Sceneggiata da Robert Shaw e diretta splendidamente da Losey, la storia racconta di due evasi che cercano di raggiungere a piedi la frontiera. Sono inseguiti dal cielo da un elicottero nero. Alcune sequenze sono magistrali e il tono è secco, duro,
senza un briciolo di simpatia per i protagonisti o di ironia. I due protagonisti sono in splendida forma. Da notare che circola da noi in versione tagliata.
MEMORABILE: L'inizio; l'irruzione nella casa dove la donna veglia il suo compagno morto; il drammatico finale.
La natura incontaminata e due evasi inseguiti senza tregua al centro di quest'opera caratterizzata da una regia maestosa, con una fuga che sembra non finire mai, all'ultimo respiro. Le prove attoriali sono notevoli, con uno sforzo fisico degli attori non indifferente. E il paesaggio assume una valenza primaria, come nei film di De Santis. Non mancano momenti improvvisi di violenza, perché in una corsa per la sopravvivenza ogni ostacolo deve essere eliminato. Il finale lascia esterrefatti; alla lontana ricorda quello di Thelma & Luoise. Magistrale.
Due evasi cercano di fuggire attraverso perigliose strade di montagna inseguiti da un elicottero che sembra sadicamente prendersi gioco di loro. Dotato di una sceneggiatura alquanto scarna, era inevitabile scadere in una certa qual ripetitività. Ciò avviene, ma il risultato è comunque più che soddisfacente in virtù dell’ottima regia di Losey, il quale riesce a imprimere un buon ritmo, nonostante evidenti segni di cedimento nella parte centrale. Ottima la coppia di protagonisti (con personale predilezione per Shaw), notevole la fotografia.
Le figure nel paesaggio del titolo originale sono due evasi in fuga in un territorio mutevole e di incerta localizzazione. Ignoriamo i motivi per cui sono stati imprigionati e neppure perché si trovino insieme, nonostante le differenze di età, cultura e carattere, ma conosciamo la loro meta e il loro nemico, un elicottero incombente come il destino che non sembra dare scampo. Film anomalo nella filmografia di L.: affascinante a livello figurativo/metaforico ma poco convincente nei dialoghi. Comunque da vedere, sia per gli splendidi paesaggi che per la prova impegnativa dei due protagonisti.
MEMORABILE: L'incendio del campo, con i due fuggiaschi fra le fiamme ed il fango; L'enigmatico finale con i soldati di frontiera impassibili
Il titolo italiano per una volta centra bene il film: una caccia tesa e incalzante in panorami fotograti molto bene e inquadrati dalla regia di classe di Losey. Poco altro da segnalare, anche perché i dialoghi tra i due protagonisti sono un punto debole, piuttosto poveri e a volte ripetitivi. Comunque Shaw e McDowell offrono una bella performance, soprattutto da un punto di vista fisico tra corse, arrampicate e strisciate nel fango. Finale interessante.
Essenziale, forse troppo. Le unità di spazio e tempo sono trascurabili: due uomini in fuga e un elicottero foriero di morte, come un famoso camion di Spielberg. L'assunto non è propriamente originale, già Lumet ne aveva tratto un discreto lavoro, incentrato più sui legami interrazziali; qui invece c'è forte il tema della natura selvaggia (risuonano forti echi di Boorman); peccato solo per la totale insipienza dei dialoghi. Protagonisti efficaci: Shaw aveva carisma come pochi e McDowell fa le prove per la consacrazione conseguita nell'anno successivo.
MEMORABILE: "Spero almeno di avergli ammazzato il fratello".
Film pieno di pregi e di difetti. Tra i primi da citare sono una bella fotografia, due ottime interpretazioni e una regia secca ed essenziale, tra i secondi dialoghi poco riusciti (che dovrebbero fornire indicazioni per orientarsi nella vicenda) e un finale abbastanza "misterioso". La pellicola inizia assai bene, con la fuga dei protagonisti inseguiti da un elicottero, ma presto diventa troppo enigmatica e ripetitiva. Peccato. Probabile ispirazione per Skolimowski.
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Qualcuno parla di versione italiana accorciata. In realtà, disponendo sia del dvd Paramonut che del passaggio di Rai Sat Cinema, posso garantire che il passaggio tv è perfettamente identico al dvd e dunque non taglia alcunché.
Peraltro imdb riporta 1970 come data di uscita.
Digital ebbe a dire: Qualcuno parla di versione italiana accorciata. In realtà, disponendo sia del dvd Paramonut che del passaggio di Rai Sat Cinema, posso garantire che il passaggio tv è perfettamente identico al dvd e dunque non taglia alcunché.
Peraltro imdb riporta 1970 come data di uscita.
Grazie della preziosa info, Digital
Io, del "hunted movie" di Losey, ho una registrazione , in seconda serata, sulla vecchia TMC
Buiomega71 ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Qualcuno parla di versione italiana accorciata. In realtà, disponendo sia del dvd Paramonut che del passaggio di Rai Sat Cinema, posso garantire che il passaggio tv è perfettamente identico al dvd e dunque non taglia alcunché.
Peraltro imdb riporta 1970 come data di uscita.
Grazie della preziosa info, Digital
Io, del "hunted movie" di Losey, ho una registrazione , in seconda serata, sulla vecchia TMC E' sempre un piacere dare buone nuove. ;-)
io lo vidi quando uscì nell'arcaica vhs domo, ma non saprei proprio dire se fosse scorciata.
CuriositàDaniela • 11/11/16 00:44 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Soggetto tratto dall'omonimo romanzo di Barry England, pubblicato nel 1968. Sceneggiatura scritta da Robert Shaw, co-protagonista del film.
Assai noto come attore, Shaw è stato anche autore di altre sceneggiature e di alcuni romanzi, il più famoso dei quali è "The Hiding Place" che ha fornito il soggetto per Situazione disperata ma non seria (1965), un film diretto da Gottfried Reinhardt ed interpretato da Alec Guinness e da Robert Redford. Successivamente all'uscita del film, il romanzo di Shaw è stato pubblicato in Italia da Garzanti con quest'ultimo titolo.
Questo volumetto fa parte della mia libreria da decenni ma solo molto recentemente ho scoperto che il Robert Show di questo gradevolissimo romanzo è lo stesso Robert Shaw dello Squalo!