Escape from Pretoria - Film (2020)

Escape from Pretoria
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Titolo originale: Escape from Pretoria
Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)
Note: Ispirato al libro "Inside Out: Escape from Pretoria Prison" di Tim Jenkin.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/03/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 7/03/20 15:45 - 8072 commenti

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Ispirato a una storia vera, narra la fuga di due prigionieri politici dal carcere di Pretoria (Sud Africa) durante l'apartheid. Lo stile non può che ricordare Fuga da Alcatraz e Fuga di mezzanotte, seguendo i dettami del prison-movie; si evitano comunque esagerazioni o vessazioni messe solo per motivi drammatici, mantenendo un tono piuttosto calligrafico pur senza far mancare i momenti di tensione, specialmente nell'atto finale. Ottima la coppia Radcliffe/Webber; gli accenti finto-afrikaneer saranno pur approssimativi ma probabilmente importerà a pochi.

Daniela 10/01/21 20:42 - 12623 commenti

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Nonostante si ispiri ad una storia vera con protagonisti due giovani attivisti sudafricani bianchi arrestati nel 1979, nel film il tema della lotta contro l'apartheid sembra solo un pretesto per mettere in scena una classica fuga carceraria. La parte precedente l'ingresso dietro le sbarre è risolta in modo sbrigativo ed anche le dinamiche interne alla prigione sono descritte in modo convenzionale. Tutto l'interesse risiede nel piano di fuga, davvero originale nella sua semplicità, e nella messa in atto dello stesso, gestita con una ottima gestione dei tempi. Buono a metà.  

Nando 26/02/21 15:35 - 3810 commenti

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Il Sudafrica durante l'apartheid narrato con i volti di due ragazzi ingiustamente incarcerati per lievi azioni di propaganda antirazziste. Narrazione lineare che dopo un piccolo prologo ambienta il tutto nel carcere evidenziando la geniale trovata che li condurrà alla libertà anticipata. Discreto il cast e dignitoso il ritmo, che culmina con il liberatorio finale.

Il ferrini 29/08/23 00:43 - 2345 commenti

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Con illustri predecessori come Clint Eastwood o Steve McQueen, Radcliffe ha un compito difficile, anche perché la sua faccia nel bene o nel male ha una condanna. E invece se la cava egregiamente, anche perché la fuga non passa per i tipici tunnel o per condotti d'areazione ma soltanto per chiavi utili ad uscire dalla porta principale. L'apartheid dei neri viene certo raccontato meglio in altri film, ma qui l'ambiente è una prigione per bianchi, quindi il tema resta sullo sfondo, pur se sempre presente. Belle scene di tensione, ottimo il cast, c'è "Brothers in Arms" dei Dire Straits.

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