Fantascienza inglese di ambientazione scozzese. Siamo infatti in una taverna sperduta nella brughiera dove i proprietari ospitano, oltre a una splendida modella, alla ragazza che li aiuta e a un evaso appena arrivato in cerca di asilo, anche un professore e un giornalista, lì in zona per studiare un meteorite che si dice essere caduto nei pressi. Tra un discorso e l'altro non sembra debba accadere nulla finché invece, a due passi, non atterra in un frastuono tremendo e un tripudio di luci una grossa astronave. Dallo scivolo d'ingresso scende una donna in tenuta da Batman o giù di lì (Laffan), con tanto di mantello e tutina nera in vinile aderente. Dice di chiamarsi Nyah e di venire da Marte, dove...Leggi tutto hanno seri problemi di uomini: a causa di una letale guerra tra sessi la sproporzione tra maschi e femmine è diventata insostenibile e lei è lì per acchiappare qualche esemplare d'uomo dai vicini terrestri. Si fa aiutare dal solito robottone fatto con scatolotto di latta e pulsanti sparsi a caso sul busto, che dalla testa spara l'immancabile raggio paralizzante. In taverna provano a farla secca in tutti i modi scoprendo però che nemmeno le pallottole la scalfiscono. E col passare dei minuti le cose non migliorano. Statico oltremodo, il film (non a caso tratto da una commedia teatrale) può contare solo sulle interrelazioni tra i diversi personaggi e la professionalità del cast. L'entrata in scena della marziana in tenuta sadomaso cambia ovviamente le carte in tavola ma si resta all'interno di una vicenda che si sostiene quasi per intero sui dialoghi, a dire il vero nemmeno granché interessanti. La proprietaria della locanda non fa che pensare al té e comincia a preoccuparsi soprattutto quando le scompare il nipotino (preso in ostaggio da Nyah), l'evaso deve gestire una situazione che lo vede psicologicamente in svantaggio rispetto agli altri, il professore s'interessa della tecnologia aliena (durante una visita all'astronave scoprirà che è composta da “metallo organico”), il giornalista ci prova con successo con la modella buttandola sul melodrammatico mentre la giovane aiutante (che l'evaso già conosceva da tempo) non sa bene che pesci pigliare e appena può piange. Un campionario umano non così ben assortito in cui l'aliena arriva raccontando le sue cronache marziane e il come abbia dovuto compiere un atterraggio d'emergenza proprio lì (l'ha centrata il meteorite a cui s'era inizialmente interessato il professore): fissa tutti con estrema aria di superiorità e se gli capita ti ipnotizza pure, senza servirsi troppo del robottone gaglioffo. Finale sbrigativo e THE END “al bacio”. Divertenti sono soprattutto i rozzi effetti speciali e il costume della stangona di Marte, per il resto poco da segnalare.
La staticità delle sequenze è spiegabile (ma non giustificabile) dal fatto che il film sia tratto da un'opera teatrale (!?); persino l'arrivo dell'aliena in scena sembra quasi non alterare la situazione minimamente. Non succede praticamente nulla per più di un'ora ma il finale, per quanto buttato lì, ha un suo fascino. La cosa più marcata resta il maschilismo implicito di certe sequenze (l'aliena dice di essere giunta sulla Terra in cerca di uomini dopo che su Marte si sono estinti a causa dell'emancipazione femminile). Sci-fi per trashofili veri.
MEMORABILE: Il costume dell'aliena in vinile nero attillato (più somigliante a un sacchetto della spazzatura) e il suo assistente robot-frigorifero.
Se l'ambientazione in un hotel sperduto nella brughiera scozzese ha il suo fascino nel creare un'atmosfera cupa, non è altrettanto per la parte fantascientifica e per gli effetti speciali. Il robot infatti è scadente, il disco volante così così e la marziana piuttosto banale nel suo completo in minigonna (anche se Patricia Laffan è comunque adatta al ruolo). La trama pure si trascina ripetitiva per tutta la durata della pellicola non riuscendo a essere avvincente come dovrebbe e, purtroppo, neanche divertente.
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CuriositàZender • 26/10/15 20:53 Capo scrivano - 48892 interventi
Ancora simpatici personaggi alieni. L'astronave che ci porta gli alieni in brughiera:
La marziana conciata da festa sado/maso in latex...
...e il suo aiutante robot dalla foggia particolarmente futuristica e aggraziata, una specie di salvalavita Beghelli con le gambe. Eccolo di lontano...
Che meraviglia, un po' di sana fantascienza Trash !
Sempre dello stesso genere, come non citare lo stupendo (nella sua bruttezza) ROBOT MONSTER, da me registrato nel 2003 su RAISAT CINEMA.
DiscussioneZender • 27/10/15 08:19 Capo scrivano - 48892 interventi
Rebis ebbe a dire: Che meraviglia Zender, ma da dove ha tirato fuori queste perle il divino Marcel? Glielo chiederò, ma credo le abbia viste con sottotitoli ovviamente, visto che non son film altrimenti rintracciabili in italiano.