Amore tra due giovani (un insegnante e una ragazza), con matrimonio e bebè; lui muore, lei si risposa, ma il destino è in agguato. Bigas Luna sceglie la strada più noiosa e insopportabile per raccontare una storia banale. Anzitutto semina il film dei suoi soliti brividi erotici morbosetti da educande (molto meglio Tinto Brass); poi li infarcisce al suo solito di riferimenti culturali gratuiti (Omero!) per riempire un vuoto di senso; e infine chiama a raccolta attori che non saprebbero neanche stare in una recita parrocchiale. Insopportabile.
Tratto da una novella di Manuel Vincent, si adatta alle abitudini di Bigas Luna di calare i suoi film in contesti quotidiani e popolari, anche se qui non mancano i riferimenti culturali. Pur se scorre discontinuo e con un po' di monotonia (interrotta da qualche scena erotica), il film ha una sua logica erotico-passionale tendente al romantico, che lo allontana dai luoghi comuni sul genere erotico. Leonor Watling ha un viso dalla bellezza semplice ma un fisico molto sensuale. **!
Non male questo film passionale, sebbene nella trama ci siano grossi buchi tappati in modo approssimativo (in particolare la misteriosa scomparsa). Il punto è che Bigas Luna scommette sull'aspetto sentimentale lasciando ai fatti uno schema logico che si avvicina a quello delle soap opera. In parte la scommessa riesce, anche grazie a sublimi citazioni che distraggono dagli eventi.
Film pretenzioso di Bigas Luna che vuole abbinare l'erotismo alla cultura classica. Lo fa sfruttando ambientazione marina e una buona dose di citazioni. In parte riesce così a distrarre lo spettatore, che non si accorge (ma solo per un po'), che in realtà la sceneggiatura è molto misera. Pure gli attori sembrano poco convinti di quello che fanno e le scene di sesso non dicono granché. Un buco nell'acqua.
Melodramma dalle ambizioni alte (un Omero moderno tutto calori, dolori e hispanidad) dal sapore un po' tendente al "pomeriggio di Canale5" ma dotato di una storiella piacevole e di un ritmo sostenuto, forse anche troppo (gli ampi e frequenti salti temporali portano a trascurare i personaggi). Discrete punte di ridicolo nelle scene più ambiziose, con risibile sesso culturale (si legga sotto) e un finale poetico che sembra un parodia dei primi minuti di Macchie solari di Crispino. Lui belloccio e inespressivo, lei si riscatta quando si spoglia.
MEMORABILE: Durante il sesso l'inespressivissimo protagonista spara versi poetici con un'intonazione alla Buono Legnani mandando sempre al tappeto la sua bella.
Ulisse avrà anche solcato i sette mari per accorgersi che non poteva vivere senza Martina, ma nel frattempo avrebbe fatto bene a imparare anche come navigare, vista la sua "perizia" marinara. All'inizio quasi sopportabile, c'era da scoprire comunque il corpo di Leonor Watling (non nelle scene di sesso, veramente patetiche); ma quando il redivivo si presenta con il tonnetto promesso, bisogna tenersi forte le braccia per non perderle. In questo dramma farcito di poesie e di favole, salverei qualche bella inquadratura marina e il fisico della Watling.
MEMORABILE: Metà dell'ultima inquadratura dall'alto.
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DiscussioneRaremirko • 21/03/20 21:45 Call center Davinotti - 3863 interventi
Secondo me un film erotico nella media, tranquillamente vedibile anche se in giro c'è di meglio.
Due protagonisti bellocci si incontrano e si perdono tra qualche ambizione, qualche incongruenza e belle scene paesaggistiche di mari.