Dalla commedia teatrale omonima di Ray Cooney un film che ne conserva l'ambientazione quasi unica all'interno di un appartamento e che fa leva sull'infinita serie di balle improvvisate dai due padroni di casa (Chevy Chase e Penelope Ann Miller) per coprire una situazione che si fa minuto dopo minuto più incandescente. Avendo scambiato lui per errore in metropolitana la sua borsa con quella di un gangster, si ritrova in possesso di 5 milioni di dollari in contanti che ha intenzione di godersi prendendo il primo aereo per Barcellona assieme alla moglie. Sulla soglia di casa viene però fermato da un poliziotto (Assante) che l'ha da poco visto uscire con aria sospetta dalla toilette di una taverna. Eccolo...Leggi tutto il primo destinatario delle incredibili fandonie ideate dal protagonista Henry (Chase), che inventa assieme alla moglie tutta una serie di parenti fittizi cui addossare le colpe di comportamenti a dir poco bizzarri. La particolarità è l'incredibile attenzione con cui minuto dopo minuto viene edificato un castello di carte pronto a crollare all'entrata in scena di un nuovo personaggio ma che invece riesce non si sa come a reggere, accumulando sempre nuove storie, nuove identità da assegnare ad esempio ai due amici (complici) della coppia, che eran venuti lì per festeggiare il compleanno di Henry e si trovano travolti da una serie di accadimenti impensabili. Chase trova dopo anni un ruolo che possa in parte ancora sfruttare la sua proverbiale (in)espressività e la sua predisposizione al comico, la Miller gli tiene testa con bravura (pur se eccedendo quando si tratta di fare l'ubriaca), Assante è ancora una volta perfetto come duro dall'aria scema, la coppia McDonald/Meneses assiste con discreto merito mentre al povero Sussman spetta il compito di fare da vittima predestinata: nei panni dell'ispettore FBI arrivato lì per comunicare la morte di Henry (in realtà il gangster ucciso a cui vengono trovati addosso i documenti di Henry), verrà seppellito da una tale valanga di balle studiate ad hoc da non poterci quasi credere. La sceneggiatura è scoppiettante, la regia orchestra il tutto con competenza in modo che emerga il potenziale comico della pièce originaria e insomma ci si diverte. Moderatamente, con qualche scivolone, ma il gioco degli equivoci tutto sommato funziona, pur mostrando un po' la corda nel finale, quando una certa ripetitività affiora. Il cast è affiatato, la concitazione del momento viene mantenuta per l'intera durata e la quantità di persone che entrano ed escono dall'appartamento (compreso Robert Loggia come proprietario dell'azienda di frutta decorativa in cera dove lavora Henry) indica già da sola la complessità dell'intreccio.
La quantità di frottole raccontate dai due protagonisti è impressionante, da faccia oltre il bronzo; ed è ciò che permette a questa pellicola, simile a una rappresentazione teatrale, di mantenersi a un livello accettabile, soprattutto dal punto di vista dell'interesse. Naturalmente Chase ci sguazza con un simile personaggio e riesce a dare il meglio, mentre la Miller, per quanto si impegni, appare già più forzata. Comunque, tra gag comico-demenziali più o meno riuscite e continui "aggiustamenti" della realtà, si giunge all'epilogo da tipica commedia innocua. Nel complesso non male.
MEMORABILE: Le banane; "Che ne dici di una sveltina? Faccio tutto io"; Le uscite dal bagno; "Mi hanno fatto la prova palloncino col dirigibile della Goodyear".
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Grande caratterista, forse uno dei miei preferiti. Chessò lo psichiatra che "aiuta" Norman in Psycho 2, il boss Frank Lopez in Scarface, il tenente di polizia in The Believers , spalla di Glenn Close in Doppio Taglio , e il boss mafioso Macelli nel piccolo cult landisiano Amore all'ultimo morso, solo per citare alcuni dei suoi ruoli che mi stanno a cuore
Indimenticabile la sua battuta (rivolta a Alec Baldwin, per levarselo di torno), nella scipitella commedia Bella, bionda e dice sempre sì, "E adesso escimi dai coglioni!"