Gay USA - Documentario (1977)

Ottimo documentario del poco conosciuto Arthur J. Bressan Jr. che segna una sorta di coming out cinematografico legato ai temi dell'omosessualità. Le telecamere, nell'estate del 1977, fanno il giro delle più grandi città americane e immortalano l'orgoglio gay attraverso immagini festose che ci mostrano come la lotta per i diritti umani sia partita molto tempo fa. Interessante la scelta di intervistare sia chi ha un'apertura mentale verso certe tematiche, sia chi invece crede che si sia prossimi a una brutta deriva sociale. Un documento storico e affascinante.

Documentario nello stile tipico dei '70 che ormai non si usa quasi più. La divertita confusione delle riprese genera un'energia contagiosa e il film mantiene un tono allegro e scanzonato, pur con alcune dichiarazioni sofferte e dolenti. Se le manifestazioni in varie città americane di quella giornata volevano essere non solo delle rivendicazioni dei propri diritti ma anche una festa, ebbene il film coi suoi alti e bassi riesce alla fine a riportare sullo schermo tutte queste intenzioni.

La tragedia del contagio restituita con orrorifica fedeltà in Buddies è lontanissima, tematicamente e temporalmente: a popolare strade e piazze di varie città americane per rivendicare con orgoglio i propri diritti, sul finire degli anni '70, sono comunità omosessuali transgenerazionali unite in un unico, metaforico abbraccio. Documentario conciso ma efficace su una congiuntura sociopolitica irripetibile, ultima e colorata esalazione di un attivismo che verrà stritolato dall'edonismo rampante e dal flagello dell'HIV del decennio successivo. Ampio spazio alla narrazione femminile.

Bellissimo ed emozionante documentario che sa trascinare lo spettatore in un benefico gorgo emotivo per tutti gli appena settantadue minuti della sua durata. Splendide le testimonianze lunghe, di persone di ogni età, ceto sociale e sesso, che denotano profondità, intelligenza, empatia ed una profonda umanità. Ma c'è spazio anche per il dissenso. Efficacissimo in tutte le sue scelte, non ultima quella di non eccedere nel minutaggio che permette di non calare mai nel ritmo. Interessante, tonificante e di grande impatto. Da vedere.