Fender bender - Film (2016)

Ritorno dietro la mdp sulla lunga distanza per Pavia, regista del kinghiano The night flier, con questo slasher tutto sommato abbastanza anonimo; se da un lato la professionalità dell'autore fa capolino a tratti (belli certi piani sequenza nella prima parte) e la confezione in generale è più che discreta, non si può dire lo stesso di uno script banale e dei tempi filmici sbilanciati, con tutta l'azione concentrata nell'ultima mezz'ora. Pochissimo splatter, cast appena sufficiente; bella in compenso la ost, che ricorda certo Carpenter. Loffio.

Tampona auto guidate da giovani donne, si fa dare nome ed indirizzo con la scusa dell'assicurazione, poi penetra nella loro abitazione e le uccide: è il modus operandi di un tampo-serial killer che, con l'ultima vittima designata, avrà da penare parecchio... Slasher con moderato spargimento di sangue, di discreta confezione ma dalla trama banale (a parte l'epilogo) e girato senza guizzi, per cui il risultato è piuttosto anonimo, così come l'insipida protagonista. Se la cava meglio Bill Sage, che ha una faccia di bronzo al naturale e un'aria da piranha quando indossa la maschera.

Al ritorno in campo dopo un ventennio Pavia percorre una strada battutissima da tutti (l’assedio casalingo con killer mascherato) ma, intento a oliare meccanismi arruginiti per bene, riesce comunque a rovinare il paraurti tamponando su una prima parte di tremenda e marmorea immobilità. Solo nel finale la carburazione finisce e la pellicola sprinta tra le curve, finalmente cattiva: un grazie a Bill Sage e la sua espressione bronzea per aver disegnato un villain più che bieco. Un **! che è più un saluto di bentornato.