Discesa all'inferno - Film (1992)

Incredibile cretinata, talmente sciapa e inutile da morir dal piangere! Dopo l'ottimo Quiet cool, Borris ha avuto il coraggio di filmare questa immane cialtronata su un ridicolissimo prete assassino. Uno chalet di montagna, tensione zero, interpreti e fotografia da film porno, omicidi squallidi e penosi (il pretone che balza dai tetti come Spiderman e lancia croci appuntite che manco Elektra!). Per 50 minuti di film non succede nulla, e quando arriva il body count, di una pochezza disarmante, era meglio il nulla! Ciofeca da evitare.

Con la saga di Prom Night non c’entra proprio nulla e, figuriamoci, non è un pregio. La storia del prete demoniaco (a proposito, dal prologo passano 30 anni e lui ringiovanisce, complimenti) che ansima in soggettiva come Micheal Myers fa acqua da tutte le parti: omicidi convenzionali, ritmo tribolato, sciocchezze varie e anche un bel paio di protagonisti inconfutabilmente babbei. Stimola uno scarso interesse e chiude in maniera pessima la serie.

Ultimo capitolo, ancora una volta non connesso al prototipo ma nemmeno ai due precedenti sequel, che nella loro mediocrità da teen-horror almeno risultavano guardabili. Qui abbiamo un ex prete-killer con codino già visto in mille altre pellicole, tra l'altro dall'inquietante somiglianza con il Walter Nudo d'epoca (!). Come in altri slasher di serie B, il nulla assoluto permea la pellicola, che a parte un discreto incipit si riprende solo nell'ultima mezz'ora, comunque risibile e parca anche dal punto di vista splatter. Da dimenticare...

Non c’è nessun collegamento con i capitoli precedenti e anche il ballo studentesco appare un passaggio forzato per dovere di cronaca. Lo scritto è abbastanza sgangherato, di grana grossa e si muove su due binari paralleli che nella seconda parte si ricongiungono nel più classico degli slasher. Tarda qualche minuto a entrare nel vivo, ma bisogna ammettere che gli omicidi sono piuttosto cruenti, mentre il finale aperto si presenta come un colpo scontato. Goffo e prevedibile eppure non il peggiore della serie, anche se poi non ci voleva molto.

Se i primi due sequel di Non entrate in quella casa erano slegati dal capostipite, perlomeno mantenevano tra loro una continuità con l'ingresso del personaggio di Mary Lou. Qui scompare Mary Lou ed entra in scena qualcosa di unico: un prete "satanico" che usa croci rovesciate ma dice le preghiere e punisce le peccatrici! Cast mediocre, regia scadente e colonna sonora praticamente inesistente. Abominevole. Da vedere solo per una serata tra amici all'insegna del divertimento.