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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nella Londra del 1953 si mette in scena una pièce di successo firmata da Agatha Christie, "Trappola per topi" ("Mouse trap", effettivamente rappresentata per la prima volta nel 1952 a Nottingham e tratta dal suo racconto "Tre topolini ciechi"); un giallo che il narratore del prologo, ovvero il regista cinematografico Leo Kopernick (Brody), dileggia divertito associandolo ai tanti tutti uguali, fondati sui luoghi comuni e i triti cliché del genere. Lui è stato chiamato per dirigerne una versione in pellicola a Hollywood e per questo a un party incontra lo sceneggiatore Mervyn Cocker-Norris (Oyelowo). Ma ha bevuto, litiga con ques'ultimo e dietro...Leggi tutto le quinte di una delle tante repliche a teatro viene pure ucciso (in tal modo eliminando pure la voce narrante, e non è un male).

A risolvere il caso è chiamato l'ispettore Stoppard (Rockwell), che affiancato dalla giovane agente Stalker (Ronan) si avvia pacatamente a far luce sul delitto. Tutti sospettati, come d'abitudine, ma la vittima non sarà solo Leo, col quale Stoppard condivide peraltro una certa debolezza nei confronti dell'alcol. La messa in scena lussuosa, le ricche scenografie supportate da una notevole fotografia garantiscono un impatto visivo non comune a questo SEE HOW THEY RUN, la cui eleganza stilistica è indubbia.

Purtroppo, come spesso capita in produzioni così esteticamente compiaciute, a tanta scintillante esibizione formale non corrisponde altrettanta attenzione al plot, che finisce per confondersi e quasi sparire sul fondo, marginale anche rispetto alle ottime interpretazioni dei due protagonisti: Rockwell, con baffi e cappello, è un ispettore sornione e inconsapevolmente ironico, che trova nella Ronan una spalla ideale di certificata bravura. Alcuni loro duetti sono indubbiamente brillanti e simpatici, con la seconda fin troppo zelante e costantemente pronta a saltare alle conclusioni (nonostante si sia scritta più volte sul notes di non farlo), mentre anche tra le figure di secondo piano c'è chi ha modo di farsi valere (l'usciere del teatro, ad esempio, ha uno strepitoso momento quando racconta all'ispettore di aver visto un tipo sospetto). Perché è chiaro che nei singoli dialoghi, nella scelta delle battute, poco è stato lasciato al caso permettendo che tracce evidenti di tipico humour britannico emergano con naturalezza. Difficile riesce invece al regista Tom George di legare le diverse scene dando la giusta armonia al film: è come se avessimo a che fare con sketch autonomi persi tra parentesi talora superflue o omaggi al cinema di cui proprio non si sentiva il bisogno (compreso l'ennesimo incontro con l'ennesima replica di Mr. Grady al bancone del suo bar surreale).

Quel che è più grave, poi, è la mancanza di vero coinvolgimento nell'azione: non si sente alcun reale desiderio di conoscere la conclusione della vicenda, di scoprire il colpevole, e anche nel finale di gruppo (al quale partecipa Agatha Christie in persona, interpretata da Shirley Henderson) è forte la sensazione che si potesse limare molto guadagnandoci in stringatezza. La soluzione arriva, coerente e un po' banale, ma scivola via senza che riporti nello spettatore l'interesse smarrito da tempo lungo la via. Un esercizio di stile per molti versi brillante (impeccabile la colonna sonora di Daniel Pemberton) eppure piuttosto freddo, distaccato, appesantito da flashback talvolta inutili e da un abuso inspiegabile di ingiustificati split-screen (sintomo frequente di eccentrico manierismo). Il film vive di momenti spassosi che fan capire quanto gli stilemi della commedia prevalgano rispetto a quelli del poliziesco; è nel complesso moderatamente godibile, ma si sarebbe potuto ottenere dall'insieme decisamente di meglio, considerata anche la ricca ricostruzione storica.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/10/22 DAL DAVINOTTI
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Rambo90 4/10/22 22:39 - 7661 commenti

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Simpatica commedia gialla che ha il pregio maggiore nell'ironia che fa dello stesso materiale di partenza, mettendo in scena personaggi davvero esistiti (tra cui la regina indiscussa Agatha Christie) e calandoli in un classico whodunit, dalla spumeggiante ambientazione teatrale. Bella la ricostruzione d'epoca e quasi sempre azzeccato l'humor che bilancia l'intreccio giallo, comunque importante e per certi versi sorprendente. Bella l'inedita accoppiata Rockwell-Ronan. Piacerà ai fan del genere.

Reeves 10/10/22 11:15 - 2152 commenti

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Divertente commedia gialla che si può dire riuscita proprio perché rimane fedele a tutti gli stereotipi che nel tempo si sono configurati in questo genere, da Agatha Christie in poi. Gli interpreti principali e secondari sono tutti ben scelti, la trama riserva comunque qualche sorpresa inaspettata e l'umorismo è di ottima lega. Si passano due ore decisamente gradevoli.

Daniela 5/11/22 11:23 - 12606 commenti

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Affiancato da una poliziotta novellina, uno scafato ispettore di Scotland Yard indaga sull'omicidio di un regista hollywoodiano avvenuto durante la festa per la centesima rappresentazione teatrale di un'opera di Agatha Christie... Non una parodia ma piuttosto un omaggio benevolmente ironico al giallo deduttivo basato sul "whodunit", infarcito di citazioni cinefile e divertenti controsensi come inserire una critica al ricorso ai flashback all'interno di un flashback. Molto curata l'ambientazione anni '50, cast ben scelto e affiatato, un film simpatico non privo di eleganza.

Kinodrop 6/11/22 18:59 - 2909 commenti

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Un regista americano che vuol portare sullo schermo una rivisitazione modernizzata di un celebre giallo di Agatha Christie verrà misteriosamente ucciso; scatteranno le indagini da parte di un pigro poliziotto e della sua vivace collaboratrice. Una commedia che ironizza sugli stereotipi del giallo classico e del suo incedere per deduzioni, false piste e twist finale, che si svolge con gli stessi criteri che avrebbe dovuto mettere alla berlina; da qui uno humor che circola ai due livelli rappresentativi (cinematografico e teatrale) supportato da un cast veramente azzeccato. Divertente.
MEMORABILE: Le deduzioni e lo zelo della agente Stalker.

Galbo 19/11/22 07:48 - 12372 commenti

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Gradevole commedia giallo-rosa che “gioca” con eleganza sullo spettacolo, con numerosi riferimenti e citazioni al teatro e al cinema del passato. La storia si svolge dietro le quinte di un celebre spettacolo teatrale e vede coinvolti numerosi personaggi che la regia riesce a valorizzare, con un valido senso del dinamismo e un efficace uso delle location, sia interne che esterne. Azzeccata la scelta del cast, nel quale spicca l’ottima Saoirse Ronan. Un buon film.

Ultimo 28/11/22 10:41 - 1652 commenti

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Discreto giallo in pieno stile bBritish, con un'atmosfera anni '50 ben resa e una vicenda intrigante, che va a coinvolgere anche la regina del genere Agatha Christie. La prova dei due protagonisti (un ispettore un po' suonato e la giovane aiutante...) non è affatto male, ma qualche lentezza di troppo nella parte centrale impedisce al prodotto di elevarsi a buon film. Finale in linea, in cui lo spettatore proverà ad indovinare l'assassino. Per appassionati del genere.

Giùan 10/12/22 11:10 - 4528 commenti

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Sempre particolarmente complicato costruire un divertissement giallo annegato nel metatestuale, tentazione in cui tanti incalliti appassionati son caduti (pochi in piedi). A George va dato atto di evitare pacchiani scivoloni, costruendo il film su un registro "british" pertinente ma, va da sé, mai coinvolgente e punto trascinante. Rinunciando di conseguenza a effetti realmente dissacratori, il senso dell'operazione si smarrisce, restando il discreto lavoro sull'ambientazione e la buona prova dei due protagonisti (la Stalker di Ronan soprattutto). Sciapo invece molto del contorno.
MEMORABILE: Il tormentone "agente" con cui viene appellata la Ronan; La scena stile Shining del sogno in cui Rockwell incontra il morto Brody in versione barista.

Nicola81 4/01/23 13:33 - 2831 commenti

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Divertito e divertente omaggio al giallo classico che, ipotizzando una trasposizione cinematografica di "Trappola per topi" di Agatha Christie, ironizza sui tutti i cliché del genere riproponendoli pedissequamente (compreso ovviamente l'epilogo a sorpresa). C'è qualche momento sopra le riga che nulla aggiunge, ma le scenografie e la ricostruzione ambientale sono ottime (sembra davvero di essere negli anni '50) e il cast offre prove soddisfacenti, in particolare la Ronan zelante e cinefila poliziotta di spalla. Puro intrattenimento, ma gustoso.
MEMORABILE: L'inizio; La sera della rappresentazione teatrale; Il finale.

Michdasv 4/01/23 22:43 - 117 commenti

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Delizioso giallo in costume anni 50 che gioca tra parodia e metatesto con gli stereotipi del giallo alla Agatha Cristhie. Il vero giallo è: perché nessuno ha visto il film "Trappola per Topi"? Perché un contratto del 1956 lo impedisce. Anche questo film non mostra il racconto-dramma originale ma lo dà per scontato, come se tutto il pubblico lo conoscesse (anche i sospetti su "Trotter", eccetera). Molto in parte l'agente e il regista, ispettore e commissario. Molto attento allo stile e a una eleganza anni 50. Perfetta la dialettica "cinema americano/teatro inglese". Da vedere.
MEMORABILE: Il bar nel bosco.

Anthonyvm 25/02/23 01:42 - 5615 commenti

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Spassoso meta-giallo, quasi uno Scream proiettato nell'universo di Agatha Christie, in cui la giallista per antonomasia si concede persino un "cameo" durante l'ultimo atto (il plot ruota attorno alla trasposizione cinematografica di "Trappola per topi"). Il classico whodunit all'inglese, coi suoi cliché e i suoi miti imperituri, viene sezionato, preso in giro con affettuoso gusto, riassettato e rinverdito, secondo formule citazioniste non proprio inedite ma ben applicate. Manca forse un quid di sorpresa nello script, ma il cast è ottimo e i personaggi si fanno amare strada facendo.
MEMORABILE: Il prologo su Adrien Brody con voce narrante fuori campo; A casa di Agatha; Il vassoio col tè; Il finale spettacoloso tra fuoco, ralenti e sparatorie.

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Capannelle 26/03/23 12:23 - 4394 commenti

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Il giallo alla Agatha Christie rivisitato in chiave volutamente umoristica che sembra partire con la giusta verve ma che poi confonde troppe tracce e affida parte del suo potenziale alla coppia Rockwell/Ronan, i quali indovinano qualche duetto ma nella parte centrale finiscono per zavorrare il racconto, non sostenuti adeguatatmente dal copione. Il film si riprende in un finale dai giusti ritmi. George tenta anche la via degli innumerevoli split screen o delle citazioni cinematografiche ma sono tutti palliativi messì lì per coprire altre mancanze.

Cotola 8/10/23 10:20 - 8998 commenti

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Simpatica e gustosa commedia gialla che vuole essere una sorta di sentito omaggio al genere, ma soprattutto ad Agatha Christie e ai suoi romanzi. Ci sono quindi tutti gli elementi tipici: l'omicidio, il whodunit, le indagini, lo spiegone finale ai sospettati. Va detto che il meccanismo puramente thrilling non è di alti livelli, ma comunque accettabile. La sceneggiatura è più interessata a destrutturare e omaggiare e, ogni tanto, ad approfondire, un po', i personaggi. Confezione pregevole, con ottime ricostruzioni d'epoca. Buono il cast. Chi ama il genere potrebbe gradire.
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  • Discussione Michdasv • 4/01/23 22:58
    Galoppino - 285 interventi
    Pare che sia vero il dettaglio legato al contratto, che vincolerebbe qualsiasi realizzazione cinematografica ad iniziare solo sei mesi dopo che la piece fosse uscita dai circuiti teatrali.
    Qui un link come tanti altri: https://www.digitalspy.com/movies/a41100301/see-how-they-run-mousetrap-true-story/#:~:text=Woolf%20reveals%20that%20rights%20owner,but%20this%20is%20genuinely%20true. oppure tvtropes, lettera T.

    Vero o non vero resta il fatto, davvero singolare, che non mi ricordo nessun film (o episodio di serie tv) esplicitamente proposto come riduzione cinematografica di questo racconto, che era molto ben scritto, e/o del dramma teatrale coinvolgente (assenza ancora più strana se si pensa a quanti film hanno girato e ri-girato su Poirot o altri gialli christini). Di questo, circolano parecchie versioni teatrali (io ne ho veduta una persino in una parrocchia) ma nessun film.
    Persino il film intitolato Omicidio nel West End (in inglese See How They Run che richiama esplicitamente il racconto) non riproduce la trama originale ma la accenna a tratti, nè spiega tutti i personaggi dando per scontato che tutti nel pubblico conoscano sia la trama generale sia i dettagli.
    In un certo senso è come guardare Pumbaa e Timon che vivono le proprie avventure mentre nel frattempo scorre la vicenda del Re Leone: non si capirebbe nulla se non si conoscesse la trama dell'originale.
    NB: teatri londinesi propongono ininterrottamente in cartellone Trappola per Topi dal 1953. Un breve iato è stato causato dalla pandemia del 2020. Io non so se una sosta per causa di forza maggiore sia sufficiente ad annullare la clausola che vieta la realizzazione di film.
  • Discussione Michdasv • 4/01/23 23:07
    Galoppino - 285 interventi
    Tra le numerose citazioni per cinefili la più ovvia è che il giovanotto che recita nel teatro interpreta sir Richard Attenborough, proprio quello vero (quello che ha recitato in dozzine di film, compreso Jurassic Park, e premio oscar per "Gandhi") (si è il fratello del documentarista David) (si lo so che lo sanno tutti ma chi ha visto il film con me era stupito così mi sono immaginato che anche qua valesse la pena di segnalarlo).
    Attenborough era sposato all'epoca con Sheila Sim, come si vede nel film.