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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E mentre Hollywood nel suo monster universe si lancia alla riscoperta dell'anima più giocosa, ingenua e primitiva di Godzilla, il Giappone rientra in possesso della propria creatura rilanciandone il peso specifico con ambizioni e mire ben diverse, non solo in termini di spettacolarità. Lo s'era già intuito con SHIN GODZILLA, ma qui si va oltre, costruendo il film sulla storia di un kamikaze, Shikishima (Kamiki), che nel 1945, a guerra ormai finita, in sosta per la riparazione del proprio velivolo sull'isola di Odo incontra Gojira, la bestia gigantesca. Avrebbe il compito di colpirla utilizzando la potente mitragliatrice...Leggi tutto del suo aereo, ma non ha la forza di sparare e nel frattempo il mostro fa scempio dell'intero contingente militare di stanza lì.

Rientrato in una Tokyo rasa al suolo dai bombardamenti, Shikishima vi incontra Noriko (Hamabe), una giovane che ha preso con sé una bimba orfana e ha deciso di crescerla. L'uomo resta con loro, provvedendo a pagare i sostentamenti con un lavoro particolare quanto rischioso: sminare il mare dalle pericolose bombe americane, facendole riemergere e sparandogli contro per farle esplodere. E' durante una di queste missioni che il nostro incontra nuovamente Godzilla, questa volta deciso a fare una visitina a Tokyo. Impossibile respingerlo, benché ci provino con apparente efficacia corazzate potentissime.

E' infatti il mare il primo terreno di scontro con il mostro: Godzilla vi si muove con gran disinvoltura. Si avvicina come uno squalo alle sue prede facendo spuntare dall'acqua non la pinna ma le inconfondibili creste (pronte a colorarsi d'azzurro e "alzarsi" quando è il momento di sparare il devastante raggio distruttore dalla bocca); quindi si alza imperioso, azzanna intere navi da guerra, riduce a brandelli tutto ciò che tocca, insegue a distanza minaccioso nuotando... La sorpresa migliore arriva da qui: contando su una regia che dal punto di vista spettacolare mostra numeri importanti, Godzilla ha in questo film scene davvero gustose e ben girate, che sfruttano le ampissime potenzialità della computergrafica (non sempre impeccabile, a dire il vero) per fornirci nuove prospettive della distruzione urbana di Tokyo (non mancano i vagoni del treno stretti in bocca dal mostro, vera immagine icona della saga).

Quello che invece non convince sono al solito le fasi in cui si affronta l'epica romantica della storia, soprattutto perché poggiata su dialoghi insignificanti che la regia - pur aiutata da una splendida, scintillante fotografia - non riesce a rendere scorrevoli, con pause infinite in cui si cerca di caricare di mestizia quasi neorealista i personaggi. Ma se consideriamo che ai lunghi interludi sentimentali vanno aggiunti quelli interminabili in cui la difesa organizza il complesso piano per fronteggiare l'avanzata di Godzilla e quelli in cui ci si sposta sulle navi senza che nulla accada in attesa che il mostro attacchi, è facile concludere che le due ore di durata si sarebbero potute molto facilmente stringere guadagnandoci in termini di tensione e coinvolgimento. Così restano soprattutto le buone (talora ottime) scene con il mostro al centro, che col progredire degli effetti speciali diventano sempre più incredibili, specie se - come in questo caso - accompagnate da una eccellente capacità di regalargli una grandiosità e un impatto visivo superlativi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/03/24 DAL BENEMERITO MAGEREHEIN POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/05/24
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Magerehein 4/03/24 10:29 - 1058 commenti

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Forse la versione che più si avvicina al prototipo; il contesto è drammatico (un Giappone in rovine che cerca di rialzarsi) e il ben approfondito protagonista ha i suoi non indifferenti tormenti. Bisogna dire che il film è un po' troppo lungo (la fase preparatoria allo scontro finale si poteva snellire) e teatrale, ma quelle volte in cui entra in scena il Nostro kaiju oscurano tutto il resto; terrifico e minaccioso come non mai già nell'aspetto (quegli occhi sono così espressivi!), azzanna veicoli e livella isolati con inusitata ferocia. Poca spesa (solo 15 milioni!) e buona resa.
MEMORABILE: Il look di Godzilla; Lo squalesco incontro in mare; Il devastante raggio atomico; Davanti ai marinai passa una nave volante che si schianta sul porto.

Rebis 28/03/24 10:33 - 2377 commenti

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Kaiju eiga allo stato dell'arte, riscrive il classico di Honda, sotto l'egida della Toho, garante spirito autoctono. Ma Yamazaki, che ha curato anche gli imponenti SPFX, vi innesta comunque l'epica americana di Melville e Spielberg. Immerso nel disincanto e nello sconcerto dei superstiti al Secondo conflitto, segue la ricostruzione, dalle macerie interiori, della dignità sotto la guida di un nuovo eletto - antieroico, disertore e pavido (come lo Shinji di Evangelion). Scrittura dei caratteri e dialoghi sono di alto livello e sopravanzano il catastrofismo, comunque impressionante.

Daniela 11/05/24 10:11 - 12814 commenti

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Reboot del classico del 1954, ne conserva l'ambientazione in un Giappone che sta faticosamente riprendendosi dai disastri della guerra e allo stesso tempo ne rinnova lo spirito ponendo al centro della narrazione un antieroe oppresso dai sensi di colpa perché kamikaze a cui è mancato il coraggio nel momento decisivo ed esaltando lo spirito di collaborazione popolare. Ben dosata l'alternanza tra le sequenze d'impianto quasi neorealista e quelle spettacolari d'azione che possono contare su effetti speciali all'altezza. Con Shin Godzilla, la migliore riproposizione del personaggio.
MEMORABILE: Tutte le sequenze ambientate in mare aperto, in particolare quella in cui il mostro insegue il dragamine.

Dave hill 12/05/24 22:47 - 31 commenti

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In una Tokio postbellica da ricostruire, si forma quasi per caso una famiglia insolita alle cui vicende tutti si inchinano; compreso gojira, disposto a mostrarsi poco e farsi infinocchiare dal kamikaze tormentato. Andava sforbiciato di almeno mezz'ora e doveva osare di più (non viene versata una goccia di sangue; anche nelle sospirate scene di distruzione, i cittadini osservano e passeggiano tranquilli prima di sparire sotto le zampone artigliate). Nettamente inferiore al precedente.
MEMORABILE: La cresta atomica.

Galbo 7/06/24 07:00 - 12465 commenti

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Il personaggio di Godzilla e la sua vicenda subiscono, dopo decenni, una decisa “rinfrescata”; questo film è rispettoso del personaggio e soprattutto delle metafore che lo accompagnano e ci presenta una buona ricostruzione del Giappone postbellico prostrato dalla guerra e dalle umiliazioni subite. Non sempre gli effetti speciali sono all’altezza della situazione e la durata della pellicola è eccessiva, ma nel complesso il film è abbastanza godibile anche per la buona prova degli attori.

Von Leppe 11/06/24 16:44 - 1272 commenti

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Essendo ambientato nel Giappone post Seconda Guerra Mondiale ci si aspettavano riferimenti più espliciti sull'origine nucleare di Godzilla, ma comunque il film funziona pure così, mostrando il mostro ancora cucciolo nella sua prima apparizione. Le scene che vedono in azione il re dei mostri sono spettacolari, con qualche rimando allo Squalo e c'è il gradito ritorno dell'impareggiabile colonna sonora originale dei kaiju del Novecento. La parte che riguarda le vicende umane non è poi male.

Thedude94 11/06/24 23:54 - 1113 commenti

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Come fare un bel film su Godzilla ce lo mostra con questa sua stupenda opera Takashi Yamazaki, che riprende l'ambientazione della Seconda Guerra Mondiale e ci pone dinanzi a tematiche che vanno dall'amore al rinnegamento della patria, con il mostrone giapponese a fare da temibile sfondo distruttivo. Gli effetti visivi e sonori sono fantastici, così come il design della creatura, spaventosa al punto giusto, oltre che ben rappresentata nel suo intento distruttivo. Ottimo anche tutto il cast, con i protagonisti che coinvolgono emotivamente grazie alla loro bravura. Una grande sorpresa.

Furetto60 16/06/24 10:24 - 1203 commenti

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L’ennesimo capitolo della saga dedicata all’iconico mostro è ambientato nell’immediato dopoguerra, presentando senza ipocrisie un Paese devastato dalla sconfitta e simbolizzato dal protagonista, un kamikaze mancato afflitto tanto dai sensi di colpa quanto dalla disapprovazione sociale. Uno spirito di rivalsa, personale e collettivo, permea il film unitamente a una evidente critica verso un regime militare rivelatosi incapace e sprezzante in modo criminale della vita umana.
MEMORABILE: "L'asso nella manica" di Godzilla, il raggio atomico.

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  • Curiosità Zender • 11/03/24 10:23
    Capo scrivano - 48117 interventi
    Oscar 2024 per i Migliori effetti visivi.