Trama scarna per la messa in scena del duro lavoro del poliziotto nel Bronx, tra spacciatori, prostitute assassine e scippatori podisti. Paul Newman nella parte del poliziotto, incorruttibile fra tanti corrotti e violenti, gigioneggia alla grandissima e c'è comunque una solida prova da parte di tutti gli attori che rendono al meglio l'atmosfera di malinconia e disperazione che aleggia per tutto il film. Non si può certo parlare di capolavoro, ma sicuramente va visto e apprezzato per il suo realismo.
MEMORABILE: Newman arresta un pazzo facendo il pazzo, l'assedio al distretto, Pam Grier fa la prostituta serial killer.
Buon film di genere con qualche pretesa moralistica, Bronx 41mo distretto vive sopratutto della contrapposizione tra la figura del capo legalitario e rigoroso e il suo più concreto e pragmatico sottoposto. In questo contesto viene discretamente rappresentata (probabilmente con un certo realismo) la quotidianità di un'avamposto di polizia in un quartiere difficile. Una certa cura del dettaglio cronachistico e un grande Paul Newman sono i migliori elementi del film.
Straordinario poliziesco, bello sporco e violento, che oserei quasi definire proto-tarantiniano (si vedano le figure dei due malviventi insieme alla Grier), di una ferocia e cattiveria come non sè né fanno più. Avevo visto in Petrie il nuovo "messia" del poliziesco metropolitano violento, da far invidia a Abel Ferrara. Mi sbagliavo, visto che è finito nella mediocrità. Ma il film rimane il migliore nel suo genere. Strepitoso Newman e amarissimo il finale. La Grier regala un personaggio sporco da exploitation, che rimane nella memoria.
MEMORABILE: La prostituta della Grier, che spara negli abitacoli delle auto della polizia o taglia la gola ai clienti con le lamette nascoste nella lingua.
Film dalle location eccezionali. Non ho mai visto un prodotto del genere rappresentare "figurativamente" in modo così forte il degrado del pericoloso quartiere americano. Il film presenta tratti spietati, con furbi cenni defaticanti e sdrammatizzanti come il brioso e ricostituente finale. In mezzo tanta violenza e sofferenza, indifferenza e abuso di potere; anche una grandissima volontà, quasi spericolata, per restare sempre nel giusto, anche in mezzo a tanto di sbagliato. Note di merito per il protagonista e per il suo elegante collega.
MEMORABILE: Attorno al "fortino" le persone più vulnerabili si accampano in cerca di sicurezza!
All'interno del distretto ci sono gli idealisti, i corrotti, i violenti e, soprattutto, quelli che tirano a campare; all'esterno dilagano microcriminalità, droga e prostituzione. Buon poliziesco metropolitano che articolandosi in una serie di sotto-trame, offre un crudo e realistico spaccato di una delle aree più degradate di New York. La prima parte (la meno convincente) alleggerisce i toni con intermezzi ironici non sempre opportuni, ma la seconda è notevole per ritmo e intensità drammatica. Bravo Newman, malgrado qualche eccesso istrionico.
MEMORABILE: La prostituta killer di Pam Grier; Il capitano intransigente di Asner; La rivolta; Il blitz in ospedale; Il finale.
Buon film di azione-poliziesco-dramma ai quali diversi film di azione-ghetto americani devono qualcosa. Molto americano e molto anni 80; i poliziotti non mi hanno convinto tanto; molto meglio gli attori che interpretano i criminali e in particolare la Grier, che interpreta una prostituta feroce e incazzata. Buono.
Bronx! Il solo nome, negli anni '70-'80, era sinonimo di luogo malfamato e criminale e Daniel Petrie fa di tutto per descriverlo così: un mondo a sé con regole folli, criminali incalliti e poliziotti corrotti. Il giro di vite portato avanti dal nuovo comandante del distretto non produce i risultati sperati. Un poliziesco urbano di rara efficacia con un grande Newman al quale manca solo una vera spalla. Un pugno allo stomaco che fa lo strano effetto di essere salutare, una doccia gelata che risveglierà lo spettatore dormiente.
Che sorpresa! Lezione di cinismo di Petrie per questo polizesco d'altri tempi, aspro e livido. Al "41° Fort Apache" la polizia è rassegnata, corrotta, egoista; trovandosi ogni giorno faccia a faccia con la parte più violenta del Bronx, fatta di povertà, omertà, droga, squallore e degrado. Oltre al bravo Newman, spicca il personaggio truce della regina blaxploitation Pam Grier. Spiace pensare che film cosi non se ne facciano più. Notevole.
Petrie disegna un poliziesco nella migliore tradizione americana del genere mescolando con sapienza ironia, azione e dramma psicologico. Il risultato è più che buono, grazie soprattutto a un Paul Newman molto in forma che riesce a dare credibilità al suo personaggio. Buono pure il resto del cast, con tanti volti noti del cinema B d'oltreoceano, mentre la sceneggiatura si rifugia talvolta in banali soluzioni di comodo. Il realismo degli esterni tiene alto il ritmo e l'interesse. Un film forse non indimenticabile, che riesce comunque a rendersi interessante anche ai non appassionati.
Il piglio spesso ironico e cinico (soprattutto nella prima parte) drammatizza ulteriormente la fetida, fatiscente, disperata e disperante realtà del Bronx, incubo metropolitano in cui il distretto di polizia è l’unico luogo sicuro (sebbene i tutori dell’ordine non siano sempre soggetti raccomandabili). Personaggi ben caratterizzati, da un lato e dall’altro della barricata, si aggirano tra le macerie; se Newman appare forse troppo istrionico, il solido Asner e soprattutto l’allucinata Grier convincono senza riserve.
MEMORABILE: Il passaggio di consegne tra Dugan e Connolly; La “marchetta gratuita” con sorpresa della Grier; Il ragazzo gettato dal tetto; L’overdose.
Detective retrocesso in gerarchia cerca di combattere la criminalità con onestà intellettuale. Poliziesco sull'onda lunga del genere settantiano, miscela l'ambiente difficile newyorchese (seppur colpendo le solite minoranze), la gestione del distretto e l'aspetto umano dei singoli. Nella seconda parte diviene più crudo nel descrivere i metodi della polizia. Newman non è più tanto giovane per fare ancora il conquistatore di ventenni, ma la presenza è indiscutibile. Discreto ruolo per la Grier: la sua esuberanza è lasciata da parte a favore di un fare decisamente da strada.
MEMORABILE: Le revolverate in faccia; Newman che fa il clown per bloccare il matto col coltello; Il ragazzo gettato dal tetto: La danza del serpente.
Come già Fleischer, più che alla spettacolaritàction o allo spaccato criminologico tout-court, a Petrie importa passare al microscopio e perché no in agrodolce cosa c'è attorno dietro dentro il poliziotto in un mondo dove idealismo e menfreghismo fan pari e patta, fionda per la domanda capestro del film: si può ancora deviare il corso di un mondo lanciato verso il cupio dissolvi partendo da piccole cose e guasti interni o data l'inanità dei tentativi e la salvaguardia del proprio tornaconto, lasciamo tutto al proprio colpo di grazia? Etico, prima ancora che estetico. Grier superwow.
Buon poliziesco urbano newyorkese che s'inserisce in una manciata di titoli a tema del periodo; Petrie sfrutta ampiamente le inconfondibili location del Bronx, landa degradata e fatiscente dove la criminalità dilagava. Tra agenti onesti (la coppia Newman/Wahl, azzeccata) e altri senza scrupoli (Aiello), così come criminali di vario genere tra cui una notevole Grier come prostituta/serial-killer, il film scorre bene, con dialoghi ben scritti e qualche crudezza, senza sfociare nell'action tout-court ma mantenendo un certo realismo e un'introspezione psicologica dal taglio drammatico.
Poliziesco sporco e cattivo come il quartiere degradato in cui si sono ambientate le vicende di due agenti dal carattere opposto: il più anziano, ribelle per natura, è disilluso ma non cinico, mentre il più giovane mira a far carriera. Nonostante si apra con un duplice omicidio messo a segno da una prostituta drogata, i toni della prima parte sono scanzonati, per poi incupirsi progressivamente fino a un epilogo amarissimo e un fermo immagine finale che sembra ribadire l'impossibilità di cambiare le cose. Newman caustico, resto del cast in parte, a partire da Grier e Aiello.
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HomevideoPatrick78 • 10/03/10 19:28 Pulizia ai piani - 545 interventi
Edizione Home-Video in uscita l'11/06/2010 etichetta Storm Video.
La Quadrifoglio (ex Stormvideo) lo ha rieditato in dvd. Da non perdere! Uno dei polizieschi ottantiani americani più belli e intensi in assoluto. Mi raccomando, e uno dei miei cult in assoluto!
Buiomega71 ebbe a dire: La Quadrifoglio (ex Stormvideo) lo ha rieditato in dvd. Da non perdere! Uno dei polizieschi ottantiani americani più belli e intensi in assoluto. Mi raccomando, e uno dei miei cult in assoluto! Io di questo film, ho la prima edizione della Stormovie :
Immagine discreta (anche se un po sfuocata).
Tre tracce audio : il solito 5.1 fasullo e i classici 2.0 in italiano e inglese.
Durata complessiva 118'8"
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 14 marzo 1984) di Bronx 41°distretto di polizia:
MusicheAlex75 • 4/01/21 15:28 Call center Davinotti - 710 interventi
Il brano "Guajira" (Areas, D. Brown, Rico Reyes), tratto dall'album Santana III (1971)
https://www.youtube.com/watch?v=uVMVxLibzK8
Le musiche originali di Jonathan Tunick https://www.youtube.com/watch?v=zaNtpzegvqY