Lisa, Lisa - Film (1974)

Lisa, Lisa
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Titolo originale: Lisa, Lisa
Anno: 1974
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Axe", "California axe massacre".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/08 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 9/12/08 22:58 - 8190 commenti

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Qui ci troviamo di fronte a un vero Grindhouse! "Lisa, Lisa" (meglio conosciuto come "Axe") è uno dei quei B-Movies americani dei '70 che vanno riscoperti. La storia segue la scia dei vari film di violenza alla Last House On The Left: una ragazzina che vive sola in una casa di campagna col nonno paralizzato viene assalita da 3 gangster con pessime intenzioni: se ne sbarazzerà a modo suo. L'atmosfera crepuscolare, la violenza spudorata (per l'epoca, s'intende), la fotografia sgranata e le belle musiche fanno di questo film un gioiellino.

Ciavazzaro 6/05/17 01:24 - 4769 commenti

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Crudo rape e revenge. Film che risente di una bella atmosfera inquietante e allucinata, dove i personaggi più pericolosi si riveleranno essere le vittime! La candida e di bianco vestita Lisa è l'angelo che con rasoi e asce fa pulizia dei tre criminali che osano turbare la sua quotidianità col nonno paralitico. Poco rape, ma dal punto di vista del revenge il film ci va giù pesante. Da citare la truce scena dell'omicidio durante lo stupro, pietra miliare del genere. Molto bella l'ambientazione nella casa, che accentua ancora di più la follia.
MEMORABILE: Le allucinazioni della protagonista; L'omicidio nel letto; Il baule con sorpresa; La zuppa; Il rasoio in mano; Il camino; La televisione; Il finale.

Fedeerra 22/08/17 00:50 - 769 commenti

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Una bucolica location americana, che fin da subito ispira foschi presagi, è la cornice di questo crudelissimo home invasion. Un film malato come tutti i suoi personaggi, che attraverso l'ABC del rape & revenge ci mostra una realtà fatta di solitudine, volti impassibili e personalità apatiche. Bravissima la giovane Leslie Lee, che con ascia in mano e abito vittoriano crea un contrasto stilisticamente impeccabile.

Deepred89 23/08/17 16:37 - 3723 commenti

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Exploitation settantiano che si apre come un promettente noir (mi si passi l'abusatissima definizione) pre-tarantiniano, poi le iene vanno in campagna chiedendo ospitalità a una ragazza strana. Stranezza che fa impennare le aspettative su una possibile svolta thriller-horror; la quale avviene, rivelandosi però piatta, esangue, banalissima, totalmente priva di quella sinistra morbosità lasciata assaporare dai potenti contre-plongée con la protagonista irradiata da crepuscoli allucinati. Sceneggiatura mai tanto striminzita, regia interessante.
MEMORABILE: La cruda parentesi del bersaglio umano all'autogrill; La protagonista continuamente inquadrata dal basso con esterni crepuscolari sullo sfondo.

Anthonyvm 18/05/20 14:49 - 5811 commenti

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Classico prodotto settantiano, grezzo e diretto, nella tradizione del rape and revenge inaugurata da L'ultima casa a sinistra e dei nuclei familiari disfunzionali (con tendenze antropofaghe) del di poco antecedente Non aprite quella porta. La violenza grafica è esigua (nonostante la fama da video nasty), montaggio e fotografia ridotti all'essenziale, eppure l'aura insalubre e morbida che permea la vicenda, merito anche di una colonna sonora adeguatissima, non passa inosservata. Ottima Leslie Lee come anti-eroina polanskiana in veste grindhouse.
MEMORABILE: Un malvivente infila un sigaro in bocca a un gay e poi lo ammazza di botte; La gallina decapitata; Lo stupro con omicidio; La zuppa di sangue umano.

Leandrino 29/01/21 16:15 - 515 commenti

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Una combriccola di criminali si impone come ospite nel casolare di Lisa (la credibile Lesley Lee), ragazza dalle evidenti turbe mentali: un plot molto visto salvato da una buona regia, efficace nel trasmettere sensazioni sgradevoli (la ferocia del pestaggio iniziale, la scena pre-climax) e disagianti (la descrizione del contesto), grazie anche all'uso di un commento sonoro mai banale. Per quanto perdonabili, non passano inosservate alcune ingenuità perlopiù dovute a tagli di montaggio azzardati o sbavature in fase di scrittura che intaccano la credibilità generale del film.
MEMORABILE: La scena iniziale in hotel; La scena al drugstore; La descrizione visiva della vita di Lisa.

Teddy 3/04/22 19:52 - 860 commenti

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Frederick R. Friedel, infiltrandosi nelle scorciatoie pulsionali di Freud, dirige un rape e revenge apatico, decadente e inaspettatamente esistenzialista, con brandelli di psicoanalisi sparsi a un po’ in giro e momenti di truce e limpida exploitation. Lo scenario è di quelli senza identità; minimale, dimenticato e moralmente inaridito. Perfetta la feroce imperturbabilità di Leslie Lee. Urticante il sound design.

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