Note: Il film è tratto da un musical teatrale di successo basati sui brani degli Abba che a sua volta guardava al film "Buonasera, signora Campbell" (1968).
Operazione furba e condotta con indubitabile professionismo, MAMMA MIA è la trasposizione su grande schermo di una commedia di successo che ha fatto ascoltare nei teatri di mezzo mondo le canzoni degli Abba. Un musical fondato sulle canzoni di un gruppo che nei Settanta ha portato la Svezia ai vertici delle hit parade, legate tra loro da una trama pretestuosa ma anche spiritosa, cui la carica di una Meryl Streep in gran forma (anche come performer, visto come canta!) e gli splendidi paesaggi insulari greci (Skiathos, Skopelos) rendono un gran servizio. Una giovane sposa invita in Grecia, per il suo matrimonio, tre uomini di cui uno (non si sa chi, vista l’allegrezza della madre al tempo)...Leggi tutto è suo padre. Equivoci in quantità. Poco conta comunque la storia di fronte alla grandezza di una musica trascinante e coinvolgente come quella degli Abba. Classici assoluti come “Dancing Queen”, “S.O.S”, “Mamma mia”, “Super trouper”, “The winner takes it all” rielaborati con le tecniche di oggi e pur cantati dalla Streep o da Brosnan (terribile), che certo non hanno le voci divine di Frida e Agnetha, mantengono inalterata l’energia che il cast tenta continuamente di restituire anche con una recitazione sovreccitata (che ad alcuni potrà infastidire). Il risultato, coloratissimo e a tratti anche divertente, rispecchia bene la volontà primaria dell’operazione e dello spettacolo teatrale. Pochi i pezzi veramente celebri assenti (“Knowing Me Knowing You”, “One of us”, “Name of the game”, “Hasta manana”) per un revival che non potrà non piacere a chi ha amato quel fenomeno indimenticabile che fu la musica degli Abba. Vedere Brosnan esibirsi sui titoli di coda insieme a Firth e Skarsgård, mentre la Streep e le altre, scatenate, cantano “Waterloo” vestite come loro in puro stile Seventies, può valere il prezzo del biglietto. Definire frivolo e superficiale un film così non avrebbe senso: lo è per scelta e necessità; i testi degli Abba non erano certo il massimo della profondità o dell’introspezione...
Esco dal cinema felice e fischiettando Dancing Queen, ma non so dirvi se mi sia piaciuto appieno. Costruito sulle canzoni degli Abba ma senza alcun legame con essi. Molti (troppi!) i momenti cantati ma la maggior parte delle canzoni sono veramente splendide e non puoi resistere al loro ritmo. È tutto molto bello, una deliziosa favola con momenti di intelligente umorismo. Mette anche nostalgia con la splendida Our Last Summer. Meryl Streep è eccezionale. Bravi, seppur un po' in disparte, gli uomini. La figlia non mi ha colpito particolarmente.
Un'innocua ma piacevole favola questo film tratto dall'omonima commedia musicale basata sulle canzoni degli Abba che ne costituiscono l'asse portante e prevalgono sulla storia decisamente secondaria. Il ritmo della musica, nonchè l'ambientazione in esterni (in una location decisamente suggestiva) sono sicuramente la cosa migliore del film insieme alla divertita partecipazione degli attori, tutti piuttosto in parte anche se la Streep è decisamente una spanna sopra gli altri. Divertente.
Ragazza in procinto di sposarsi vuole sapere chi sia suo padre fra i tre possibili. Un musical arioso, entusiasmante, positivo e sincero, sostenuto da un'impareggiabile antologia di hit degli Abba, da una leggiadra regia (un'eccellente opera prima) e da un cast divertente e divertito a cominciare da una travolgente Meryl Streep. L'eterna lotta tra maschile e femminile, non nuova, si staglia sull'orizzonte di un'isola greca governata da invisibili dei che compaiono solo nella sigla finale. Una festa dello spirito in un piccolo gioiello.
Frizzante e coloratissima commedia che ha come colonna portante i più grandi successi degli Abba. Piacerà sicuramente non solo ai loro fan, ma anche ai più giovani grazie alla sua piacevole comicità, agli splendidi paesaggi e all'ottimo cast (nelle parti cantate Meryl Streep mostra una nuova sfaccettatura della sua bravura travolgente). Finale esilarante.
D'accordo, gli scenari greci sono splendidi per quanto parecchio cartolineschi, le canzoni degli Abba suscitano ricordi piacevoli e mettono allegria, i colori abbondano, i balletti coi paesani risultano simpatici, Meryl Streep è travolgente, gli attori (anche quelli vocalmente non irreprensibili) stanno tutti spiritosamente al gioco... però c'è anche un eccesso di gridolini, ammiccamenti, svolazzi, che può indastidire, come una copertura di panna sopra una torta già tanto ricca di strati farciti. Stucchevole assai, 2 pallini di glassa.
Commedia musicale, che pur non potendo definirsi "imperdibile", ha momenti molto divertenti e trascinanti, grazie a buoni interpreti (Meryl Streep, ovviamente, su tutti), le canzoni degli Abba (che i non più giovanissimi ricordano perfettamente), un'ambientazione greca d'effetto e colori sgargianti. Operazione studiata a tavolino e con pochissima anima, ma che lascia lo spettatore soddisfatto e con un paio di motivetti in testa difficili da eliminare. Per puro intrattenimento cosa si può volere di più? Tre pallini se li porta a casa.
Un inizio da far accapponare la pelle, roba da "signorine"... quasi quasi spegnevo il DVD. Poi comincia a interessare anche animi "ruvidi" per finire decentemente. L'interesse principale è sulla Streep, non per recitazione, ma per le sorprendenti doti canore. La Grecia, il mare blu cobalto, la macchia mediterranea baciata dal sole e dal vento sono state fotografate meglio altrove e mal si mixano con la bella musica degli Abba. I titoli di coda finali sono imperdibili e costituiscono per me il vero plus del film.
Il genere, per un italiano, è di difficile digestione, lo capisco. I testi degli Abba non sono profondissimi. Ma, se ti lasci andare alla magia del cinema, allora tutto cambierà... Non si può non amare questo film, perché ti fa canticchiare, sorridere, immalinconire, allo stesso tempo ti permette di giustificarne ogni passaggio a vuoto, esaltarti per le parti cantate. In un parola, scoppiettante!
Non stravedo per i musical e degli Abba mi interessa il giusto. Ma la confezione sopraffina, la fotografia e l'orecchiabilità dei pezzi mi hanno preso, alternando con bravura momenti canori e recitati e soprattutto realizzando coreografie azzeccate per ogni motivo. Bravi gli attori, specie Skarsgard e la Baranski; e poi c'è colei che da sola vale più di metà film: una Streep che oltre a recitare con inaspettata freschezza e autoironia si scopre pure cantante e ballerina niente male.
MEMORABILE: Meryl Streep, quasi 60enne e madre di 4 figli, che balla in salopette: fatelo vedere alle veline di casa nostra e chiedete loro di tornare a casa.
Mamma mia, che tristezza!!! Questo mi verrebbe da dire, tanta è la malinconia quasi angosciante che mi ha trasmesso questo film. Saranno state le canzoni degli Abba e l'eccesso di frivolezza e forzato divertimento che genera in me l’effetto opposto, sarà per i fulgenti ricordi delle estati trascorse in quelle isole, sarà per Meryl Streep sessantenne che si danna l’anima cantando e ballando come fosse una giovincella. Sarà per il tempo che passa e guasta ogni cosa, avrei preferito vedere altro. Storia improbabile, cast assurdo, fotografia ottima.
Scenari da sogno opportunamente fotografati con grande rilievo al colore, in un filmettino esile esile (con un finale all'americana nell'accezione peggiore del termine) sebbene godibile. Funzionano le canzoni degli Abba, caramelle pop per ogni stagione su cui vengono costruiti numeri ben congegnati e funzionano gli attori (eccetto un legnoso Brosnan): applausi per una bravissima Streep che fa sfoggio della sua versatilità, brave le sue compagne Walters e Baranski, efficace Skarsgard alle prese con un ruolo un po' più brillante del solito.
MEMORABILE: "Does your mother know" cantata e ballata dalla Baranski e da Philip Michael.
Premetto che da ragazzino mi piacevano gli Abba (non è vero! La verità è che mi piaceva Agnetha e avrei voluto fare la sua, ehm, biblica conoscenza! Un culetto davvero mitico!) però è innegabile che questo musical, pur professionalmente diretto e confezionato - come hanno rilevato altri davinottiani - è stucchevole e over-emphatic, con esplosioni di "felicità" davvero poco credibili. Piuttosto, sempre con le musiche degli Abba, molto meglio quel delizioso e poco conosciuto film australiano del 1994, Le nozze di Muriel.
Film di successo ispirato ad un famoso album degli Abba del 1992. Seguendo lo schema del musical tradizionale, si ricava un film che mette il buonumore e concilia con lo spensierato relax. I brani sono ben abbinati ai vari momenti e negli intervalli tra gli svariati numeri musicali c’è una trama (basata sul “prendi 3 paghi 1”) che incuriosisce simpaticamente. Con un occhio ad un minimo di qualità e l’altro al botteghino è un film dignitoso e trascinante. Meryl Streep a dispetto dei suoi quasi 60 anni balla, canta e salta come una trentenne. ***
Mamma mia! è un jukebox musical: basta inserire la monetina e subito arriva un hit degli ABBA, gruppo pop di punta dei '70. Il gradimento del film va perciò di pari passo con quello per le canzoni, orecchiabili e gradevoli ma nulla più. Nella location da sogno dove è stato girato, tutti sembrano prendere in allegria l'improbabile vicenda di Sophie, che sta per sposarsi ma il cui cruccio è di non sapere chi è il padre, ognuno affacendato in un divertito tour canoro e coreografico. Suggerisco: "Sophie, prossima volta fai l'esame del DNA!".
Quando l'ho visto non mi aspettavo certo di trovarmi di fronte ad un capolavoro. Però tutto sommato il film scorre piacevolmente, la Streep è come al solito fantastica e le canzoni degli ABBA valgono come minimo il 30% del valore del film. Non impegnativo, piacevole se avete bisogno di staccare il cervello.
Filmetto musicale di scarso spessore, frivolo, infantile e prevedibilissimo, dotato però di una confezione ottima e sfavillante che colma, in parte, le lacune contenutistiche. Aggiungiamoci le belle canzoni degli Abba e la buone interpretazioni attoriali (notevole l'impegno della Streep di immergersi in un ruolo con cui ha ben poco a che fare) e la riuscita (non perfetta, ma discreta senza dubbio) è garantita. Operazione dalle parti di "Across the Universe", anche se i risultati sono completamente differenti. Per un pubblico di poche pretese.
Le canzoni molto seventies, forse troppo, degli Abba, fanno da sfondo a questa commedia musicale colorata e ben recitsta da Meryl Streep, che non sfigura nemmeno come cantante. Per quanto Pierce Brosnan nei suoi quattro James Bond mi abbia fatto più piangere che ridere, qui, invece, l'ho trovato adattissimo, anche se non eccessivamente intonato come la Streep. Alla fine, quello che qui mi piace, è il clima goliardico che pervade l'intera pellicola, anche se i titoli di coda non ci risparmiano finali e controfinali in camicioni e zatteroni.
Ci sono due motivi per vedere questo film: il primo è Maryl Streep, brava come sempre (e qui canta pure), il secondo è la musica degli Abba; per il resto siamo di fronte ad pellicola caratterizzata da una regia televisiva patetica e a tratti imbarazzante, con balletti scenografati da dilettanti allo sbaraglio. Le due co-protagoniste sono bravine mentre Piece Brosnan sembra aver girato il film unicamente per il suo cachè. Per un pubblico non esigente (senza offesa per nessuno).
Mi ha coinvolto e divertito molto. Se viene preso per quello che è (nel suo essere frivolo e leggero), risulta molto gradevole. Bellissime le canzoni, buona la prova di tutto il cast (la Streep è mille spanne sopra gli altri). In operazioni come questa poco importa se la sceneggiatura e la regia sono scadenti. Consigliato!
Lo ammetto: non amo i musical, ma adoro queste isolette altamente propense a svedesi canti commerciali. Una Streep eccellente e una freschissima Seyfried conquistano sorrisi e consensi anche grazie a colori solari, voglia di vacanza e di leggerezza (e in questo sta il pregio massimo del film). Si canticchia tutto il tempo e ci si alza ogni volta soddisfatti e un po' sognanti. Promosso a pieni voti. Adorabile Amanda Seyfried!
Opera rappresentata anche in teatro, è una commedia leggera e frizzantina come il mar Egeo in cui si svolge. Gli sfondi naturali, con i profondi contrasti bianco-blu e il commento sonoro, coi successi degli Abba di qualche decennio fa, sono protagonisti insieme a Brosnan e compagnia. Piace il modo spigliato con cui la Streep, forse contagiata dall’atmosfera lieve e sensuale, si getta nella mischia: dà l’idea di essersi divertita (e chi non l’avrebbe fatto al suo posto?). E la trama? Trasparente, ma poco conta.
Non amo particolarmente i musical, ma questo lo adoro perché è in grado di trasmettere allegria anche nei giorni no. Le canzoni degli Abba sono splendide sono cantate veramente bene da tutti e soprattutto dalla Streep, fenomenale. La storia è semplice e il film non è un capolavoro, ma come già detto trasmette una forte allegria e per questo va premiato. Gli esterni sono davvero mozzafiato. Da vedere e... cantare.
Indubbiamente un'operazione riuscita, questa trasposizione per il cinema del noto musical teatrale costruito sulle musiche degli Abba. Le note del gruppo svedese sono la colonna portante di un film che mette di buonumore grazie anche all'ambientazione scintillante in un'isola greca. Non vale la pena farsi troppi problemi per l'improbabile trama, bisogna lasciarsi andare e godere con leggerezza del clima da bolla buonista, romantica e nostalgica, frenetica e coloratissima.
MEMORABILE: Il ridicolo balletto maschile con le pinne sul pontile, sulle note di "Lay all your love on me".
Plot che riguarda un matrimonio con sorpresa creando un filo di mistero su chi sarà il padre della sposa e portando l'allegra banda al sole della Grecia. Regìa che non sa che pesci pigliare e stordisce con luci e colori saturi; almeno il corredo musicale è pop di prim'ordine e viene sfruttato correttamente nelle situazioni. Le donne adulte dominano nella recitazione e la Streep ha anche una discreta fisicità; Brosnan fa qualcosina rispetto agli altri due, ma siamo ai minimi sindacali.
Da un musical teatrale di grande successo, un film di stampo hollywoodiano. Bellissime le ambientazioni, le luci, i costumi, l’atmosfera così “greca”. Bellissime le canzoni ça va sans dire. Leggiere ma anche liberatorie. Se proprio si vuol cercare un difetto è nel casting di attori sex symbol che, bontà loro, non sanno né ballare (possibile?) né cantar bene, il che rende esilarante il palese imbarazzo con cui gli “anziani” si trovan semiparalizzati in mezzo ai ballerini “giovani”, ma lascia il rammarico di non trovare nei dvd del film voci maschili pari a quelle ascoltate in teatro.
MEMORABILE: “Dancing Queen” e la “liberazione” della contadina greca; Sintonia madre/figlia in“Slipping Through My Fingers”; Cit. Rosie "È tutto Molto Greco".
Trasposizione cinematografica dell'omonimo musical basato sulle canzoni degli Abba. Una giovane sposa cerca di trovare il suo vero padre, alle soglie del matrimonio. Mediocre. Al netto di qualche canzone, la storia è banale e zeppa di luoghi comuni inutili. Meryl Streep è davvero brava. Al contrario del trio maschile compostao da Brosnan, Firth e Skarsgard. Sopravvalutato.
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HomevideoZender • 21/01/09 09:12 Capo scrivano - 48266 interventi
Per gli abbofili esce il 29 gennaio 2009 per la Universal MAMMA MIA! (2008) Special Edition 2 Dvd (Speciale Packaging con confezione trasparente floreale!)
Audio: Ita.5.1
Video: 16:9/2.35:1
Extra: Commento audio del regista Phyllida Lloyd + Scene eliminate + Papere sul Set + Making Of + Numero musicale eliminato ‘The Name Of The Game’ + Anatomia del numero musicale ‘Lay All Your Love On Me’ + Diventare cantante + Uno sguardo a Mamma Mia! + Fuoriscena + Video musicale ‘ Gimme! Gimme! Gimme!’ + Cameo di Bjorn Ulvaeus.
Fonte: tempio del video
La frase conclusiva si ricollega alla prima parte del commento, quella che si riferisce ai contenuti del film che ho appunto trovato puerili e scontatissimi. Personaggi molto piatti (ma anche chiari e limpidi, e questo per qualcuno potrebbe anche essere un pregio) e una prevedibilità di fondo abbastanza fastidiosa (dopo pochi minuti, praticamente dopo l'entrata in scena dei tre padri, si inutisce il completo svolgimento del film, e questo dubito possa risultare un pregio per qualcuno) rendono lo spessore del film, a mio parere, piuttosto scarso. Premettendo che il genere mi piace nè più nè meno degli altri e che comunque la confezione del film è ottima (a mio parere, ma penso secondo molti), sono dell'idea che si tratti comunque di un film dal quale non si può pretendere molto, proprio per tutti questi motivi. Sono queste le poche pretese di cui parlo, un pubblico che si accinga alla visione senza troppe aspettative.
Secondo me (scusami, so che è brutto commentare un proprio commento) non si tratta di un opinione superficiale, ma semplicemente personale. Forse ho sbagliato a non specificarlo con maggiore chiarezza.
Secondo me una parola illuminante l'ha usata il Davinotti: è un film frivolo, che non cerca profondità o tensione ma punta su atmosfere e canzoni.
E quello lo fa bene, per cui quella pretesa, che mi pare anche caratteristica del genere, la soddisfa e con classe (come anche tu dicevi).
E' paradossale che io mi ritrovi a difendere un musical e non voglio contestare la sostanza del tuo commento, è soltanto quell'espressione "poche pretese" che mi fa storcere il naso.
Deepred89 ebbe a dire: ...una prevedibilità di fondo abbastanza fastidiosa (dopo pochi minuti, praticamente dopo l'entrata in scena dei tre padri, si inutisce il completo svolgimento del film, e questo dubito possa risultare un pregio per qualcuno)...
Beh, oddio, in sé e per sé la prevedibilità non è né positiva né negativa. Altrimenti perché andremmo a vedere i remake o a vedere versioni cinematografiche di storie e libri che conosciamo perfettamente? Ovvio che sarebbe negativa se il film fosse costruito proprio sulla sorpresa del plot, ma al contrario può essere positiva se la chiave di volta del film sta in qualche altro elemento, in quanto la "banalità" della trama può evidenziare meglio gli aspetti che interessano maggiormente.
Ora, a prescindere da Mamma mia, è evidente che in un musical la prevedibilità della trama sia un dato piuttosto ininfluente, quando le vere chiavi stanno nelle canzoni, nelle coreografie e nella capacità di "trasmettere" quella condizione "favolosa" e "extraquotidiana" che è di per sé un racconto per musica. Non si può giudicare un musical sulla base della prevedibilità della trama, così come non si può giudicare un thriller sulla base della distribuzione dei corpi nello spazio in maniera ritmica... Se in un musical la trama è prevedibile e in un thriller non c'è attenzione alla coreografia, non credo che possano essere elementi negativi di per sé, non credi?
In effetti non posso che darti ragione. Dev'essere perchè nei pochi musical (non contiamo i musicarelli) che ho visto, raramente mi è capitato di intuire fin dall'inizio la totale evoluzione della trama come in questo caso.
Devo però dire che anche per quanto concerne l'atmosfera "extraquotidiana e favolosa" di cui parli a proposito dei musical, Mamma mia non è, secondo me, perfettamente riuscito.
Abientazioni, fotografia e musica (anche se non tutte le interpretazioni canore sono impeccabili, ma ciò è compensato dall'ironia) sono effettivamente ottimi, però trovo che l'eccessiva frivolezza (di cui parliamo sia io che Capannelle che il Davinotti e che secondo me trova la massima esplicitazione nel ritratto dei personaggi femminili) del tutto comprometta un po' questa componente.
Beh, su alcune cose concordo con te. Riguardando il mio commento, anch'io ho in effetti accennato a un "non nuova"...
Sono anche d'accordo sulla "frivolezza", che però per me (in questo caso, si badi bene!) è qui punto di forza anziché di debolezza. E infatti parlo di "musical arioso", che poi - stringi stringi - vuol dire proprio tutta aria e poco contenuto... Ma appunto, proprio questo mi è piaciuto, perché questo film è tutto sommato un'interpretazione dello spirito degli Abba, che sono proprio superficialità e kitsch che magicamente si trasformano nel più positivo e allegro dei fenomeni musicali degli ultimi decenni. Questa allegria, anzi questa gaiezza (perché l'allegria - Ungaretti docet - è concetto profondo, mentre la gaiezza è pura levità dello spirito, senza alcuna implicazione di senso) credo che il film l'abbia centrata abbastanza bene. Oserei dire: frivolo sì, ma per fortuna...!
Il 20 luglio del 2018 arriverà sugli schermi di tutto il mondo 'Here we go again!', il sequel del fortunatissimo film - musical 'Mamma mia'. Del cast del film, che arriva proprio nel decennale del primo episodio, faranno nuovamente parte Maryl Streep, Colin Firth, Pierce Brosnan e gli altri protagonisti di 'Mamma mia!'