La mia geisha - Film (1962)

Lo dico subito: l'oggetto lascia il tempo che trova. Sì, senz'altro si fa guardare e scorre, non infastidisce e potrebbe incuriosire come reperto archeologico con attori di pregio, ma il potere di coinvolgere è scarso. I valori plastici hanno un che di romanticismo affettato, non mancano le forzature e la sorpresa del finale è una falsa sorpresa. Shirley MacLaine è la protagonista assoluta e il film è tutto costruito per far emergere la sua prova d'attrice: con i suoi effetti ma cadendo anche su certe esagerazioni. Colorato ma polveroso.

Sicuramente datato, ma ancor più incredibile che datato. Dovette parere incredibile anche all'epoca dell'uscita, questo film che narra una vicenda assurda, in un Giappone falso (in cui pressoché tutti parlano inglese...) o che pare falso, anche quando è vero. Certo, Edward G. Robinson è sempre un signore che piace guardare sullo schermo, però la MacLaine che fa una geisha (finta, ma credibile per il marito!) fa pensare di sognare, Montand pare svogliato o incredulo (come dargli torto?), mentre il ruolo da ricoprire dipinge Cummings (non certo una scartina) come un Tony Curtis di basso livello.

Un regista vuole rilanciare la propria carriera dirigendo una nuova versione di Madame Butterfly senza avvalersi come di consueto della moglie, attrice di grande successo. Allora lei pensa bene di ricorrere al trucco per farsi passare per una giapponesina doc... Commedia che spreca un gran cast impegnandolo in una trama talmente assurda da annullare la verve di MacLaine, qui addirittura stucchevole, nonché il fascino sornione di Montand, per quanto sembri distratto. Mediocre anche l'ambientazione nel paese del Sol Levante che puzza di fasullo lontano un miglio.