Note: Dal romanzo di Raymond Chandler "Farewell, My Lovely" (1940), uscito in Italia come "Addio, mia amata". E' la prima apparizione su grande schermo del mitico detective privato Philip Marlowe.
Marlowe viene assunto da uno strano tipo affinché trovi un suo vecchio amore di gioventù. Ma le cose prenderanno una piega drammatica... Gran bel noir, girato in uno sfolgorante bianco e nero e diretto con perizia dall'ottimo Dmytryk. Un tantino complesso nello sviluppo della storia, ma non perde un colpo. Powell interpreta con bravura il ruolo di Marlowe, regalando forse la sua miglior prova d'attore di sempre. Eccellente anche la Trevor. Da riscoprire.
MEMORABILE: Il delirio di Marlowe a letto; il lungo regolamento di conti finale.
Il primo Marlowe cinematografico è uno splendido noir magnificamente diretto da Dmytryk, splendidamente fotografato e ottimamente interpretato da Dick Powell. La storia, ben sceneggiata, è al solito abbastanza ingarbugliata ma in ogni caso avvincente e coinvolgente. Un gran film di genere che ogni appassionato di noir e del grande investigatore non si deve lasciar sfuggire.
Da uno dei romanzi più suggestivi e intricati di Chandler, un noir pregevolissimo sotto l'aspetto visivo, grazie alla bella fotografia di stampo espressionista di Harry J. Wild (si osservino, in particolare, la sequenza iniziale dell'interrogatorio, caratterizzata da forti contrasti luce/ombra; e quella della prigionia di Marlowe nella clinica di Sonderborg, in cui i fumi che annebbiano la mente del detective sono efficacemente rappresentati grazie all'uso di particolari filtri davanti all'obiettivo). Claire Trevor è una dark lady da antologia.
MEMORABILE: Marlowe, rivolto allo scagnozzo che gli chiede di consegnare il ferro: "Ah, quella? Quella fa parte del vestito. Non ci ammazzo quasi nessuno, sai?"
Doppio caso per Marlowe, ma i fili delle due investigazioni si intrecciano, inestricabili, fino al colpo di spada finale. Da un famoso e complicatissimo Chandler, Dmytryk trae un altrettanto ingarbugliato noir, specchio di una società senza bussola morale. Notevoli per l'epoca le sequenze delle allucinazioni. Powell non ha la faccia giusta e il doppiaggio italiano gli appioppa una voce così così. Notevoli le donne, la fatale Trevor e la coraggiosa Shirley. Destinato a influire sul genere (é il 1944).
MEMORABILE: L'avvio dice tutto: la storia è un flashback narrato da un uomo bendato.
Il Marlowe di celluloide si propone subito per quello che è: intelligente, sveglio, ironico anche nelle situazioni da cui potrebbe non uscire vivo, desiderato (per finta o per davvero) da ladies più o meno dark. La storia parte da una via traversa che sembra poi essere abbandonata per perdersi in un intricato dedalo, ma la sceneggiatura è ben congegnata e, anche se si naviga sempre fra le tenebre, si arriverà ad una meta chiarificatrice. Noir della prima ora amato da Chandler dopo la deludente versione di Irving Reis del '42.
Un ex pugile fresco di galera ingaggia uno squattrinato investigatore per rintracciare la sua amata Velma, che però non vuole farsi trovare... Una storia confusa narrata in flashback da un uomo bendato: l'esordio di Marlowe sullo schermo è di quelli che intrigano fin dalle prime sequenze. A sorpresa, Powell, già attore brillante, è assai efficace nel ruolo che poi Bogart porterà alla leggenda, mentre Trevor è una dark lady da antologia e Mazurky un gigante innamorato che non si dimentica. Affascinante, visivamente raffinato nei suoi chiaroscuri espressionisti, uno dei capolavori del genere.
Celebre e inferiore alla fama di cui gode. Due i punti deboli: la perdita di un certo esprit chandleriano e Dick Powell, simpatico ma inadatto a gestire il romantico disincanto della sconfitta di Marlowe (in questo Mitchum è perfetto; Bogart, invece, è Bogart, cioè l'investigatore par excellence). Il garbuglio della trama affascina, al solito (anche se i patiti la conoscono a menadito); ne risulta un film medio, con soluzioni solide, da regista di mestiere quale Dmytryk era.
Esordio sullo schermo del personaggio di Philip Marlowe: la sceneggiatura si fa forza di riprendere fedelmente gli irridenti dialoghi del libro e (attraverso una serie di flashback) anche la voce off che sarà il marchio del detective (assente invece nell'iconica interpretazione di Bogart di lì a breve). Powell (proveniente dal musical) se la cava sorprendentemente bene con Borsalino e sigaretta d'ordinanza. Ma il meglio è la regìa di stampo espressionista di Dmytryk, che purtroppo perde qualcosa nell'ormai diffusa versione colorizzata.
MEMORABILE: La sequenza onirica di Marlowe drogato; Il gigante Moose riflesso nella finestra; "La pistola fa parte del vestito, non ci ammazzo quasi nessuno".
Memorabile debutto sul grande schermo dell'investigatore privato Philip Marlowe. Raccontata attraverso un lungo flashback, la storia (tratta da uno dei più celebri romanzi di Chandler) è complessa come da tradizione ma soprattutto avvincente, e viene sviluppata con chiarezza da Dmytryk, autore di una delle sue migliori regie in assoluto. L'interpretazione di Powell non sarà iconica come quella di Bogart ma è comunque ottima, e anche il resto del cast non perde un colpo. Uno splendido caposaldo del cinema noir, che (cosa non troppo frequente) avrà anche un remake piuttosto valido.
Edward Dmytryk HA DIRETTO ANCHE...
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Curiosità: ho notato che il genere segnalato è "noir", ma il noir non esiste nell'elenco dei generi previsto dal database... perlomeno non da solo: "gangster/noir". Come mai?
Anche questo è noir. Generalmente è considerato
uno dei prototipi del genere. Tuttavia sul sito
si è scelto di accomunare gangster e noir che spesso vanno di pari passo. Ci può stare.
L'edizione Sony Pictures in dvd è pessima dal punto di vista del video (spuntinato e in almeno due momenti pesantemente rovinato) e forse anche peggiore nel comparto audio. La traccia italiana è quasi inascoltabile, impastata e schiacciata sui bassi, con le voci confuse in un ronzio di fondo tremendo. Meglio la traccia originale, decisamente più equilibrata.
Nel complesso, un'edizione veramente scarsa.
CuriositàDaniela • 4/02/14 11:08 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Il soggetto de L'ombra del passato, entrato nella storia del cinema come la prima apparizione sullo schermo del "private eye" Philip Marlowe, è tratto dal romanzo Farewell, My Lovely di Raymond Chandler.
L'opera aveva già avuto un precedente adattamento nel 1942 con The Falcon Takes Over (inedito in Italia), con la regia di Irving Reis. La storia, molto rimaneggiata, non prevedeva il personaggio di Marlowe, sostituito con quello di Gay Laurence detto The Falcon, detective per proprio diletto interpretato da George Sanders.
Trent'anni dopo L'ombra del passato, il romanzo di Chandler è stato nuovamente portato sullo schermo da Dick Richards in Marlowe, il poliziotto privato (1975), con Robert Mitchum e Charlotte Rampling.
Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: MARLOWE: MURDER, MY SWEET (L’ombra del passato, 1944) - New Widescreen Edition + PERFIDO INGANNO (1947)(2 Film su un unico Dvd). Lingue: Italiano, Inglese Rapporto schermo: QUESTO DVD CONTIENE IL FILM “L’OMBRA DEL PASSATO”, SIA IN UNA NUOVA EDIZIONE ANAMORFICA 1.78:1 (APPOSITAMENTE ADATTATA PER TELEVISORI 16:9), CHE NELLA VERSIONE CLASSICA IN 1.33:1 (PILLARBOX) Extra: Film “PERFIDO INGANNO” (Born to Kill, 1947) + Trailer Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.