I giorni dell'eclisse - Film (1988)

Dal genio di Sokurov un film seppiato ed intenso, che emana poesia ma che per certi versi si nega allo spettatore nelle immagini. Un giovane medico intraprende un viaggio di lavoro in un luogo desertico dove visioni spaventose e incontri inaspettati uniti ad un caldo insopportabile rendono difficile accettare il distacco dalla persona amata. Un eclisse non solo solare ma dell'animo. Ottima la regia, un po' pesante la visione.

Film che è un misto fra Tarkovskij e Bela Tarr in cui le immagini valgono più dei dialoghi. Quello che vede il protagonista sono allucinazioni o realtà? In alcuni punti si perde il filo della storia, ma è innegabile che il film possegga un forte impatto visivo.

La pazienza è un elemento necessario per portare a termine questo film di Sokurov. La pellicola è, infatti, ardua, ermetica, con tanti riferimenti difficili da cogliere. Però ha un gran fascino e se ci si lascia prendere e si entra nella pellicola, può dare soddisfazioni e piacere non poco. Ovviamente poi come in tutti i film del regista, la forma (con la fotografia virata in seppia) è di grande bellezza ed eleganza: di grande impatto e fascino visivo. Non adatto a tutti, ma i "coraggiosi" lo vedano.