I pianeti contro di noi - Film (1962)

I pianeti contro di noi

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONCineprospettive

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Convincente imitazione del fantacinema americano dei Cinquanta, I PIANETI CONTRO DI NOI ne riprende gli stilemi per trasferirsi nella Roma di inizio Sessanta, dove da lontano giunge il solito alieno alla ricerca dello scienziato da contattatare (gli urge una formula...). L’incipit ci mostra un aereo precipitare nel deserto, subito dopo in sequenza arrivano una serie di disastri apocalittici con sovrimpressioni di allarmanti messaggi in telex: pura fantascienza statunitense insomma. Curioso che però, un po’ come un uomo falena ante-litteram, sui luoghi degli incidenti compaia sempre lo stesso individuo, che le forze mondiali s’incaricano di ritrovare ad ogni costo. Lo beccheranno a Roma, mentre...Leggi tutto s’intrattiene con svariate prostitute del lungotevere le quali, incuranti del suo sguardo catatonico e l’accento robotico, da giorni l’hanno adocchiato per il suo aspetto da superfusto che piace. La polizia lo blocca mentre è in auto con una delle suddette, ma quando un agente appoggia una mano sulla portiera intimandogli di scendere, il nostro alieno (che si fa chiamare “Branco”) si toglie il sacchetto del pane che gli copriva la mano (vedi L’ASTRONAVE ATOMICA DEL DR. QUATERMASS) e col suo grosso guanto tocca il braccio dell’agente: disastro! In seguito a un’inspiegabile luminescenza (“radiazioni H”, dirà uno studioso) il poveretto incenerisce all’istante e addio. La missione dell’alieno (non molto dissimile da quella del suo collega di ULTIMATUM ALLA TERRA) può continuare, mentre a Roma si scatena un’improbabile caccia all’uomo. Nel frattempo finirà incenerita per errore anche “una di quelle” (e dire che Branco la voleva solo abbracciare...) e qualcun’altra riceverà dal protagonista messaggi telepatici che cianciano di lontani pianeti e di esseri informi dalle tecniche progredite. Quando lei prova a baciarlo lui dirà: “Il tuo gesto mi è nuovo, ma penso sia una primitiva espressione d’amore” (grazieeeee). Evidentemente comunque il nostro con certe donne si trova piuttosto bene, tanto che davanti a una molto appariscente domanda: “Ce ne sono altre uguali a te?”... “Uguali a me?”... "Sì... con lo stesso involucro” è la risposta di chi evidentemente ha imparato la nostra lingua in modo un po’ approssimativo nonostante la perfetta pronuncia. Il finale è dedicato agli effetti speciali, nemmeno troppo disprezzabili, con uno scienziato che descrive come potrebbe essere avvenuta l’invasione aliena sul nostro pianeta. Film derivativo, che potrebbe benissimo confondersi nella marea di prodotti americani girati sul tema e come quelli, a tratti, spassosissimo. Comunque ritmo discreto e begli esterni.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/02/10 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/02/10
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Puppigallo 3/03/10 17:55 - 5280 commenti

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Dignitosa Itafantascienza, con un protagonista che non passa certo inosservato (sguardo allucinato, parlata quasi robotica e un guanto speciale, che è meglio non sperimentare, basta chiedere all'agente, ma non solo). Ovviamente, un budget ristretto (si parte con svariate immagini di repertorio), un ritmo non certo indiavolato e idee che non piovono in continuazione finiscono per sabotare la pellicola, trasformandola in uno di quei prodotti filmici da un'occhiata e via. P.S. Il protagonista è un beccaccione. Discreto finale esplicativo, che risolleva un po' il livello e l'interesse.
MEMORABILE: L'alieno fissa una boccia con dei pesci rossi e questi impazziscono, ruotando, neanche ci fosse un maremoto (devono averli shakerati poco prima).

Trivex 17/08/11 11:41 - 1744 commenti

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Primordiale ma affascinante fanta-esperienza degli anni 60, quando il "belpaese" era nel pieno del suo splendore (crescita, benessere e spensieratezza audace). Difatti il contesto laziale contribuisce a rendere il film piacevole e simpatico. La storia risulta effettivamente datata ed approssimativa nel suo sviluppo, ma regala momenti di discreta tensione (se riusciamo minimamente a calarci nel panni di uno spettatore del 1962, ancor di più). Ci sono delle nicchie d'avanguardia, come il tentativo di seduzione nei confronti dell'alieno, con musichetta osé. **!
MEMORABILE: Il tocco mortale ed il bacio radiottivo!

Cloack 77 6/08/12 14:37 - 547 commenti

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Tentativo curioso mescolare fantascienza, horror e commedia alla Dolce vita, un azzardo spettacolare. Purtroppo il tentativo può dirsi fallito: se il senso della storia viene buttato via in un colloquio assurdo in auto, se La dolce vita è solo feste e donne dai facili costumi, se l'horror è una mano assassina di gomma, se le pistole sono “ad acqua” come quella ridicola che ferisce il protagonista alieno, se la pellicola è troppo affrettata ed esteticamente abborracciata, tutte le premesse vengono a mancare e non ci si può appigliare a nulla.

Ronax 8/12/15 03:07 - 1255 commenti

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Delirio sci-fi in bianco e nero, autarchico e poveristico, che vede un automa alieno dalle sembianze umane aggirarsi per Roma incenerendo, con il solo tocco della mano, chiunque provi a fermarlo, ma anche facendo strage di cuori fra le incaute ragazze che si imbattono sul suo cammino. Interpretato dal futuro autore hard Michel Lemoine, con un piacevole contorno di belle figliole e diretto dal più che modesto Romano Ferrara, non ci risparmia il pistolotto pacifista d'ordinanza che giunge con inesorabile puntualità a suggello della parola fine.
MEMORABILE: Il bacio ghiacciato e radioattivo di Lemoine alla Luzi.

Faggi 17/03/17 14:18 - 1549 commenti

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Farneticante (irresistibile) fantascienza italo-francese tra antiquariato e modernariato, con movenze lounge (Roma e belle donne sulle note di Trovajoli) altrettanto farneticanti, condotta con scarso genio e molta sregolatezza. Non si riesce a prenderla completamente sul serio: certe scene e i dialoghi (verbosi a vanvera) la espongono al sorriso, purtroppo. Il poverismo tecnico talvolta gli fa gioco e funziona (in alcuni passaggi riesce a meravigliare con delle discrete trovate visive) talaltra la precipita nella serie Y (l'Ufo-lampadario).

Pessoa 3/02/19 23:33 - 2476 commenti

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Fantascientifico dall'insolita ambientazione romana fra il visionario e il delirante, che quasi affascina per la sua ingenua stranezza. La confezione, very low budget, è comunque modesta e Branko, l'eroe di carta di Rendina, viene completamente travisato da Lemoine che è più impacciato di quanto il ruolo richieda e affatto credibile quando fa il cattivo. Regia piuttosto elementare ed effetti speciali da dimenticare. Se proprio dobbiamo immaginare un marziano a Roma, quasi quasi è perfino meglio quello di Pippo Franco. Ai limiti del guardabile!
MEMORABILE: Gli effetti speciali davvero arrangiati, una miniera per i patiti del trash.

Noodles 25/10/19 19:21 - 2233 commenti

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Produzione italo-francese per un inedito film di fantascienza di ambientazione romana. Purtroppo per gran parte della sua durata il film è noioso come pochi e quando non è noioso è mal scritto e poco credibile (che le donne di Roma non si accorgano che Branko non è un essere umano è francamente assurdo). Qualche piccolissimo spunto qua e là c'è, ma è travolto dall'inutilità della pellicola. Retorica finale terribile. Da dimenticare.

Panza 19/01/21 16:37 - 1842 commenti

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Visti i pochi mezzi a disposizione, il regista opta per utilizzare il minor numero di effetti speciali possibili anche se, inevitabilmente, in qualche occasione è necessario: i modellini, le sovrapposizioni e il ricorso a stock footage sono oggi impresentabili. Almeno si è cercato di attribuire all'alieno qualche potere speciale curioso, anche se si manifestano in pochi momenti. Ferrara preferisce lasciare spazio a parti più dialogate, riducendo al minimo l'azione, con risultati soporiferi. Nell'inseguimento finale in almeno due occasioni si passa dal giorno alla notte.

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