Hotel elettrico - Corto (1908)

Hotel elettrico
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Titolo originale: El Hotel Electrico
Anno: 1908
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: Per molte enciclopedie è in assoluto il primo film di animazione nella storia del cinema.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/09/09 DAL BENEMERITO FABBIU
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Fabbiu 26/09/09 20:37 - 2136 commenti

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L'effetto speciale più grezzo è lo "stop-trick", ovvero stoppare la telecamera, spostare gli oggetti e riprendere con la registrazione; effetto speciale utile per far apparire o scomparire i personaggi in completa economia; si dice che sia stato Georges Méliès ad averlo scoperto per puro caso. Ed ecco il Trick film in cui in un Hotel le valigie si aprono da sole, i vestiti si sistemano da soli e le spazzole pettineranno i capelli, così come il rasoio farà la barba ad un uomo. Che dire: 1908, non si può che considerare come un cimelio di storia.

Pigro 6/02/10 10:33 - 9636 commenti

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Coppia arriva in un hotel dove basta premere un pulsante e tutti gli oggetti si muovono autonomamente: le valigie si disfano, gli stivali vengono puliti, i vestiti tolti, i capelli pettinati... Splendido esempio pionieristico di animazione stop motion di oggetti con figure umane, che sviluppa l'Haunted Hotel di Stuart Blackton. Certo, la storia non è gran che, visto che si punta sulla meraviglia per il movimento autonomo ("elettrico"!) delle cose, ma il finale buffo riesce a dare un pizzico in più di interesse.

Ciavazzaro 9/02/10 12:04 - 4768 commenti

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Ottimo. Devo dire che l'animazione (un secolo dopo) in certi punti funziona ancora benissimo. Da segnalare la lucidatura delle scarpe, il frizzante finale. Discreti gli attori protagonisti. De Chomon realizza una pietra miliare nella storia dell'animazione che va conservata gelosamente.

B. Legnani 31/10/10 16:52 - 5523 commenti

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Realizzato ovviamente benissimo per l'epoca, risulta oggi, in tutta franchezza, un po' noioso, perché la trovata iniziale (basta pigiare un tasto e l'hotel fa tutto, dalla spazzolatura delle scarpe all'acconciatura) va per le lunghe. Non si può escludere (anzi...) che all'epoca, però, "ne volessero ancora". Carina la trovata finale, che richiama la dipendenza dell'automatismo alla fallibilità degli uomini. Dello stesso autore preferisco Voyage sur Jupiter.

Galbo 27/11/10 05:58 - 12380 commenti

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Il secolo abbondante trascorso dalla sua realizzazione non ha sminuito il valore di questo lavoro decisamente pionieristico. L'hotel dove tutto avviene semplicemente premendo un pulsante è un piccolo capolavoro della stop motion, nel quale alcuni effetti speciali sono ancora piuttosto credibili. Basta non aspettarsi nulla dalla storia e concentrarsi sugli effetti.

Stefania 24/04/11 23:23 - 1599 commenti

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La cosa più divertente del corto è l'espressione, prima sorpresa, poi deliziata, poi curiosamente assente, degli ospiti, serviti e riveriti dagli oggetti semoventi: sembrano diventati "automi" anche loro! Certo: la locanda stregata di Le deshabillage impossible di Melies si automatizza: laddove c'era la magia, ora c'è la tecnologia, che può essere ancora più folle e imprevedibile! Il corto, però, si dilunga un po' troppo sui miracoli dell'automazione, ripetendo più volte lo stesso trucco dello stop-motion. Divertente, però, il turbinoso colpo di scena finale. Arguto.

Belfagor 26/01/12 12:24 - 2689 commenti

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Dedicando interamente la storia all'esibizione della stop motion, de Chomon dà vita ad un hotel futuristico in cui ogni servizio (incluse la pettinatura e la sistemazione dei bagagli) è reso automatico dall'energia elettrica. Il regista dimostra di saper usare con una certa abilità un espediente tecnico pioneristico per l'epoca. Anche se il trucco si ripete più a lungo del necessario, le trovate sono divertenti e c'è anche spazio per un finale a sorpresa.

Faggi 25/09/16 16:25 - 1549 commenti

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La vicenda trae origine dall'esaltazione per la tecnica tipica di inizio '900 e insinua (nello scatenato e divertente finale) qualche dubbio sulla fede nel progresso; ma tutto ciò è solo un pretesto nelle mani del geniale artefice: ciò che gli interessa è dare fuoco alle polveri dei suoi esperimenti e perfezionamenti sulla tecnica di ripresa a passo uno, qui utilizzata con esemplare e pionieristica maestria. Il corto vive di questo e "l'animazione" è la sua anima (detto con un gioco di parole).

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