La signora e i suoi mariti - Film (1964)

Gradevolissima commedia per nulla datata, raccontata con ritmo svelto ed effervescente e con tono quasi favolistico. Ottime battute, confezione deluxe, cast scintillante. Purtroppo inceppano l'andatura del film superflui e talvolta stucchevoli intermezzi musicali, fortunatamente marginali e perlopiù brevi, che tuttavia "invecchiano" il film più di quanto non meriti.

Molto simpatico, una commedia originale per il periodo, con un po' di humor nero e alcune piacevoli trovate al limite del demenziale. La MacLaine è radiosa e brava, mentre tra i "mariti" si distinguono Martin, Mitchum e Kelly (che ovviamente balla anche) mentre Newman perde nettamente con il segmento meno indovinato. Divertenti i mini-sogni, ognuno con uno stile filmico diverso. Gradevole.

Splendida commedia che spazia dal black humor fino al varietà musicale senza annoiare mai e soprattutto con una meravigliosa MacLaine da ammirare per talento e versatilità. Imponenti coreografie e uno sconfinato numero di costumi danno vita a una storia di scalate verso successo e ricchezza dei vari mariti della protagonista, che però anela solo una vita semplice. Bella l'idea di raccontare ogni matrimonio con una diversa estetica cinematografica, dal muto al colossal. Cast di mostri sacri e ciò che più riempie gli occhi è la bellezza di Shirley, spesso con pochissimo addosso.

Donna cerca marito per amore e finisce per diventare più volte vedova e ricca. Commedia dal canovaccio che si ripete come un film a episodi in cui vengono usati inserti di metacinema per dare una variazione. La MacLaine è versatile, mentre il comparto maschile dà l’impressione di essere sprecato, in ruoli tanto leggeri. Van Dyke sfoggia la consueta mimica e Newman si ricorda solo per la parlata francese. Mitchum e l’influsso “streghino” lascia perplessi e, come ultimo, Gene Kelly fa i soliti balletti, che risultano discretamente piacevoli.