Luke "mano fredda" (diventato Nick negli imperscrutabili disegni degli adattatori italici) è un ribelle e un delinquentello. Condannato ai lavori forzati, fa dell'evasione una missione. E son legnate... Celebre drammone penitenziario, crudo e violento, con un Newman carismatico e ben in parte, cast di contorno notevole, ideologia ribellistica molto in sintonia con lo zeitgeist: successone assicurato. Ottime musiche di Lalo Schifrin, con un brano celebre (Down here on the ground). Magari invecchiatuccio...
Più che Nick mano fredda sarebbe stato più giusto intitolarlo Nick faccia da schiaffi, o meglio da pugni. Newman infatti disegna un personaggio spesso irritante, con una gigantesca faccia di bronzo, strafottente e non disposto a piegarsi o ad arretrare di un solo centimetro (anche quando sembra ormai domato...). Lo affianca un George Kennedy in forma, che finirà anche lui per subire la forte personalità del protagonista. Non tutto funziona (ritmo a singhiozzo e vicenda tutta troppo incentrata su Newman) ma nel complesso resta un buon film.
MEMORABILE: Newman e Kennedy fanno a botte, ma nonostante Newman sia stremato e tumefatto, non vuole arrendersi. L'incontro con la madre; Le fughe.
Paul Newman, dalla "mano fredda" nel gioco del poker e sorriso sprezzante verso il mondo, è a suo agio nel ruolo di giovane ribelle ma con buoni sentimenti nascosti. L'Oscar però viene dato a George Kennedy, miglior attore non protagonista. L'America, paese della libertà, tratta molto duramente chi viene condannato e costretto ai lavori forzati e Nick, incarcerato per motivi non gravi, tenta la fuga più di una volta. I compagni ne fanno un eroe, ma altrettanto velocemente gli voltano le spalle se pensano che abbia ceduto ai boss carcerieri.
La noia di una vita a cui non sa dare un senso, un vuoto spirituale e sentimentale (significativi i due monologhi rivolti a Dio e l'incontro con la madre) portano il protagonista a scontrarsi con il sistema correzionale finendo ai lavori forzati. Diventerà l'eroe dei suoi compagni grazie al suo indomabile carattere. Scritto e diretto bene, con un Newman che non si dimentica, nella versione italiana è stato privato di una lunga parte centrale, non indispensabile ma molto gradevole (meglio vederlo integralmente). Un protagonista ben disegnato.
MEMORABILE: L'incontro di boxe; la visita della madre; la sfida delle uova; il sorvegliante dagli occhiali a specchio.
Regia solidissima per un dramma carcerario che porta con sè la voglia di ribellione, quell’istinto anarchico che spinge degli uomini a fraternizzare ad aiutarsi l’un l’altro, sempre e comunque. La solidarietà e il rapporto che si instaura tra Luke (non capirò mai la scelta italiota di “Nick”) e il detenuto anziano Dragline ha il sapore del rispetto, quello vero, di chi deve affrontare il medesimo destino essendone del tutto consapevole. Strepitosi i colori e la fotografia supportata dal technicolor. Grande Newman faccia di bronzo.
MEMORABILE: Luke che è costretto a scavare e riscavare un buca e poi chiede umilmente perdono al boss per le sua indisciplina; le 50 uova.
Un Newman bello e dannato in questa pellicola pre sessantottina che mostra i giusti temi americani. Un ribelle che sfida la legge becera per diventare un mito. Validi il ritmo e il cast, coadiuvati da cromatismi eccezionali che regalano una valida narrazione sempre legata all'assoluto interprete che, personalmente, avrebbe meritato qualcosa in più...
Newman veste i panni dello spocchioso dove il regime penitenziario è ambiente di valori ed esprime voglia di libertà anche morale. A volte il film scade di ritmo o dà una visione edulcorata della prigionia, ma la regia è abile (specie nelle fasi dinamiche) e i cromatismi fotografici sono ben usati. Critica anche contro la religione che arma i secondini e toglie gli affetti più cari.
MEMORABILE: L’incontro di boxe; Il ragazzino imbronciato; L’ultimo ricordo di Nick.
Stuart Rosenberg dirige un bel film di ambientazione carceraria, interpretato da un ottimo Paul Newman (affiancato dall'altrettanto bravo George Kennedy), al cui personaggio la distribuzione italiana cambia chissà perché il nome. Nick (o Luke) è un ribelle anarchico ben tratteggiato dalla sceneggiatura che lo inserisce in un contesto ambientale altrettanto ben ricostruito. Il film si avvale inoltre di una suggestiva fotografia ed è ben doppiato. Da vedere.
Il personaggio interpretato da Paul Newman è di quelli che rimarranno nella storia del cinema in quanto a indecifrabilità: Nick (Luke) non si riesce a comprendere, afferrare, è l'imprevedibilità fatta persona e per questo accettato solo da chi con lui condivide un destino simile. La versione integrale aggiunge 15 buoni minuti di film che tratteggiano ancora meglio la personalità sfuggente del protagonista.
MEMORABILE: Posso togliermi la maglietta boss?; La scommessa delle 50 uova.
Nessuno meglio di Newman poteva prestare sorrisetto più sprezzante all'indomabile ribelle a oltranza "Nick mano fredda", personaggio da cui prende forma, per gradi, quello complementare e nodale dell'affascinato compagno di cella, reso da un ottimo Kennedy, a buon diritto premiato con l'Oscar. Nel continuo confronto/scontro tra la coesione e il cameratismo dei prigionieri e la crudeltà delle guardie - spesso disegnate con irridenti tratti caricaturali -, l'impeto interpretativo dei due attori smaschera l'altra faccia dell'America, quella reazionaria e bifolca poi rivista in Easy Rider. Virile.
MEMORABILE: Le evasioni; la sfida a Dio; Nick che imita la voce del capitano.
Uno dei "prison movie" più celebrati dalla critica. Ottimo Newman con il suo sorriso sprezzante a mezza bocca che sembra deridere una società senza speranza ingessata in regole immutabili. Ma sotto questa maschera beffarda si cela un uomo malinconico, cocciuto nella sua ricerca della libertà e pieno di rimorsi (vedere la bellissima sequenza con la madre). Fotografia di ottimo livello, perfetta la regia di Rosenberg. Colonna sonora di Lalo Schifrin adeguata al contesto. Consigliatissimo.
Deve scontare 4 anni per aver decapitato parchimetri, ma Nick è spirito troppo refrattario ad ogni regola per poter sovravvivere senza sfidare tutto e tutti, Dio compreso... Gran bel carcerario che si inserisce nel sotto-filone en plein air alla Io sono un evaso: campi polverosi, lavori massacranti, detenuti con le catene ai piedi, guardie sadiche. Perfetto Newman, bello come il sole e armato del suo sorriso sprezzante, ma non gli è da meno Kennedy, scarpe grosse e cervello pure, ed anche il resto del cast ha le facce giuste. Bello l'epilogo che sublima nella leggenda l'esito tragico.
MEMORABILE: L'incontro con la madre condannata dal cancro; La gara delle uova sode con Nick crocifisso
Ritratto di un ribelle senza causa insofferente alle regole imposte dalle istituzioni che rimane tuttora una vetta del filone carcerario. Un solido film di genere ben diretto da Rosenberg (che tornerà sull'argomento con il più "liberal" Brubaker), splendidamente fotografato e musicato da Conrad Hall e Lalo Schifrin. Bello il finale dal sapore quasi mitologico con il ricordo di Nick che resterà per sempre nella memoria collettiva dei compagni di pena. Una delle migliori prove di Newman alla guida di un cast di sublimi facce da galera.
MEMORABILE: La scommessa delle 50 uova; "Il guaio principale qui è la mancanza di comunicatività"; "Taglio la testa a questi parchimetri capitalisti reazionari".
Dramma carcerario robusto e coinvolgente, diretto da Rosenberg in stato di grazia (e che tornerà sul tema con Brubaker). Nonostante qualche lungaggine è di quei film che ti coinvolgono sia per la costruzione realistica dell'ambiente che per le psicologie approfondite dei personaggi, in particolare il protagonista a cui Newman presta il suo viso guascone, accompagnato da Kennedy nel ruolo della vita. Belle tutte le fughe architettate da Nick, un po' noiosa la parte centrale. Fotografia e scenografie perfette. Notevole.
Newman interpreta un personaggio dal sorriso beffardo, non immacolato dal punto di vista morale ma libero come il vento. Questa caratteristica lo rende inevitabilmente cacciatore di cuori e inviso all’autorità, che di paura e subordinazione si nutre atavicamente. Nella personale guerra contro l’oppressione non manca una sfida persino al padreterno, l’unico a spuntarla sul protagonista dacché persino la morte non riuscirà ad averne la meglio (i compagni tramanderanno la memoria).
MEMORABILE: Gli occhiali del boss frantumati; Le cinquanta uova; La strada asfaltata a tempo di record spiazza i sorveglianti.
Personaggio indissolubilmente legato al sorriso sprezzante e ribelle di un Paul Newman bello e dannato. Crimine inconsistente, dura pena detentiva, incontro/scontro con i compagni che ne devono riconoscere la stoffa di leader, nel bene e nel male trascinatore e provocatore, la cui unica vera colpa è non sottomettersi al sistema. Emblema della libertà e della spregiudicatezza, fuggitivo contro ogni logica, destinato all'insuccesso anche quando gioca d'astuzia fino al tragico epilogo che lo trasforma suo malgrado in eroe. Fotografia magnifica, protagonista di livello eccelso.
MEMORABILE: L'ultimo straziante incontro con la madre, che osserva quanto sia migliore il regno animale: il cucciolo cresciuto viene perso di vista dai genitori.
Memorabile parabola sulla ribellione e la sua conseguente punizione, ricca di simbologie religiose e dal ritmo emotivamente perfetto per tutta la durata della pellicola. Luke trova in Newman un'interpretazione matura e puerile, polverosa e cristallina, e l'attore sembra calarsi efficacemente nel personaggio senza adagiarsi troppo sul suo consueto ed indomabile fascino. Ottimo anche Kennedy (vincitore di un Oscar per l'interpretazione) e l'intera dimensione carceraria, raffigurata da un'eccellente fotografia. Pietra miliare nella produzione di Newman. Finale indimenticabile.
MEMORABILE: La celebre scommessa delle 50 uova; La melodia intonata da Luke in morte della madre; La spettacolare rissa con Dragline; Le fughe; L'epico finale.
Con quel sorriso insolente e sprezzante di chi non ha nessuna intenzione di piegarsi all'autorità, Paul Newman ricorda inevitabilmente Steve McQueen, pur se in contesti diversi. Infatti non sono i rocamboleschi tentativi di fuga ciò su cui Rosenberg si sofferma ma la disumanità del sistema carcerario. E per farlo non utilizza un criminale o un assassino ma un uomo che ha semplicemente danneggiato alcuni parchimetri. Un incipit quasi grottesco che tuttavia si trasformerà in un vortice di follia e di violenza. Splendida fotografia, comprimari di lusso, gran film.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneDaniela • 28/03/16 10:19 Gran Burattinaio - 5937 interventi
In una sequenza molta intensa, Nick ha un colloquio con la madre, gravemente ammalata, che è venuta a trovarlo per dargli l'ultimo addio. La madre è impersonata dalla grande caratterista Jo van Fleet, che già una decina di anni prima era stata la mamma maitresse di James Dean nella Valle dell'Eden.
Come allora, credibilissima come anziana madre del protagonista, nonostante anagraficamente solo 10 anni separino la sua data di nascita (1915) da quella di Newman (1925).
Ma il dvd WB non contiene queste scene? Sarebbe strano visto che dovrebbe presentare il theatrical cut, quindi a rigore la versione non censurata in Italia... se qualcuno lo possiede potrebbe controllare? Grazie!
Io ho il dvd della Warner (che riporta il divieto ai 14, ma senza nulla osta, riportando "opera audiovisiva non destinata alla sala cinematografica)
La durata , nel retro cover, riporta 121' minuti (durata effettiva 2h, 01 e 18s), e, tra i contenuti speciali si legge: "16 minuti di scene inedite sottotitolate in italiano"
Confermo i 16' minuti in più (inediti e sottotitolati) presenti nel film
Grazie Buio! Ma le scene inedite sono nel film o sono tra i contenuti speciali? La versione di cui parla Daniela ne dura 126... solita conversione ntsc/pal?
Rebis ebbe a dire: Grazie Buio! Ma le scene inedite sono nel film o sono tra i contenuti speciali? La versione di cui parla Daniela ne dura 126... solita conversione ntsc/pal?
Sono nel film, NON nei contenuti speciali (dovrebbere essere la conversione NTSC/PAL, come scarto di quattro minuti ci siamo)
Rebis ebbe a dire: Ottimo, preferisco avere il dvd quando si tratta di un'edizioni valida e di un film che amo.
Sì, io ho il dvd originale ed e un ottima edizione (oltre che uno dei capolavori rosenberghiani), che contiene, appunto, le scene inedite (sottotitolate) che non sono mai passate in tv.
HomevideoRocchiola • 10/05/16 10:57 Call center Davinotti - 1278 interventi
Il bluray in questione contiene la versione integrale di 126 minuti mai uscita in Italia, infatti la parte centrale del film per un buon quarto d'ora è presentata in lingua originale con la possibilità di inserire i sottotitoli in Italiano. Sinceramente non capisco davvero perché lo avessero alleggerito, va bene il divieto ai 14 anni ma tagliare scene come quella delle 50 uova non ha francamente alcun senso ed anzi diminuisce notevolmente l’insolenza e l’anticonformismo della pellicola. Comunque l'ottimo bluray in questione ci restituisce il tutto completo.