Ottimo cast e valido regista, ma la commedia sexy, incentrata sulle vicende grottesche di un gruppo di professionisti ormai cinquantenni richiamati alle armi, non riesce a solleticare gli istinti pruriginosi stile "chiappa e spada" (c'è Montagnani e pure la Rizzoli) e, men che meno, convince sul versante melanconico ed impegnato. Una delle cose meno interessanti realizzate da Salce, che butta via la sua professionalità dietro una sceneggiatura (cui contribuisce il furturo produttore Augusto Caminito) davvero mediocre.
Davvero divertente, con questo gruppo di 40enni richiamati alle armi per un periodo di quarantena. Era il momento dei film sulle caserme, ma per fortuna il livello è più alto di quello dei prodotti coevi di Cicero o Tarantini; davvero tante le situazioni da ridere, anche grazie ad un ottimo gruppo di attori che comprende Alberto Lionello, Carlo Giuffrè e Aldo Maccione. Una divertente goliardata, in due parole.
MEMORABILE: La scena della doccia, con Maccione "vittima" dei commilitoni.
Trasportare il caserma-movie dai lidi pecorecci di Cicero ad un rispettabile approdo ai margini della serie A, con Salce alla regia ed attori di vaglia (Lionello, Giuffrè, Satta Flores) accanto al solito Montagnani? Questo il tentativo del film, più complesso e ponderato rispetto alle varie pellicole su soldatesse e dottoresse, meglio recitato, un po' meno vitale, nel complesso mediocre. Salce fa quel che può, ma soggetto e sceneggiatura non consentono voli pindarici. Stesso personaggio e vacuo ribellismo giovanile di sempre per la Dionisio.
Film buttato via, esperimento fallito di mescolare alto e basso (capacità in cui altrove Salce si era dimostrato maestro) nel genere "commedia da caserma", fallisce sia come commediaccia (non abbastanza divertente e con i protagonisti, tutti peraltro ottimi attori, che mal si assemblano) sia come commedia malinconica alla Amici miei (benchè l'episodio probabilmente migliore del film sia quello con la Milo). Conciliatorio (fin troppo) il finale. Da notare la scena della doccia all'incontrario: il nudo integrale stavolta è maschile.
Curiosa operazione alla Salce che vede al completo il parterre della commedia di serie B degli anni 70. Nonostante l'ambientazione e le trivialità assortite il film non è affatto becero - l'episodio con Lionello e la Milo è quasi poetico - e a tratti sa essere melanconico nell'elogio dell'amicizia virile e nella descrizione della piccola provincia. Certo, perde parecchio in ritmo rispetto ai più anarchici e dissacranti caserma-movie di Cicero, ma tutto sommato è un prodotto più maturo.
MEMORABILE: La Milo che canta stonatissima la "Beguine di Cesenatico".
Bello e divertente. Non poteva essere altrimenti, con un cast azzeccatissimo che vede l'ottimo Lionello, Reder, il validissimo Montagnani (da troppi considerato a torto buono solo per commedie di serie B) e ancora Venantini, ottimo caratterista e per chiudere i sempre validi Satta Flores, Giuffrè e Maccione. Storia un 'banale, con una poco credibile caserma ove vengono richiamati dei militari... 20 anni dopo. La regia di Salce è una garanzia. Straconsigliato.
MEMORABILE: Le botte di Pazzafini; La sbarra; Lo scherzo della prostituta; Il falso sergente americano.
Non fondamentale opera di Luciano Salce. Il film oscilla tra i toni della commedia farsesca e quelli della rievocazione nostalgica sul modello (peraltro inimitabile) di Amici miei. Bravi gli attori che sono però mal serviti da una sceneggiatura scritta senza grande cura, anzi per dirla tutta abbastanza sciatta. Anche la regia non incide più di tanto. Mediocre.
Poco riuscito (anche se ambizioso) esperimento da parte di Salce di mescolare la commedia nostalgica alla Amici miei con la commedia più godereccia tipica dei caserma-movie di quel periodo. Ne esce un film piuttosto in bilico tra i due generi, che gira peraltro a vuoto per quasi due ore, senza prendere un determinato registro. Peccato perchè il cast è validissimo, con ottimi attori (Lionello, Giuffrè, Satta Flores), ma la sceneggiatura è a dir poco scialba. Finale conciliante ma debole. Salce ha fatto decisamente di meglio.
Strano ibrido fra la commediaccia d'ambiente militare dell'epoca (quelle alla Cicero) e la commedia all'italiana stile Amici miei; un tentativo riuscito solo in parte perché ogni tanto i due registri stridono, ma in fondo ci si diverte (anche perché la regia di Salce è comunque esperta). Il quintetto protagonista è ottimo: Montagnani e Lionello i migliori, Giuffrè il più comico, Maccione e Flores un po' in disparte ma validi. Non male.
Richiamati in caserma per un fantomatico aggiornamento, alcuni conoscenti ripetono idealmente ciò che accadde molti anni prima, non avendo più la brillantezza di una volta. Brillantezza che nemmeno la pellicola può vantare, persa com'è tra rimandi alla commedia scollacciata e a quella scanzonata, ma senza la verve (e gli eccessi) dell'una o dell'altra. A salvarsi è il solo Montagnani e qualche piccola parentesi sexy (qualche seno qua e là) rende il boccone meno indigesto.
MEMORABILE: La canzone della Milo, totalmente stonata.
Cinque uomini di mezza età vengono riarruolati per aggiornamenti. Un bel film pieno di spunti satirici, di intuizioni grottesche, di meditazioni sulla vita ma anche di scherzi salaci e battute sguaiate come il genere “commedia da caserma" esige. Originale l’idea di considerare la vita militare come un occasione per fare i conti con i propri fallimenti esistenziali e considerare la caserma un luogo favorevole per correggere il tragitto della propria vita. Sotto la cotenna di un film alla Colonnello Buttiglione si cela un'opera inquieta e malinconica.
MEMORABILE: Una parata di attori e attrici da film kolossal!
Questa volta Salce non ha voglia di graffiare e si accontenta di dirigere una commedia goliardica da caserma in cui appendere insignificanti quadretti erotico-scollacciati (le fantasie di Giuffrè sulla moglie Rizzoli), manifestini politici (i confronti tra il cummenda Lionello e l'anticapitalista Satta Flores) e istantanee di famiglia (la paternità a sorpresa di Montagnani), giungendo infine ad intonare un inno alla sana amicizia. Il regista, che presta la voce al medico militare, si avvantaggia di un cast possente, che regge le sorti di un film talvolta fiacco e tirato troppo per le lunghe.
MEMORABILE: Giuffrè che si spaccia per il colonnello americano; la stonatissima esibizione canora della Milo.
Una bella adunata di attori che impreziosisce una pellicola parzialmente riuscita e diretta con la solita professionalità da Luciano Salce. Spiccano Montagnani e Lionello su tutti, ma anche il resto del cast ne esce bene. Forse a volte la sceneggiatura è un po' prevedibile, ma alla fine si respira una certa freschezza e le risate non mancano, così come non manca una certa malinconia di sottofondo.
Commedia estremamente piacevole, evoluzione stilistica delle coeve di ambito militaresco. I nostri cinque, tutti bravissimi, ricordano per affiatamento gli Amici miei e non manca qualche momento più serio di riflessione sulla mezza età. Molto discrete le presenze femminili ma comunque notevoli (la Dionisio sfoggia un’ottima prova anche interpretativa). Venantini ondeggia il busto per amplificare il tono degli ordini. I fronti dello sterro presentano i segni di escavazione meccanica. Reder colonnello frustrato.
MEMORABILE: Lionello riconosce la Milo (dopo varie sollecitazioni di questa) da una saliente caratteristica fisica.
Il richiamo alle armi per gruppo sui cinquant'anni è un'originale formula per raggruppare alcuni attori/caratteristi e un'abbondante dose di bellezze per storie dentro e fuori la caserma. Il tema grottesco ma non troppo non è molto tagliente, soprattutto tenendo conto della regia di Salce, che potrebbe far pensare a un'opera che dissacri il tema militaresco. Invece non si va oltre alla farsa tutt'altro che graffante, essenzialmente poggiata sul talento del cast (in ogni caso sottotono e mal assortito). Deludente.
Dopo vent'anni un gruppo di militari viene richiamato alla leva per un periodo di quaranta giorni. Qui troveranno il modo per recuperare parte dello spirito goliardico che li aveva accompagnati durante la naja. Nonostante un cast di grande rispetto, con nomi importanti della commedia italiana, il film risulta fiacco e poco riuscito. Non ci sono quasi mai veri e propri momenti di sana ilarità, piuttosto tutta una serie di scenette mal assortite che più che divertimento trasmettono tristezza e nostalgia. La piega sentimentale da metà film in avanti poi dà la mazzata finale.
Salce rivisita con buon successo la storica commedia militaresca dandogli contenuti meno scontati ed eliminando le situazioni triviali tipiche del filone. La trama è quasi un pretesto per costruire situazioni che divertono, grazie anche alla buona forma del notevole cast, molto affiatato. Anche dal punto di vista tecnico si nota una certa cura nei dettagli, a riprova che la firma di uno bravo come Salce non è lì per caso. Qualche passaggio a vuoto ed un ritmo non proprio vorticoso, ma la pellicola nel complesso è più che guardabile anche se non si è appassionati del genere.
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Stralcio di una intervista, realizzata a Montagnani, nell'estate del 1996, a cura di Filippo Mazzarella ed Igor Molino Padovan
Un altro suo film che amo spesso rivedere è Riavanti Marsch... se lo ricorda? Non mi pare...
Ma si che se ne ricorda... c'era il povero Lionello, Aldo Maccione e la Sandra Milo che cantava "Cesenatico Beguine"... un gran film, non può non ricordarlo... Regia di Luciano Salce...
He he... comunque è uno di quei film che bisognerebbe far vedere ai giovani nelle scuole... giusto per rilanciare la nostra commedia, che, negli ultimi tempi, pare scomparsa. Ora tutti stanno dicendo che il teatro italiano è morto... cosa che a me fa ridere perché il teatro, dopo 5000 anni non può certamente morire... può avere un momento un pò così, perché il governo se ne frega, ma non scomparirà mai. Se poi considerate che non esiste più il ministero dello spettacolo...
A parte questo... le compagnie che riescono ancora ad avere successo sono quelle che portano in giro le commedie...
Fonte: Amarcord n. 3 - Giugno-Luglio 1996
HomevideoGeppo • 17/10/09 12:55 Call center Davinotti - 4356 interventi
Ecco la rara fascetta VHS PAC di "Riavanti... Marsch!" direttamente dalla Geppo collection.