckis ma si rifà poi a un filone diverso, quello del GRANDE FREDDO all'italiana in cui il continuo rievocare i tempi andati dovrebbe stimolare anche nello spettatore un vago sentore nostalgico per gli anni migliori delle nostre vite. Il tutto tende però a ricomporre - non sempre felicemente, perché una sensazione di fasullo affiora spesso - un quadro generale piuttosto ordinario, di piccole avventure trascorse col sorriso sulle labbra con la spada di Damocle del tradimento fatale che impedisce a Giuseppe di partecipare convintamente alle rievocazioni. Filippo non ricorda la sera della festa e nessuno fa nulla per fargliela ricordare per non spezzare l'incanto. Meglio ripensare a quando leggeva le sue goffe poesie sui gradini d'una chiesa, o quando insieme si ritrovavano in un casolare della periferia romana...

Perché la romanità è uno degli elementi distintivi di questa (come di molte altre) commedia, tratta da una pièce e recitata da tutti con un chiaro accento capitolino che accresce la complicità portando nel contempo il tutto su binari fin troppo noti, nel nostro cinema. Perché però dovremmo tanto divertirci ad ascoltare i flash di gioventù di questi uomini di mezz'età che in fondo poco di interessante han fatto? Fortunatamente la bravura del cast salva parzialmente dalla noia e il finale è in crescendo, non indulgendo troppo nei comunque inevitabili immalinconimenti della maturità. Ciononostante la sensazione è che copione e regia non assistano a sufficienza il cast. Nessuna sorpresa nei presunti colpi di scena finali, Montedoro e Fresi i più convincenti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/22 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/01/23
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Rambo90 7/12/22 13:25 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Un gruppo di amici si ritrova dopo venticinque anni per una inaspettata amnesia di uno di loro. Riaffiorano ricordi belli e brutti, rancori e buoni sentimenti come nella tradizione della coralità di questi film. Qui il cast è ispirato, purtroppo la sceneggiatura è invece banale, procedendo per punti che si possono facilmente prevedere in anticipo. La confezione è scarna, essenziale, ma grazie alla bravura degli attori si sorvola. Si ride qui e là (come con la puntata all'ex pizzeria), ma quando ci si dovrebbe commuovere non scatta quel qualcosa in più.

Achab50 25/12/22 19:49 - 73 commenti

I gusti di Achab50

Non poi così male. La recitazione non è troppo sopra le righe, i dialoghi tengono per tutta la durata senza cadute nella noia, senza pretese si lascia guardare. Fosse terminato dieci minuti prima, esattamente quando i protagonisti si buttano in piscina, avrebbe addirittura meritato le tre palle, ma la coda è davvero troppo lunga e prevedibile. Una citazione a parte per Fresi, sottoutilizzato, ma quel poco che gli tocca al solito lo svolge molto bene. Gli si sarebbe potuta assegnare la parte del "zecca".

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