La pellicola del grande Sandro Ciotti narra la vicenda della carriera di Johann Cruijff, dall'infanzia fino all'anno di produzione. Piacevole vedere (o rivedere) azioni da rete davvero splendide, ma il film è privo di quel mordente che servirebbe a tenere desta l'attenzione fino in fondo.
Fotografia del campione olandese insistita nel periodo 1972-74. Ci si focalizza sul periodo migliore con accenni sparuti agli inizi rimarcando il blocco delle frontiere dell’epoca. Materiale d’archivio di livello, anche umano, lascia trasparire l’immagine di un appassionato con grande disciplina. Da sottolineare l’uso preciso e ricco dell’italiano di Ciotti; qualche deviazione più leggera e musichette da festa patronale potevano essere migliorate. Interviste di contorno a calciatori: c’è meno diplomazia rispetto ai tempi attuali.
Sicuramente l'intelligenza che aveva Cruijff nella capacità di adattarsi a tutte le difese e a eludere prima o poi anche i marcatori più stretti (vedi Oriali) era un unicum, come anche la raffinatezza nel tocco di palla (che non è certo una prerogativa dei calciatori alti come statura). Certi talenti sono assoluti, inutile cercare paragoni: ci sta solo quello con Di Stefano, che giocava a tutto campo e in effetti certe sue rifiniture sono ancora più spettacolari dei suoi gol. Colpisce anche la sua disponibilità e semplicità nel lasciare sognare i tifosi...
MEMORABILE: Il malinteso con l'arbitro-piranha Taylor a primo tempo di finale mondiale già scaduto; Il tifo delle mogli dei calciatori; I 3 gol alla Polonia.
Quello che stupisce di questo documentario che Ciotti dedica al grandissimo Cruijff (all'epoca all'apice della sua carriera) è la noia che riesce a generare nello spettatore. Il commento affidato alla voce di Ciotti stesso è accurato dal punto di vista lessicale, ma non riesce a donare la vivacità (nonostante la ricerca di qualche battuta qua e là) necessaria per rendere appassionante il ritratto sia del calciatore che dell'uomo. Abbastanza spiazzante sentire Johan parlare con la voce di Ferruccio Amendola. Comunque il talento di Cruijff merita sempre una visione.
Documentario che racconta la vita calcistica di Johann Cruyff con la voce narrante di Sandro Ciotti. Ne esce il ritratto di un grandissimo campione di stile inimitabile sul campo verde, e di un uomo affascinante per la personalità non comune mai piegata alle banalità e alle regole del business. Amato in Olanda, idolatrato a Barcellona, ammirato in tutto il mondo. La pellicola risente di qualche ingenuità nella narrazione, ma non è un reale difetto, si parla di un calcio d’altri tempi in cui tutto era più spontaneo. D’antologia i filmati anni 70 sia sul campo che fuori.
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Cameo di Henry Kissinger nella finale Germania-Olanda.