Buddies - Film (1985)

Buddies

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/10/20 DAL BENEMERITO PINHEAD80
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Pinhead80 3/10/20 12:02 - 4757 commenti

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Il cinema indipendente gay si arricchisce di un'opera assolutamente straordinaria per contenuti e interpretazione dei due protagonisti. Lontani anni luce dal festoso e innovativo Gay USA di otto anni prima, Arthur J. Bressan Jr. ci mostra l'altro lato della medaglia, ovvero la terribile piaga dell'AIDS che ha sconvolto la comunità omosessuale (e non solo) nei primi anni Ottanta. Geoff Edholm è magnifico nell'interpretare un giovane malato, abbandonato dalla famiglia e dagli affetti che però ha in sé un coraggio e una forza unica. Pazzeschi i titoli di testa e quelli di coda.
MEMORABILE: L'interpretazione di Geoff Edholm, che lottava anche nella vita privata con l'AIDS.

Bubobubo 10/12/20 11:32 - 1847 commenti

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All'apice del flagello AIDS, Bressan gira questo toccante film-verité che indaga l'evolversi della relazione tra Robert (Edholm), giovane attivista politico malato terminale, e David (Schachter), il volontario che lo assiste nelle ultime fasi della vita. Al di là dell'interessante incontro-scontro tra filosofie e punti di vista dei due uomini atterrisce il senso di morte che pervade la pellicola da cima a fondo: dai titoli di testa e coda (una lunga lista di vittime del virus), al volto trasfigurato di Edholm (malato anche nella realtà), alle sequenze finali. Intenso, educativo.
MEMORABILE: Lo scoppio d'ira che pervade Robert alla lettura del pamphlet di un predicatore che paragona il dilagare dell'AIDS ad un castigo divino.

Pigro 23/02/21 09:56 - 9664 commenti

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Un giovane volontario e un malato terminale di Aids: solo due attori, e le voci intorno. Il primo film mai girato sull’Aids è anche il più intenso, intimo e politico al tempo stesso, capace di entrare nei piccoli anfratti delle emozioni e di portare in primo piano il movimento gay e le urgenze dell’agenda sanitaria. Un vero gioiellino di cinema dal sapore teatrale, di dialoghi e silenzi, firmato da un regista del porno che regala anche bellissime e castissime scene di sesso in ospedale, mettendo al centro l’umanità e la rabbia.

Cotola 12/08/21 10:58 - 9039 commenti

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Intensissimo dramma, per l'epoca coraggioso ed innovativo, che mette al centro il tema della malattia - in questo caso l'Aids - e di ciò che ad esso è connesso. Emoziona sempre più col passare dei minuti e lo fa, incredibile a dirsi visto ciò di cui parla, senza mai tirare colpi bassi allo spettatore. Il senso di morte è palpabile ma il film è pervaso anche da civismo, impegno, amicizia e dallo splendido rapporto tra i due protagonisti. Finale - titoli di coda compresi - straziante, per quanto ovvio, che fa venire il magone. Da applausi la prova attoriale di Edholm. 
MEMORABILE: Robert: "La gente immagina che Dio sia come loro, ma se fosse così, non sarebbe Dio". 

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