Estenuante thriller televisivo che straripa di scene inutili o allungate in ogni modo possibile. Può giovarsi della consueta eleganza formale di Peter Medak, che riprende con gusto la spiaggia al centro di strane morti a cui non si riesce a dare una spiegazione, ma quanto a coinvolgimento siamo sotto la soglia minima, causa anche un Patrick Duffy fiacco come non mai. Insieme alla moglie è arrivato in un paese sul mare sul quale gravano leggende legate e sparizioni che avvengono durante le tempeste e che si verificano ovviamente appena messo piede sul posto. La trama non prevede molto altro: c'è un poliziotto (Brian Keith) che indaga molto svogliatamente, due bimbi che di notte...Leggi tutto se ne escono di casa per raggiungere la spiaggia tra la disperazione dei genitori e una serie di deceduti ritrovati nella sabbia o nei pressi. Le riprese del mare in tempesta e soprattutto delle nuvole minacciose che si addensano sul villaggio non si contano, mentre Medak prova a instillare a forza un clima di mistero immergendo la scena in una nebbia che ha il compito di lasciar appena intravedere cupe danze tribali in spiaggia suggerendo agganci horror fin dal prologo, ambientato sempre lì a Clarks Harbor ma nel 1937. Fotografia dai colori desaturati, recitazione pessima soprattutto da parte dei bimbi (com’è ovvio che sia). Dimenticabile.
Uno scrittore in cerca di pace si reca in luogo che, ovvio, si rivelerà tutt’altro che tranquillo: i morti fioccheranno. Terribile passo indietro di Medak rispetto al riuscito ed elegante Changeling. Qui siamo dalle parti dell’ovvio e mentre l’interesse e la tensione latitano, la noia, in compenso, fa spesso capolino. Il regista sembra voler ricreare le atmosfere di Morti e sepolti (e qualche flebile punto di contatto tra le due pellicole c'è) ma il film è troppo scialbo, incolore e "televisivo" per fare paragoni del genere. Il finale ridicolo e delirante completa la frittata. Pessimo.
Rispolverato in occasione del periodo horror per eccellenza (Halloween) non ha mentenuto il buon ricordo che mi diede alle prime visioni. Lento, recitato come se ci si trovasse in una soap (deformazione professionale per Duffy!?) e con pochissimi momenti di tensione. Le cose migliori sono demandate alle location suggestive che le rive oceaniche in tempesta (fintissima!) sanno regalare. Sufficienza di stima.
Horror per la tv con tutti i limiti di un film-tv qui purtroppo molto evidenti. Il cast non è molto buono: anonimo Duffy, Pressman ha fatto di meglio, si salva solo l'esperto Keith poliziotto locale. Ambientazione interessante, film scialbo. La storia offre molto poco, non c'è ritmo e il tutto è abbastanza convenzionale, brutto anche il finale. Evitabile.
Si rivela un film dozzinale e senza prova d'appello, rovinato da un ritmo ai limiti della catarsi, da una produzione troppo televisiva e da una messa in scena fin troppo rabberciata, soprattutto nello sbrigativo finale. Da segnalare in negativo il fastidioso e pedante montaggio delle nuvole che annunciano la tempesta nella baia; oltre a sembrare lo stesso ogni volta, viene utilizzato con eccessiva ripetitività per staccare tra una scena e l’altra. Ha troppo poco per lasciare il segno.
Sebbene sia un film del 1982 sembra guardare alla decade precedente quanto allo stile; non è un difetto ma come parte di una pellicola mediocre non è da considerarsi un valore aggiunto. Lo stile è pseudo-televisivo e il cast pecca di anonimato (con le esclusioni di Duffy e di Keith, che però gira svogliatamente e si vede). Discrete invece sia l'atmosfera che la location, ma non abbastanza da risollevare un film poco appetibile. Medak è regista di valore e il suo Changeling lo dimostra ampiamente, ma qui manca il colpo.
Difficilissimo arrivare sino alla conclusione senza accusare sonnolenza. Il film di Medak - dal taglio prettamente televisivo - soffre di un'allarmante impalpabilità di tutto: storia, ritmo, dialoghi, contenuti, identificazione di genere. Rimane qualche anonimo omicidio su cui vengono sostenute svogliate indagini; anche la location, potenzialmente funzionale per accrescere il mistero, si mimetizza nella nebbia e diventa spettatrice silente di una vicenda che si dimentica cinque minuti dopo il termine della visione. Nulla assoluto.
MEMORABILE: La sequenza delle nuvole in cielo, ripetuta almeno una decina di volte durante il film; Il finale che avviene perché sì.
Peter Medak HA DIRETTO ANCHE...
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L'hai poi visto, Buio? Io l'ho rivisto stanotte e ho modificato decisamente in peggio il mio commento. Davvero terribile. Gli ultimi dieci minuti poi sono ridicoli: dalla scoperta
del mistero e della sua spiegazione, all'ultima
scena che "riaprirebbe" il tutto e che si rifa
vergognosamente a Poltergeist. D'altronde il
regista cerca di rifarsi anche a Morti e Sepolti ma non riesce minimamente a ricreare le
atmosfere inquietanti e a bissare i risultati
del film di Sherman.
Ancora no, Cotola. L'ho registrato , e da quel poco che ho visto non mi sembrava nulla di chè. Ho fatto la registrazione solo perchè è diretto da Peter Medak, uno dei miei registi preferiti. Ti farò sapere...
Buiomega71 ebbe a dire: Ancora no, Cotola. L'ho registrato , e da quel poco che ho visto non mi sembrava nulla di chè. Ho fatto la registrazione solo perchè è diretto da Peter Medak, uno dei miei registi preferiti. Ti farò sapere...
Esatto amico mio, non è materiale per cui valga strapparsi i capelli.
Naturalmente, essendo un Medak, lo si approccia sempre con una sorta di metus reverentialis ma personalmente non mi ha fatto sobbalzare.