La casa del piacere - Film (1994)

La casa del piacere
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Anno: 1994
Genere: erotico (colore)
Note: Aka: "211 Days 11 Nights: Part 7 - The House of Pleasure"; "Désirs secrets"; "The House of Pleasure". Musiche di Piero Montanari. Disponibile in VHS (Shendene & Moizzi - I Maestri dell'Erotismo - il Cinema di Joe D'Amato)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/17 DAL BENEMERITO DAIDAE
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Daidae 14/10/17 16:42 - 3268 commenti

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Classico erotico soft che come molti film del valido regista romano presenta una bella fotografia, erotismo patinato e ambientazioni curate quanto "ricche". La trama è al contrario ovviamente "povera" e ogni scusa è buona per vedere "all'opera" la bella protagonista. Non è niente di speciale ma non è neppure così tremendo; nei Novanta si girò decisamente di molto peggio.
MEMORABILE: Il finale.

Marcolino1 20/05/19 08:44 - 553 commenti

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La pellicola fa pendant con un'altra opera del regista, ossia Il labirinto dei sensi: stessa ambientazione in estremo oriente (della quale non si apprezza nulla perché il 95 per cento del girato è chiuso nelle quattro mura), stesso triangolo lei-lui-lui, stesso gusto per il softcore, antipasto per il "piatto forte" dell'hard che però qui non arriva. L'elemento voyeur alla "grande fratello" non aiuta ad aumentare l'interesse, poiché viene introdotto in modo schematicamente freddo e superficiale; il tema del "guardone" conobbe tempi migliori.

Pinhead80 29/03/20 18:26 - 5103 commenti

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Modesto softcore girato da Joe D'Amato con quattro lire e poca voglia. Il film è buono solamente per rifarsi gli occhi con il corpo di Irina Kramer nel ruolo di Lady Eleanor Sutton, una moglie che finisce per assecondare i vizi voyeuristici del marito a suon di incontri lussuriosi con estranei. Assistiamo praticamente sempre alle stesse scene e, peggior cosa, alle stesse inquadrature (il salottino dell'atelier, l'esterno della casa, la camera da letto), segnale che si doveva sfornare un prodotto in fretta e furia. D'Amato ha fatto di meglio.
MEMORABILE: "L'invisibile" telecamera posta nel salottino dell'atelier.

Herrkinski 27/10/22 03:01 - 8390 commenti

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Sulla falsariga degli altri erotici massaccesiani dei 90s, coi quali condivide la mediocrità, un lavoro che da subito dimostra di avere poche idee e che non sfrutta a dovere la location filippina; si svolge quasi interamente in interni dove la misconosciuta Kramer si prodiga in vari rapporti sessuali softcore (nemmeno troppo grafici), spiata dal marito. Un canovaccio già visto che non offre particolari novità e che viene a noia ben presto, specialmente a causa di uno script con pochissimi twist, che scorre piatto dall'inizio alla fine. Lavoro minore su cui si può anche soprassedere.

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