L'uovo del serpente - Film (1977)

L'uovo del serpente
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Titolo originale: The serpent's egg / Das Schlangenei
Anno: 1977
Genere: drammatico (colore)
Note: Parlato parte in tedesco, parte in inglese.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/07/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 4/07/07 13:58 - 1648 commenti

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Un film indubbiamente minore nella filmografia di Bergman, girato in Germania nel periodo del suo esilio dalla Svezia. Racconta di un artista circense americano di origine ebrea (David Carradine) indagato per omicidio nella Berlino in crisi nel 1923... E' senz'altro un film complesso, che tenta di porre molte domande (forse troppe) sul perché il nazismo abbia trovato terreno fertile. A mio avviso non gli giova un intreccio contorto, ma resta comunque interessante almeno per i bergmaniani di ferro.

Cotola 7/12/09 22:03 - 8998 commenti

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Potente e angosciante film di Bergman ambientato nella Germania post Grande Guerra e pre hitleriana in cui avvengono misteriosi delitti. L'assunto di base è evidente ed il meccanismo pseudo giallo è solo un pretesto attraverso il quale il maestro svedese si interroga più in generale sul male oltre che su quello specificamente nazista. Splendida la ricostruzione d'epoca così come le ambientazioni fotografate in maniera gelidamente funzionale. Col passare dei minuti diventa sempre più claustrofobico e teso fino a sfociare nel terribile finale.
MEMORABILE: Il perdono reciproco tra il prete e la Ullman. La scoperta finale.

Pigro 27/02/09 09:37 - 9624 commenti

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Una catena di morti porta alla scoperta di esperimenti sugli esseri umani nella Germania dei primi anni 20, prima dell'avvento di Hitler di cui si inizia a sentir parlare. E' un apologo livido e terribile quello evocato da Bergman, che attraverso la follia di una scienza autoreferenziale denuncia i prodromi del terrore distruttivo della razza superiore. Agghiacciante e filosofico, disturbante e profondo. L'orrore del pensiero tecnico che non conosce l'etica né la pietà umana: il finale è da brivido e getta ombre lugubri fin sui nostri tempi.

Patrick78 24/03/09 12:19 - 357 commenti

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Strana opera bergmaniana che già dal cast anomalo si fa riconoscere come il lavoro più atipico nell'intera filmografia del grande regista svedese. Un viaggio allucinato nella Germania pre-nazismo in cui il trapezista ebreo Abel Rosenberg interpretato con carisma dal bravissimo Carradine si trova coinvolto suo malgrado in una spirale di violenza e depravazione. Eccellente Bergman nel creare un clima di oppressione che lentamente porterà il protagonista a conoscenza dei piani e degli esperimenti del fanatico dottor Vergerus (Bennent). Angosciante.
MEMORABILE: La scoperta da parte di Abel degli esperimenti.

Homesick 26/04/09 17:52 - 5737 commenti

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Plumbeo e labirintico, restituisce con toni e contorni espressionisti il clima di angoscia e afflizione della Germania del 1923, devastata dalla crisi economica e prossima all’avvento degli orrori hitleriani. Oltre a questa eccellente fotografia, Bergman – più a suo agio nell’introdursi nei moti interiori del singolo individuo che nell’affrontare complicati discorsi politici come qui – si avvale di comprimari come Carradine, ebreo tesissimo e attonito, e Bennent, mellifluo prototipo di scienziato nazista. Irrisolto, ma dotato di un'innegabile attrattiva.

Lythops 15/04/11 10:50 - 1019 commenti

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Angosciante, profondamente espressionista, kafkiano, considerato erroneamente "opera minore" di Bergman che lo definì il film più forte che avesse mai fatto, possiede un'incisività storica ed emotiva ben difficilmente reperibile altrove. David Carradine e la Ullmann si muovono in un ambiente denso, trasudante ogni solitudine, propria o di altri, reale o causata dal micidiale gas introdotto nel loro appartamento. Da manuale sceneggiatura, fotografia, montaggio. Anche il senso di liberazione quando, finito il film, si guarda il sole.
MEMORABILE: Hitler e la sua banda hanno sottovalutato la forza della democrazia tedesca.

Enzus79 15/05/11 16:10 - 2864 commenti

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Il film più cupo ed angosciante che abbia visto firmato Ingmar Bergman; non per questo mi ha deluso, anzi. Ad un certo punto della storia ci si domanda dove si voglia andare a parare, ma poi c'è il finale spiazzante... Carradine e Ullmann buoni interpreti.

Il Gobbo 7/02/12 23:59 - 3015 commenti

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Bergman stravagante e cupissimo, quasi-horror (lo diceva lui stesso), che incrocia uno dei suoi temi portanti (la lontananza di Dio) con la storia, in una raggelata rappresentazione del nazismo allo stato nascente (e dell'antisemitismo eterno). Ineccepibile nella ricostruzione ambientale, ma non del tutto a fuoco e con qualche lungaggine. Carradine così così, grande Gert Froebe

Rebis 4/10/12 16:57 - 2331 commenti

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Prodotto con ingenti capitali e la partecipazione di Dino De Laurentis, è uno dei rari film "storici" realizzati dal maestro svedese, nonché la sua opera più cruda e violenta: "l'uovo del serpente" infatti è la Repubblica di Weimar, luogo di incubazione del regime nazista. Quasi una versione horror de Il settimo sigillo in cui l'insensatezza kafkiana mira a ricostruire un clima specifico di livore e degrado umano, un medioevo dell'anima, ancora una distanza dolorosa e incolmabile da Dio. I colori, emulsionati da Sven Nykvist, colano dai volti e dalle pareti con isteria espressionista.
MEMORABILE: Il cavallo smembrato e divorato in strada; la decapitazione con l'ascensore; l'imbuto kafkiano; i filmati e le deliranti teorie di Vergérus.

Minitina80 29/07/18 23:20 - 2976 commenti

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Bergman racconta i primi vagiti antisemiti di una Germania irrequieta e pronta a deflagrare da coperte sotto le quali fremono pulsioni pericolose e torbide derive autoritarie. È l’anticamera dell’inferno che arriverà da lì a poco, descritto attraverso le vicissitudini di un immigrato ebreo immerso in una città morta, senza più nulla da offrire se non dolore e povertà. Purtroppo il film, a fronte di un innegabile nobiltà d’intenti, non riesce a essere sempre incisivo, disperdendosi in più di un’occasione e tardando ad alzare il tiro.

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Daniela 19/12/20 11:15 - 12606 commenti

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Si apre con la scoperta di un suicidio ed è costellata da morti misteriose la vicenda di Abel, ebreo americano acrobata che, perso il lavoro, tira a campare nella Berlino fredda e fangosa dei primi anni Venti. Bergman, autore anche della sceneggiatura, dirige in uno stile cupo modellato sul cinema espressionista tedesco, mentre le scene teatrali rinviano a Cabaret di Fosse. Film imperfetto ma angoscioso come un incubo, culminante nella profezia del trionfo del nazismo affidata all'analisi spietata di uno scienziato che ne ha anticipato gli orrori con i suoi folli esperimenti. 

Magerehein 10/08/22 10:13 - 977 commenti

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Un tetro viaggio, fatto di interni decadenti ed esterni lugubri, nella Berlino del 1923 divorata da disoccupazione e carestia, con prodromi di un nuovo sinistro male. Il protagonista alcoolizzato e donnaiolo (reso abbastanza bene da Carradine) non suscita troppa simpatia, ma è un ottimo specchio della consunzione morale che lo circonda e di cui egli stesso è parte. Riuscita, sebbene sin troppo prolissa, la componente drammatica del film, ma ciò che lascia maggiormente il segno sono la parte finale (un sorprendente tuffo nel cinema horror) e l'assai impattante prologo. Funereo.
MEMORABILE: L'incipit; Il cavallo macellato per strada; La bellezza appassita della Ullmann; Vergerus mostra i propri esperimenti.

Paulaster 15/03/23 18:03 - 4375 commenti

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Attraverso la figura di un ebreo americano Bergman illustra i tempi premonitori del nazismo. La prima parte abbastanza piatta, al limite dello storiografico, viene ravvivata dalla vita al cabaret e dall'interpretazione sentita della Ullmann. Nel seguito ci si addentra nella paranoia esistenziale di Carradine (modesto) e nell'orrorifica visione degli esperimenti tedeschi su esseri umani. Curate le ambientazioni e ben scelta la fotografia plumbea, come a perdere la speranza.
MEMORABILE: La Ullmann sul palco; La visita all'obitorio; La donna col bambino piangente; Il cavallo smembrato.
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  • Discussione Lucius • 20/05/19 19:43
    Scrivano - 9063 interventi
    Si avete ragione. Mi sono confuso, sono i suoi due film tedeschi, non per la tv.
  • Discussione Raremirko • 20/05/19 21:50
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il film, non tra i migliori dell'artista, tratta temi parecchio scomodi.
  • Discussione Lucius • 21/05/19 00:10
    Scrivano - 9063 interventi
    Tipo?
  • Discussione Raremirko • 21/05/19 22:53
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Tipo?


    Tipo la sperimentazione ad opera dei nazisti su cavie umane.
  • Discussione Gestarsh99 • 21/05/19 22:57
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Tipo?

    Lucius, l'hai già visto il film?
  • Discussione Rebis • 21/05/19 23:25
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    A me piace moltissimo, è tra i film più violenti di Bergman, con sconfinamenti nell'horror puro.
  • Discussione Lucius • 21/05/19 23:36
    Scrivano - 9063 interventi
    Non ancora.
  • Discussione Raremirko • 22/05/19 00:14
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    A me piace moltissimo, è tra i film più violenti di Bergman, con sconfinamenti nell'horror puro.


    Per lui è un film insolito
  • Homevideo Digital • 20/05/22 16:02
    Portaborse - 3973 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 27/07/2022.
  • Curiosità Lucius • 3/09/22 11:52
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, il flano d'epoca dI Tv Sorrisi & Canzoni (lunedì 17 febbraio 1986):

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/uovode.jpg[/img]