La sensazione è che Jewison abbia utilizzato il copione di Alan Trustman come pretesto per divertirsi un po' con gli effetti del tempo, a cominciare da invadentissimi split screen che frammentano spesso la scena in decine di riquadri senza un perché rendendo a tratti faticosissima la visione. Tutta la parte con Thomas Crown (McQueen) che organizza il colpo con soci che nemmeno vede in faccia è un caos, a livello narrativo. Bisogna arrivare alla realizzazione dello stesso in banca per cominciare a orientarsi e inquadrare a dovere il protagonista, ricco imprenditore e ladro a tempo perso. Anche a operazione conclusa, comunque, lo spazio riservato alle indagini è assolutamente secondario. La seducente...Leggi tutto e bellissima detective delle assicurazioni Vicki Anderson (Dunaway) impiega un attimo per rintracciare il responsabile del colpo e braccarlo in un gioco a due (sarà questo il titolo del remake di fine Novanta) destinato a proseguire per tutto il film: primi piani insistiti sui volti, sguardi maliziosi di lei (chignon enormi e ciglia finte) e Crown che pare andare presto a tappeto (pure a scacchi in una sequenza a suo modo epocale, tutta girata tra forti suggestioni erotiche e colori soffusi). Ma qual è allora il vero scopo degli atteggiamenti tanto provocatori di Vicki, se non quello di chiudere al più presto la pratica? Jewison ce lo fa indovinare poco a poco, mentre nel frattempo ci mostra il protagonista giocare a polo, volare in aliante, scommettere sul green per una buca in due colpi e – la corsa con l'auto non poteva mancare, con McQueen - lanciarsi con una bella dune-buggy sulla spiaggia. Jewison se può inventarsi graficamente qualcosa lo fa e ci fa capire col passare dei minuti che la storia rappresenta qui in fondo solo un ingombrante orpello, tanto che i buchi in sceneggiatura e i passaggi che lascian molti dubbi si sprecano. Fortunatamente McQueen e la Dunaway sono attori di rango (lei lo stesso anno concorreva per l'Oscar con GANGSTER STORY) e – pur salendo sopra le righe in più occasioni - da soli riescono a reggere il peso di un film più frivolo di quanto vorrebbe apparire, più legato alla commedia sentimentale che al noir o al dramma. La polizia fa poco o nulla, il collega di lei si limita a registrare i piani che la donna ordisce non sapendo bene cosa pensare quando la vede abbracciata mentre bacia la sua preda. Una film decisamente glamour, ricco di esterni e ricercato nella confezione, arricchito dalla notevole “The Windmills of Your Mind” (Oscar) di Noel Harrison in apertura e sull'aliante, ma sommariamente inconsistente e in fin dei conti deludente.
Un ricco e annoiato uomo d'affari decide di rapinare la sua stessa banca più per sfida che per necessità. L'assicurazione metterà alle sue calcagna una detective molto bella quanto risoluta. Film un po' fine a se stesso che si fa notare per le atmosfere eleganti, il ripetuto uso dello split screen e la bella colonna sonora (Oscar). Perfettamente a loro agio i due attori Steve McQueen e Faye Dunaway, soprattutto nella scena degli scacchi. Il remake Gioco a Due (con Brosnan/Russo) è migliore.
Discreta pellicola, più commedia sentimentale che poliziesco, ottimamente interpretata da Steve McQueen e Faye Dunaway. Pur non avendo una trama indimenticabile il film è diretto con buona mano da Norman Jewison e, soprattutto grazie agli attori protagonisti, non manca di fascino. Una visione la merita sicuramente.
Gioiello sixties fra sophisticated comedy, film di rapina e melò elegante. Raffinatissimo e tecnicamente inventivo, di grande accuratezza formale, con uno Steve Mc Queen più cool che mai e una Faye Dunaway mai così bella. Prezioso come un vino d'annata, la quintessenza del "lounge" cinematografico. Eccellente anche la colonna sonora di Michel Legrand, il cui leitmotiv è tornato in auge proprio in questi giorni in una versione ammodernata.
Buona pellicola giallo-rosa diretta dall’esperto regista Norman Jewison ed interpretata da due attori di gran classe come Steve McQueen e Faye Dunaway la cui prova costituisce una delle migliori cose del film. Rilevante appare inoltre il rapido montaggio che dona brillantezza e ritmo alla pellicola e riesce a celare la sceneggiatura non sempre impeccabile “distraendo” lo spettatore con l’azione. Ne è stato realizzato un discreto remake, Gioco a due. Buona la colonna sonora.
Miliardario annoiato mette su il colpo in banca del secolo, riesce e poi rimorchia persino l'investigatrice assicurativa. Se si annoia lui, bello ricco e appaiato con Faye Dunaway, figurarsi gli spettatori di questo film francamente inutile, con una trama fasulla e espedienti registici datatissimi e invecchiati male, in primis l'insopportabile splitscreen.
Invecchiato (male) giallo-rosa pieno di procedimenti stilistici che oggi lasciano ormai il tempo che trovano (vedasi alla voce split-screen). Le cose non vanno certo meglio per ciò che riguarda la sceneggiatura: bolsa e prevedibile, non riesce né a divertire né ad avvincere. Jewison fa quel che è nelle sue, modeste, possibilità e nemmeno la bella coppia di protagonisti riesce a brillare di luce propria.
Guardare McQueen che parla il meno possibile è una delle cose più piacevoli nel guardare questo bel giallo-rosa, film che contiene tutti i topoi di McQueen, corse in macchina e Persol d'ordinanza compresi. Azzeccata la scelta della coprotagonista e degli attori di contorno. Divertenti gli effetti visivi dovuti all'uso degli split screen, anche se inevitabilmente invecchiati. Indimenticabile la colonna sonora e in particolare la main song "The Windmills Of Your Mind" di Michel Legrand, premiata con l'Oscar.
MEMORABILE: L'invito a cena più telegrafico (ma efficace) della storia del cinema: "Then tomorrow? Us, dinner?"
Davvero noioso questo action (???) romantico di Norman Jewison con Steve McQueen e Faye Dunaway protagonisti. Le rapine sono tra le più lente e meno interessanti della storia del cinema e il film si trascina fino alla fine, senza lasciare assolutamente nulla. Invecchiato male e inutile. Più che trascurabile.
Non è il colpo alla banca a emozionare, ma tutto ciò che viene dopo. La polizia indaga ma è la speciale detective dell'assicurazione ad avere le giuste intuizioni. La coppia Dunaway- McQueen è bella, elegante (specialmente lei), funziona bene... le indagini sono molto particolari (ci si mette di mezzo l'amore) ed è questo che rende interessante e piacevole il film. L'ambientazione fine anni '60 è ancora efficace, gli oggetti non sono tecnologicamente evoluti, se paragonati agli attuali, ma hanno senz'altro molto più fascino (vedi la Ferrari spider).
Lounge-movie con bella musica (lounge, ovviamente) mascherato da thriller investigativo. Interessante nella forma, latitante nei contenuti (sentimentali, in fondo). Buono nel montaggio e notevole in qualche sequenza (poetica quella del bacio, che si dissolve in una fantasmagoria psichedelica di luce e colore che è puro cinema; bello pure il volo sull'aliante). Niente di più di un divertissement, non so quanto voluto, che comunque si vede con piacere. Fumettistico, infine.
MEMORABILE: La partita a scacchi+bacio psichedelico; Il volo in aliante; La corsa in macchina sulla spiaggia.
Dopo la promettente partenza nel segno del poliziesco, la regia di Jewison si perde nel rosa e arranca indugiando sui giochi di seduzione della Dunaway, sulle corse in auto di McQueen e sugli immancabili Persol di quest'ultimo, che peraltro offre una prova divistica ma assai carente sul piano recitativo ed emozionale. Il rintronante split-screen è abusato e, a parte le prime sequenze sulla messa a punto del colpo, del tutto inutile. **scarsi.
Un miliardario mette a segno il colpo del secolo in una banca grazie all'aiuto di altri cinque sconosciuti complici. Sarà scoperto dall'affascinante detective assoldata dalla polizia di Boston, ma fra i due scoppierà l'idillio. Finché si parla di azione (poca, per la verità) il film promette benino, anche se la scena della rapina è di un lento imbarazzante, ma quando il plot si sposta su campi meramente rosa diventa noioso e fastidioso. I due protagonisti sono affascinanti ma non riescono a emozionare. Lo split screen è odioso. Invecchiato e male.
La scena della rapina è veramente degna. E il carisma di Steve McQueen e la bellezza (e bravura) di Faye Dunaway permeano tutto il film. Ma non basta. Finita la scena iniziale comincia una lunga parabola discendente di noia, con una sceneggiatura scontata e alcune prodezze visive che non affascinano. In generale il film non avvince mai e non lascia mai il segno, anche perché la storia è quantomai prevedibile. Una delusione.
Ricco e stimato uomo d'affari coltiva un vizio segreto: organizza rapine in banca che fa compiere da tizi assoldati per l'occasione che non si conoscono. Una detective assicurativa si propone di incastrarlo ma... Dopo un inizio piuttosto promettente, quel "ma" fa virare il film verso il sentimentale a doppia faccia che neppure il glamour dei due divi riesce a rendere meno uggioso, senza contare che McQueen non risulta molto adatto al ruolo. Regia anonima e niente da segnalare nella messa in scena, a parte il ricorso eccessivo alla tecnica degli split screen. Film prescindibile.
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Nel libro di Wensley Clarkson TARANTINO - THE MAN, THE MYTHS AND HIS MOVIES edito nel 2007 viene citato come uno dei film e delle fonti di ispirazione che più di ogni altro hanno influenzato la carriera registica di Quentin Tarantino.
MusicheZender • 22/05/14 14:29 Capo scrivano - 48839 interventi
Questa in realtà è l'originale, che canta proprio Harrison, Lucius :) La musica è di Michel Legrand (forse questo ti ha portato fuori strada), ma la voce è di Harrison. Visto quanto t'interessa l'argomento ti consiglio di tenerti tra i preferiti questo link, Lucius:
http://www.soundtrackcollector.com/
Se cerchi i titoli in inglese dei film trovi quasi sempre quello che ti serve per sapere se son cover o originali.