Cellât - Film (1975)

Un mero rifacimento del Giustiziere della notte (con poche varianti, se non nell'aggiunta di usi e costumi locali turchi). Buon ritmo, un'aria malsana (forse ancora più accentuata dalla povera ambientazione mediorientale) che accompagna - per tutta la durata della pellicola - lo spettatore desideroso di vendetta (e con una se vogliamo perversa quanto naturale "bavetta alla bocca") nel vedere consumarsi efferatezze di vario genere. Complessivamente, pur essendo un film in lingua originale, si lascia guardare senza noia.

Far diventare Winner looser? Basta chiedere al giusturchiziere della notte e della madre patria della pellicola-carbone Charles Sbronzon soccorre gli indifesi dentro un cinema senza difese. Dicendola tutta e onesta, rispetto a molti swindles anatolici un suo sobbalzante contegno strutturale e filologico più o meno lo mantiene. Ma la confezione autoimmune al limite della nullatenenza non lesina in apologie dello sconquasso in cui si finisce col nitrire. Gran rammarico di fondo è che il copycater non sia quel gianburrasca di Inanc, ma a efferato kebab donato non si storce bocca. Gnam!