(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Nonostante il film sia il risultato di una geniale trovata di Herman Cohen, uno dei più originali registi d'oltreoceano, non si può certo dire che rappresenti uno dei migliori horror del tempo. La grande idea di Cohen, che contò immediatamente numerosissime imitazioni, consisteva nell'aver capito che il pubblico degli horror era formato in maggior parte da teenager. Perché allora non proporre come protagonista di un film una "creatura" giovane, sulla ventina, autrice pur sempre di atroci delitti? Ed è proprio così che nasce I WAS A TEENAGE FRANKENSTEIN (grossolanamente tradotto in italiano con LA STRAGE DI FRANKENSTEIN,...Leggi tutto un titolo che non fa assolutamente intuire in cosa consista la diversità rispetto alle altre innumerevoli produzioni "frankensteiniane"), una pellicola che però, purtroppo, ripone tutto il suo fascino solo e unicamente nella brillante idea di partenza. Il resto non conta assolutamente nulla. Cosicché le già enormi carenze di soggetto non possono far altro che produrre una sceneggiatura scarsa, intrisa di luoghi comuni e affidata oltretutto a un cast anonimo. Non è inoltre nemmeno presente l'idea di sfruttare alcune tipiche situazioni in cui si viene a trovare il mostro per divertire almeno in minima parte il pubblico (cosa che riuscirà molto meglio al commercialissimo VOGLIA DI VINCERE, con Michael J. Fox). Come se non bastasse, la casa di produzione AIP, nota per i budget limitatissimi (non è un caso che tra i suoi registi spicchi Roger Corman) costringe Cohen a creare per il mostro un make-up incredibilmente brutto e improbabile, che riduce la sua testa a un ammasso di pezzetti di carne in perfetto stile Arcimboldo. Nonostante tutto il film ebbe un successo straordinario, e ciò spiega un po’ in che acque navigasse l'horror statunitense in quel periodo.
Divertente rivisitazione dell'immarcescibile mito di Mary Shelley, questa volta ad opera di Strock. La pellicola si gusta per la sua semplicità in fatto di plot e per le situazioni molto coinvolgenti, considerando l'età del film e rapportandosi all'epoca più puritana rispetto quella odierna. Breve durata ma buon divertimento!
Mediocre pellicola che vede l'ennesimo ritorno del mostro, qui un po' meno collage umano (si parte da una vittima di un incidente), ma che compensa con il volto più sfigurato che si sia mai visto. Per il resto, il film si lascia anche vedere, ma non ci sono spunti particolari, o idee che lo valorizzino. Ciò che però salta più agli occhi non è la faccia distrutta del poveraccio, ma la ienaggine del protagonista, che passa sopra a chiunque, anche alla povera segretaria che ha un debole per lui e per il suo portafoglio. Tutto, o quasi era già stato detto in precedenza ; e di nuovo si aggiunge poco.
MEMORABILE: Il dottore non deve neanche cercare il cadavere, perchè gli arriva a domicilio grazie a un incidente; La prima volta che appare il volto del mostro.
Dalle altitudini alpestri di Mary Shelley a questo scombiccherato e tedioso filmino il salto è enorme: lo sfracellarsi della sceneggiatura meriterebbe, poi, davvero un novello Frankenstein. Il "mostro" in questione è un giovane culturista con una maschera di Carnevale dalla pessima educazione; gli altri protagonisti, suoi satelliti, dei barbosi e inconcludenti attori di terza mano. Ebbe il merito storico di vellicare il target teenager: tale furberia, però, oggi lascia il tempo che trova.
Tipico prodotto da drive-in che, sulla falsariga de La maschera di Frankenstein (la scena della ragazza segregata nello stanzino col mostro è ripresa pari pari), trasforma il dottore in un personaggio del tutto negativo. La fattura è ovviamente modesta per via del budget, ma ci sono elementi originali: la creatura parla, ragiona e, come un adolescente, agogna la libertà fino a ribellarsi. Amabilmente cheesy anche il coccodrillo che il dottore usa per disfarsi dei corpi, tipo Quel motel vicino alla palude. Leggerissime tracce di gore. Simpatico.
MEMORABILE: L'amputazione di mani e gambe; Il mostro bendato à la Frankenstein 70; Il brutto make-up del mostro, con corpo da bodybuilder e mascheraccia in viso.
Herbert L. Strock HA DIRETTO ANCHE...
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Simpatico sito in inglese dedicato ai film sui teenagers monsters e ai film di SF con protagonisti prettamente adolescenti, nonché ai film di SF indirizzati prevalentemente ai teenagers:
L'importanza di un collega Il dottore, dopo aver portato il cadavere dell'uomo sfigurato dall'incidente, chiede al suo collega: "Quali sono le sue condizioni generali?". E lui: "E' morto".
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