La contessa - Film (2009)

La contessa
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Titolo originale: The countess
Anno: 2009
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka: "Bathory", "La comtesse"; "Die Gräfin". Ispirato alla storia della contessa Erzsébet Báthory (1560-1614).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/10 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 25/04/10 05:27 - 3807 commenti

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Posto che il revisionismo storico in taluni casi è, quantomeno, inopportuno va riconosciuta a quest'opera una profondità e una poetica raramente espressa in pellicole drammatiche, anche in quelle più elogiate e premiate. Alla delicata -stupefacente- Julie Delpy il compito di trasportare sullo schermo la tragedia d'una donna di mezza età lucidamente depressa a causa dall'esistenza segnata nell'infanzia. L'imposizione di matrimonio nell'adolescenza e l'implacabile traccia del tempo (inarrestabile) sul volto ne fanno un'anima maledetta, sconsolata, funestata dall'implacabile incedere degli anni.
MEMORABILE: La contessa: "Vecchia strega! Il tuo aspetto ripugnante ha spaventato il mio cavallo". L'anziana: "Potente adesso, ma presto sarete come me".

Jofielias 5/11/11 18:45 - 170 commenti

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Julie Delpy, la piccola attrice francese che ci aveva fatto innamorare nel delizioso Prima dell'alba, a sorpresa interpreta e dirige come e meglio di Branagh la tremenda storia di Erzsébet Báthory, la contessa ungherese accusata d'aver ucciso centinaia di donne per cavarne il sangue. Una storia d'amore, follia e morte che cattura dal primo all'ultimo istante. Una sceneggiatura cesellata, un montaggio graffiante, una recitazione intensa, una scenografia stupenda. Un tripudio per gli occhi, la mente e il cuore. Gioiello.
MEMORABILE: La servetta, debilitata dal dissanguamento, chiede alla contessa quando finirà il tormento. E lei, dolcissima: "Quando sarai vuota, mia cara".

Beffardo57 6/11/13 22:10 - 262 commenti

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Film affascinante, curatissimo, realizzato con grande mestiere e senza sbavature. La follia d'amore della contessa, che tenta di esorcizzare il declino con il sangue delle sue giovani vittime e scopre il piacere della crudeltà, si contrappone alla feroce normalità del mondo che la circonda, dove si aggirano sciacalli desiderosi di impadronirsi delle sue ricchezze e del suo potere. Poche volte si era visto al cinema un Dracula più affascinante di quello interpretato da Julie Delpy; ottimo anche William Hurt nella parte del gelido vincitore.

Von Leppe 1/05/14 12:34 - 1256 commenti

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Niente bagni di sangue; la contessa è raffigurata come una donna depressa vittima dell'età, degli eventi e degli uomini. Il film quasi giustifica e nega le efferatezze tramandate sulla sanguinaria nobildonna: sono perlopiù storie tramandate dai vincitori. La morale è quella di Monsieur Verdoux, che in parte stona con il personaggio, considerato il fatto che è nobile e che lei stessa manda le sue truppe in guerra. Alla fine è una storia d'amore raccontata con toni sospirati.
MEMORABILE: La contessa a proposito di una servetta: "Anche se puzza di sterco, ogni uomo la preferirebbe a me".

Buiomega71 8/12/14 00:30 - 2899 commenti

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Primi dieci minuti di gran cinema (cruente battaglie, canarini in decomposizione, feroci esecuzioni, una piccola Erzsébet già in odore di crudeltà), poi l'atmosfera si fa sempre più plumbea e mortifera (le mosche, i cadaveri abbandonati nei boschi sbranati dai lupi, ragazzine divelte in due, gole squarciate): aumentano l'angoscia, la cupezza e il putridume. La Delpy, autrice completa, dona spessore sofferente e malinconico alla sua terribile figura, regalando tracce argentiane nella fotografia di Martin Ruhe. Diabolicamente femmineo e sanguinosamente romantico.
MEMORABILE: La gabbia per dissanguare le fanciulle; Erzsébet si recide la carne del seno, inserisce nella ferita una ciocca di capelli del suo amato e si ricuce.

Myvincent 10/04/17 07:42 - 3722 commenti

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La cupa storia della contessa Bathory che insegue il mito dell'eterna giovinezza attraverso "bagni" di sangue appartenente a innocenti giovinette. Il film è molto più di un horror, inquadrando storicamente il periodo e soprattutto descrivendo lo struggimento psicologico di una fragile donna mortale. Il finale ambiguo porta il racconto su un altro piano interpretativo, virando verso il dramma d'amore.

Ira72 7/04/19 23:23 - 1305 commenti

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Un’affascinante Delphy, nel ruolo di regista e interprete della Contessa Erzsébet Báthory, qui raccontata in modo garbato e quasi poetico. Impresa assai ardua, considerando le ragioni di tanta fama. Ma. Il sangue, gli strumenti di tortura e le giovani vergini sacrificali, passano quasi in secondo piano, oscurati dal talento narrativo e dall’originalità coinvolgente del racconto. L’ex Celine, dismessi i panni dell’adolescente ingenua e romantica, diventa una donna instabile e disperata, assetata di una giovinezza che le sfugge inesorabilmente dalle dita.

Lupus73 24/12/19 12:08 - 1485 commenti

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Un'ottima Julie Delpy interpreta e dirige la sua versione della feroce Contessa Báthory. Non un totale revisionismo come nel film di Jakubisko e nemmeno la psicologia unilaterale da mostro del film Hammer; Erzsebet è una donna con una caratterizzazione più complessa e sfumata, carnefice e al tempo stesso vittima dei propri sentimenti e degli intrighi di palazzo. Fotografia e ambientazione molto eleganti, una sceneggiatura degna, un'atmosfera ferale per un film biografico che non rinuncia a scene cruente da horror. Uno dei migliori sul tema.

Capannelle 29/03/21 00:09 - 4394 commenti

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Molto validi i primi venti minuti, poi il tono diventa esageratamente romantico, con un Brühl il cui personaggio appare troppo gigione per competere con una Delpy intensa primattrice. Una volta che la frustrazione e la pazzia prendono il sopravvento, la narrazione si fa cupa ma anche prevedibile e la girandola di eventi sembra cercare il dettaglio ripugnante invece che approfondire alcuni personaggi, meritevoli di miglior sorte. Costumi e fotografia da elogiare, narrativamente tende a impigrirsi.
MEMORABILE: La serva prosciugata taglio dopo taglio.

Magerehein 3/03/23 09:15 - 977 commenti

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Un anno dopo il biografico Báthory ecco una produzione che calca maggiormente la mano sul chiacchierato lato oscuro della "contessa Dracula". Merito alla Delpy nel reinterpretare il personaggio in una chiave drammaticamente malsana, sicuramente antistorica (chi conosce un minimo i fatti lo noterà presto) ma altrettanto piacevole. Più passa il tempo e più lo spettatore viene trascinato nel vortice di decadimento fisico e morale della Nostra, una donna a pezzi (la solitudine può fare brutti scherzi...) disposta a tutto pur di rimanere piacente. Scorrevole, cupo e interessante.
MEMORABILE: La contessa, interpellata dal vescovo sulle proprie debolezze: "Sono una donna, amo i bei vestiti e i gioielli d'oro... praticamente come voi!".

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  • Curiosità Undying • 25/04/10 06:29
    Risorse umane - 7574 interventi
    Prigioniera del tempo

    La disperazione, la tristezza, lo sconforto, il male di vivere (e di invecchiare) sono i temi di una pellicola drammatica, a tratti commovente, elegante e - in maniera dicotomica - delicata nella rappresentazione, quanto atroce nel contenuto.
    Una raffinata tragedia, scritta con il cuore e interpretata con grazia dalla bravissima Julie Delpy (foto sotto) la più tormentata Erzsébet Báthory mai apparsa prima sullo schermo.

    Solitudine tra le mura: l'ultima preghiera
    Citazioni dal film

    Dio, mi hai abbandonata.
    In guerra a centinaia vengono uccisi e torturati.
    E sono lasciati a marcire, a sfamare degli avvoltoi.
    Eppure glorifichiamo i nostri guerrieri.
    Diamo loro corone di alloro e onori.
    ... io non ottengo che tormenti.
    Non posso essere umiliata così.
    Mandami una malattia che mi uccida in fretta.
    Non posso farlo da sola. Devo andare in Paradiso.
    Amen...
    Dio forse stai mettendo alla prova la mia fede.
    Forse mi stai punendo perché l'ho amato più di Te (si riferisce all'amore ostacolato con un ragazzo di 20 anni più giovane, n.d.r.).
    L'uomo ha creato Dio a sua immagine, cosa che gli dà il primato su tutte le cose: uccelli, leoni, alberi e donne.
    Magari fossi nata uomo, ne avrei uccisi a migliaia in battaglia.
    Conquistato paesi, bruciato streghe, sarei stata un eroe.
    E' così. Non sei che un mito.
    I greci crearono divinità per ogni cosa.
    Non riuscivano a capire il perché del mare, dell'amore, della morte.
    Oggi abbiamo creato Te, per placare e nutrire le nostre paure ed ignoranze, perché abbiamo così tante domande e così poche risposte.
    Ho usato te e le preghiere per perdonare me stessa...
    Per i miei orribili peccati.
    Una degna sepoltura o finire in pasto ai lupi, è la stessa cosa.
    L'acqua santa è solo acqua sporca.
    Perché ho tanta paura di morire?
    Visto che non credo in Te o nell'eternità dell'anima?
    Quando morirò mi decomporrò e non resterà niente di me...
    L'amore è stato il pugnale che mi ha colpito alle spalle.
    Se non sei un mito, assolvi i miei peccati e dammi del sangue per farmi restare giovane.
    Ti ringrazio, Signore...
  • Musiche Raremirko • 1/12/13 23:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Bravissima a dirigere e a recitare, la Delpy qui è autrice anche delle musiche.
  • Discussione Buiomega71 • 18/03/14 18:01
    Consigliere - 25892 interventi
    Zender, il film viene mandato in onda da HorrorChannel con il titolo italiano La Contessa

    Vedi tu se cambiarlo...
  • Discussione Zender • 18/03/14 18:09
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma da noi si sa se era uscito in dvd o al cinema? O era un inedito?
  • Discussione Buiomega71 • 18/03/14 18:12
    Consigliere - 25892 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma da noi si sa se era uscito in dvd o al cinema? O era un inedito?

    Mai uscito nei cinema, e nemmeno in dvd da noi

    Solo trasmesso da RaiMovie (prima) e ora da HorrorChannel, col titolo La Contessa, appunto...
    Ultima modifica: 18/03/14 18:13 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 18/03/14 19:39
    Capo scrivano - 47698 interventi
    In questo caso scatta a titolo principale, grazie.
  • Discussione Buiomega71 • 8/12/14 10:21
    Consigliere - 25892 interventi
    Dimenticarsi le derive horror hammeriane e ispaniche sul mito della contessa sanguinaria

    La Delpy (che scrive, dirige, musica e interpreta) dà una sterzata romanticheggiante alla sanguinaria leggenda della "contessa Dracula"

    Per amore di un giovane nobile (di quasi vent'anni più giovane di lei) la bella, diafana e malinconica Erzsébet Báthory sbrocca e perde la tresibonda, trasformandosi in una feroce e spietata assassina godendo del sangue di giovani vergini (che, nella sua follia galoppante, la ringiovanirebbe, rendendo la sua pelle morbida e liscia come quella di una giovinetta)

    Al di là delle (im)precisioni storiche (la contessa era capace di efferatezze oltre il sadiano-a questo rimando alla lettura di La Contessa Sanguinaria, edito a fine anni '60 da Longanesi, collana i Pocket-), la Delpy immerge subito in un contesto putrido, che olezza di morte, come i fiammeggianti primi dieci minuti che aprono il film (canarini in decomposizione pieni di vermi, feroci supplizzi, cruente battaglie, una Erzsèbet bambina già in odor di crudeltà)

    Poi la Delpy, con sensibilità , descrive i tormenti interiori della "sua" contessa (l'amore sofferto per il giovane Istvan, la solitudine che l'afflige, il circondarsi di loschi figuri dediti al sadomasochismo), fino alla discesa nella follia sanguinaria

    Sempre più cupo, plumbeo (magnifica la ricostruzione storica , nelle location, nei costumi, nelle spoglie scenografie), che scende pian piano nel putrido e nel malsano

    Horror non lo è di certo, ma la Delpy (così fragile e dai lineamenti delicati, all'apparenza) non si risparmia in brutalità (anche se contenute) non scivolando mai nella violenza fine a sè stessa

    Si recide a fondo la carne del seno, nella ferita aperta ci infila una ciocca di capelli del suo amato Istvan, per poi ricucirsi

    Fà costruire una specie di grottesca "vergine di Norimberga", detta "la gabbia", con cui "spreme" fino all'ultima goccia il sangue di verginee fanciulle, e lei sotto a bearsene

    Salassa una povera servetta fino alla morte

    I corpi delle povere ragazze gettati nudi nei boschi circostanti, poi fatti a pezzi e sbranati dai lupi

    L'orrore sembra non avere fine: ragazzine divelte in due, stile il Bishop di Aliens, e deposte su tavolacci.

    Ragazze nobili sgozzate, tremendi colpi di spazzola, e poi le mosche che invadono il castello, la puzza, il marciume, l'odore aspro di morte e sangue rappreso

    La stessa Bathory tenterà di cibarsi del suo stesso sangue , aprendosi le vene a morsi (rammento la Marina De Van di Nella mia Pelle), ormai murata viva, per poi essere gettata-come una bambola rotta-in una fossa di un desolato cimitero

    Anche se le efferatezze sono descritte senza forzare la mano, la Delpy sorprende (e stride con il suo aspetto delicato, dando un effetto quasi disturbante), raccontando senza fronzoli un secolo buio fatto di tradimenti, sangue e follia

    Regala tracce di cinema argentiano nella fotografia di Martin Rhue e spezza con la classica storia dell'amore tormentato, che fà tanto romanzo d'appendice, nonchè impreziosito da soluzioni visive degne di nota (Erzsébet che scruta il suo volto ringiovanirsi innanzi allo specchio, abbagliata dalla luce che filtra dalla finestra)

    E certo che ne ha fatta di strada la tenera francesina di Prima dell'Alba

    Insieme alla Paloma Picasso Borowczykiana, la migliore (e intensissima) contessa sanguinaria apparsa sullo schermo

    Diabolicamente e perfidamente femmineo, sanguinariamente e visceralmente romantico
    Ultima modifica: 8/12/14 10:55 da Buiomega71