Ilsa, la belva del deserto - Film (1975)

Ilsa, la belva del deserto
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Ilsa, harem keeper of the oil sheiks
Anno: 1975
Genere: drammatico (colore)
Note: sequel di "Ilsa, la belva delle SS" (aka "Ilsa la belva del deserto"). Seguito da "Ilsa, la tigre del sesso"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo l'enorme successo underground di ILSA, LA BELVA DELLE SS, era inevitabile che Don Edmonds tornasse a dirigere l'iperpopputa Dyanne Thorne per dare un seguito alle avventure di Ilsa (nonostante l’aguzzina, nel film succitato, ci avesse lasciato le penne). Eccoci allora in Arabia, dove Ilsa ha il compito di rendere sessualmente appetibili alcune donne sequestrate dallo sceicco per cui lavora destinate ad essere vendute all'asta (la famosa tratta delle bianche). Le riempirà di silicone, le costringerà a mangiare servendosi di complessi meccanismi di tortura, le ungerà fino a farle risplendere. Tutto sembra andare per il verso...Leggi tutto giusto insomma, senonché la scoperta d’una spia costringerà Ilsa (vestita con giacca di pelle color sabbia, frusta e cappellino da ufficiale) a ricorrere alle prevedibili torture per conoscere i nomi dei mandanti. Comincia così la sarabanda di truculenze: assi che spaccano seni ingabbiati, formiche rosse carnivore, occhi fatti saltare e serviti in pasto agli infiltrati, vibratori bomba pronti a scoppiare al momento dell'orgasmo della vittima e via discorrendo. Alla fine, però, anche l'apparentemente incorruttibile Ilsa si farà sedurre da un giovane ospite nemico: scoperta dallo sceicco, verrà fatta violentare da un lebbroso. Questo il livello. Don Edmonds non si cura certo dello stile con cui dirige né della plausibilità della sceneggiatura: sa benissimo che chi è interessato ai suoi film non lo è di sicuro per la raffinata estetica dell'opera. Il risultato? Un film poverissimo, che tra un’efferatezza e l'altra offre solo momenti di squallore infinito. ILSA, HAREM KEEPER OF THE OIL SHEIKS è insomma un altro, immancabile esempio di puro trash cinematografico.

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Undying 25/09/07 08:15 - 3807 commenti

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Delirante seguito di un delirante film: Ilsa, la Belva delle SS (1973), pellicola ispiratrice del ciclo nazi-erotico all'italiana. Alla regia di questo secondo capitolo ritroviamo Don Edmonds ed ovviamente Ilsa è rappresentata dalla "pettoruta" Dyanne Thorne. Questa volta la storia è ambientata negli Emirati Arabi e la bionda "nazista" presta i suoi servigi ad un potente/sadico/dittatore/sceicco. Rispetto al capostipite la produzione, per evitare la famigerata X dalla MPAA, ridusse le scene di sesso e violenza...
MEMORABILE: La macchina "fallica" con esplosivo...

Ciavazzaro 11/02/08 16:32 - 4770 commenti

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Forse il capitolo più debole della saga a causa della sua ambientazione desertica e delle nudità della protagonista poco esibite. In compenso però le torture sono geniali (vedi la bomba fallica che esplode al raggiungimento dell'orgasmo). La formula (ben funzionale) è la stessa degli altri film di Ilsa. Da vedere; se si è appassionati della saga lo si amerà.
MEMORABILE: La bomba fallica, la tortura delle formiche.

Daidae 4/02/09 21:46 - 3180 commenti

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Gli attori e il regista sono gli stessi di Ilsa - La belva delle SS, il film è a momenti divertente a momenti palesemente horror. Un agente americano, in visita di cortesia, si troverà a rovesciare il governo di un satrapo che ha al suo servizio la sadica Ilsa coadiuvata da due fortissime lottatrici. Ilsa qui è meno sadica che nel film precedente e non sempre gli andrà bene...
MEMORABILE: Ilsa "amata" dal lebbroso; la lotta delle 2 gemelle contro il galeotto.

Luchi78 19/07/11 16:52 - 1521 commenti

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Risorta la Thorne ci imbattiamo in un exploitation realizzato con una certa cura rispetto al precedente episodio. Oltre alle tettone della protagonista non mancano altre nudità offerte da un cast femminile di tutto rispetto, che subirà le ovvie torture partorite dalla mente perversa di Edmonds (o chi per lui). Forse il più scabroso e audace della serie, ma l'ambientazione da harem rende il tutto un po' più soft.
MEMORABILE: Le splendide lottatrici nere al fianco di Ilsa, nella battaglia con il panciuto soldato disertore...

Von Leppe 29/01/12 11:49 - 1262 commenti

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Rispetto al precedente ha una ambientazione più ricca. Siamo nel palazzo di un sultano e non in un lager nazista, ma a parte questo il film riesce a creare quell'atmosfera orientale quasi da mille e una notte versione sadica (sempre a basso costo). La location calda (anche nella fotografia) lo rende forse più sensuale, ed è per questi elementi che non lo trovo inferiore alla belva delle ss. Una fantasia sadica che va presa per quello che è, ma che forse contiene delle verità.
MEMORABILE: Le due terribili ragazze nere fedeli a Ilsa.

Schramm 31/10/12 12:03 - 3495 commenti

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Ilsa pianta baracche e burattinai delle ss e si trasferisce fruste e stivali in un deserto di film, formalmente arido e contenutisticamente vuoto come le distese del Gobi tranne quando c'è da scolare magnanime porzioni di cruentissimi magic moments, davvero smargiassi e spericolati per un'epoca in cui censura e magistratura facevan flic e floc e si rimboccavano le maniche. Peccato che attorno a un'oasi ilsecologica di atroci baci e carezze tutt'altro che languide il film nasconda sotto la sabbia di cui è fatto una testa che non ha. Ma è vano lagnarsi, non è certo per le sue elevate qualità artistiche o per la sua profonda portata culturale che lo si va a cercare.

Pinhead80 15/07/19 16:02 - 4760 commenti

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Questa volta la belva di nome Ilsa è al servizio di un facoltoso emiro che pensa di più a rimpolpare il suo harem di donne giovani e prosperose, piuttosto che agli affari. Della trama c'è veramente poco da dire se non che si tratta del solito corollario di scene di sesso e violenza più o meno giustificate per cercare di sensazionalizzare e accontentare il pubblico. La cosa migliore è rappresentata dalle donne di colore che pestano a sangue una sorta di gendarme dall'aspetto fisico deprimente. Molti nudi e tanta noia.
MEMORABILE: L'utilizzo diabolico della "macchina dell'amore".

Anthonyvm 8/05/23 22:16 - 5692 commenti

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La lupa perde il pelo - o l'uniforme - ma non il vizio: ignorando il risolutivo finale del primo capitolo, un ispirato Edmonds riporta in vita la sua beniamina Ilsa e la trasforma nella spietata guardiana dell'harem di un tirannico sceicco. Fra chili di macelleria ludica, nudi in gran copia, xenofobia cartoonesca e misoginia sexploitativa, si dipana un altro fumettone ultra-sleazy, lercio e oltraggioso quanto visivamente distinto (accanto a riprese raffazzonate da cinemaccio di serie Z sopravvivono sequenze fotografate con gran gusto). Spassoso, ma solo per spettatori consapevoli.
MEMORABILE: L'ingrassamento delle schiave (scena watersiana); L'occhio di pecora (che di pecora non è); Il lebbroso lussurioso; La trappola vaginale esplosiva.

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