Boston streets - Film (2008)

A farsi entrare in testa che il crimine non paga e che tra la medietà del vivere e la vacanza (dall)a vita della galera è meglio la prima, uno su mille criminali ce la fa. Il 'confesso che per un pelo ho vissuto' di Goodman, che ci sbatte in faccia la sua travagliata redenzione senza assordarci con urla e strepiti, né ammorbarci con il solito connubio di maledettismo e ricatti emotivi/morali, ma parimenti attraversa lo schermo sempre in punta di piedi e beneducato: un cinema che sceglie 100 giorni da pecora anziché 2 ore da leone. Del resto, con quel cognome...

Funziona bene a metà; la parte della redenzione non riesce a staccarsi dai clichè del genere e Ruffalo, attore che peraltro stimo, forse non è il più tagliato per la parte. Il ritmo dell'opera è discreto e c'è un costante tentativo di andare sulla psicologia dei personaggi e sulle loro interazioni, piuttosto che sul versante action. Come voto diciamo a metà strada.

Non male, per quanto appartenente a un genere ormai abusato, quello dei loser che non sanno far altro che darsi al crimine. La trama scorre su binari prevedibili, ma la prova di Ruffalo è convincente e Hawke gli fa bene da spalla. La regia riesce a movimentare una storia essenzialmente lenta, con inquadrature non troppo lunghe e un montaggio svelto. Peccato per i dialoghi banalotti e la mancanza di sorprese.