LOVE CAMP 7 è il film che ha inaugurato un genere, la nazi exploitation, che a tutt'oggi può contare almeno una trentina di pellicole, tutte incentrate sulle torture a cui vengono sottoposte donne solitamente procaci in campi di sterminio. Un genere che ha attecchito anche in Italia (Brass ha girato SALON KITTY, Canevari L’ULTIMA ORGIA DEL TERZO REICH) ma che ha avuto il regista di maggior successo nel canadese Don Edmonds, autore di ILSA, LA BELVA DELLE SS. In LOVE CAMP 7 però non siamo ancora nel...Leggi tutto territorio del puro voyeurismo e il regista Lee Frost cerca di costruire una storia attorno alle inevitabili scene di amore e violenza. Così seguiamo le avventure di due volontarie Alleate le quali, per carpire informazioni vitali a una reclusa del campo femminile 7, sono costrette a infiltrarsi subendone le conseguenze. Dal momento in cui arriveranno al campo cominceranno le vessazioni: dovranno spogliarsi di fronte all'intero corpo di guardia, essere scelte e ovviamente offrire le loro grazie agli ufficiali nazisti. In LOVE CAMP 7 la componente preponderante è comunque il sesso e quindi il regista preferirà soffermarsi sui lunghi amplessi (ripresi molto blandamente peraltro: non dimentichiamoci che siamo ancora nel 1968) che non sulle torture. Il film è crudo, impietoso, ma non certo sanguinario o compiacente come lo saranno alcuni epigoni (ILSA docet). Fotografato con la tipica grana da fine Sessanta, coloratissimo ma evidentemente prodotto con quattro soldi, LOVE CAMP 7 ha costruito la sua fortuna sull’originalità della proposta. In ogni caso è recitato con convinzione e riesce a trasmetterci la sua carica malsana.
Trucido filmaccio di importanza storica (più o meno) ma non degno della sulfurea nomea che l'accompagna: alla fine della fiera più prossimo ai canonici women in prison che ai deliranti e fumettosi nazi soprattutto nostrani, dato che le "atrocità" si risolvono in una serie di strizzate di tette operate da nazisti sovrappeso e immancabilmente coi pantaloni. La piattezza visiva conferisce una certa patina di verismo, che evapora nella ridicolissima scena dell'attacco partigiano. Modesto.
Martha, depositaria di importanti informazioni circa il progetto segreto su un velivolo rivoluzionario, dopo essere stata catturata dai nazisti viene reclusa in un lager. Linda e Grace, due agenti sotto mentite spoglie, si fanno internare per potere liberare la "preziosa" collaboratrice. Archètipo del genere "eros-svastika", quindi importante (per quel che può valere il filone stesso) da un punto di vista filologico. Per il resto, non vi sono eccessi nè da un lato (sessuale) nè dall'altro (violenza), anche se Camp 7 può vantare un cospicuo numero di sequestri e proibizioni (all'estero).
Di importanza storica solamente come iniziatore di un filone (che sarà molto popolare nel nostro paese) in cui la fanno da padrone sesso, violenza e torture, l'eros-svastika. Ma qui siamo ancora nel 1969 e ben lungi dagli eccessi degli epigoni italici che ne seguiranno le orme; i suddetti elementi cardine del genere ci sono tutti, ma la messa in scena è blanda e raramente efficace, specialmente nelle goffe scene di stupro. Nel complesso ci si annoia non poco; non è tutto da buttare, ma tranne qualche sequenza azzeccata il resto è soporifero.
Girato nel 1969, giunse in Italia con pesanti tagli censori nel 1976 sull'onda del filone nazierotico di cui si può considerare il degno capostipite. Oggi finalmente disponibile in versione integrale, il film non si discosta molto dai suoi epigoni, anche se non raggiunge le efferatezze di Ilsa e degli eros-svastika nostrani. Frost gira quasi tutto in interni, due stanzette e un cortile, facendo dell'estrema penuria di mezzi virtù e ottenendo grotteschi effetti realistici quasi da fiction televisiva. Attori in linea con la povertà del tutto.
MEMORABILE: L'orgia finale con massacro nell'ufficio del comandante.
Lee Frost HA DIRETTO ANCHE...
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Precursore (è datato 1969) del filone eros-svastika italiano, il film di Frost ebbe parecchie noie con la censura.
Nel Regno Unito è entrato nella famigerata lista dei video nasty; in Australia ha subito una traversia relativa al divieto, essendo stato proposto (in versione CUT, come Nazi Love Camp 7) nel 1974; in Nuova Zelanda è stato proibito; in Finlandia è stato vietato ai minori....
L'edizione in lingua italiana è' stata rilasciata in VHS per la label Cosmo Video (versione noleggio).
Ovviamente anche la Shendene non si è fatta sfuggire l'occasione di inserire questo titolo nella famigerata serie di videocassette costituenti la serie Sex & Violence 2, composta da un buon parco di film nazi.
Le versioni, integrali in entrambi i casi, si aggirano sui 95 minuti di durata, titoli di coda compresi.
Mi è capitata tra le mani anche la versione (sempre VHS) targata AVO FILM (datata 1996): qualcosa di delirante sia per il pessimo riversamento (soprattutto audio) sia per una cover che nulla c'incastra col film, puntando invece sulla presenza di un'anonima modella (seminuda ovviamente) pescata da chissà quale contesto.
Non ho avuto modo (nè voglia) di vedere quali e quanti tagli fossero stati eseguiti sul film.
SEX & VIOLENCE 2 - La serie completa Titoli della serie Sex & Violence 2 distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Il cinema estremo italiano" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):
Undying ebbe a dire: Mi è capitata tra le mani anche la versione (sempre VHS) targata AVO FILM (datata 1996): qualcosa di delirante sia per il pessimo riversamento (soprattutto audio) sia per una cover che nulla c'incastra col film, puntando invece sulla presenza di un'anonima modella (seminuda ovviamente) pescata da chissà quale contesto.
Non ho avuto modo (nè voglia) di vedere quali e quanti tagli fossero stati eseguiti sul film.
io ho la vhs AVO e la vhs della Cosmo video e ti posso assicurare che il master è identico , pessimo con continui salti di pellicola e dialoghi troncati, la shendene invece ha un master decente? è l'unica che mi manca.
Dega88 ebbe a dire: Undying ebbe a dire: Mi è capitata tra le mani anche la versione (sempre VHS) targata AVO FILM (datata 1996): qualcosa di delirante sia per il pessimo riversamento (soprattutto audio) sia per una cover che nulla c'incastra col film, puntando invece sulla presenza di un'anonima modella (seminuda ovviamente) pescata da chissà quale contesto.
Non ho avuto modo (nè voglia) di vedere quali e quanti tagli fossero stati eseguiti sul film.
io ho la vhs AVO e la vhs della Cosmo video e ti posso assicurare che il master è identico , pessimo con continui salti di pellicola e dialoghi troncati, la shendene invece ha un master decente? è l'unica che mi manca.
Se ti può consolare anche il master della Shendene non e che sia il massimo della felicità, con un terrificante scannamento delle immagini, però non presenta salti di pellicola o dialoghi troncati
Buiomega71 ebbe a dire: Dega88 ebbe a dire: Undying ebbe a dire: Mi è capitata tra le mani anche la versione (sempre VHS) targata AVO FILM (datata 1996): qualcosa di delirante sia per il pessimo riversamento (soprattutto audio) sia per una cover che nulla c'incastra col film, puntando invece sulla presenza di un'anonima modella (seminuda ovviamente) pescata da chissà quale contesto.
Non ho avuto modo (nè voglia) di vedere quali e quanti tagli fossero stati eseguiti sul film.
io ho la vhs AVO e la vhs della Cosmo video e ti posso assicurare che il master è identico , pessimo con continui salti di pellicola e dialoghi troncati, la shendene invece ha un master decente? è l'unica che mi manca.
Se ti può consolare anche il master della Shendene non e che sia il massimo della felicità, con un terrificante scannamento delle immagini, però non presenta salti di pellicola o dialoghi troncati
Grazie mille , devo comprarla assolutamente allora.