Uno dei migliori film carcerari che abbia visto fino ad oggi. Preso da un romanzo della "iena" Edward Bunker; la trama si svolge in modo sciolto e non annoia, pur mancando di azione. Willem Dafoe bravissimo, come il giovane Furlong ed infine Rourke. Belle le musiche.
Strano, particolare, questo duro e crudo film sul carcere. Molto lento, tratteggia i prigionieri con lucida freddezza, evidenziandone le infamie e cercando qualche luce nel buio della loro condizione. Qui non ci sono rivendicazioni sociali sullo status di prigioniero; il carcere americano è sporco e severo, ma i problemi provengono sostanzialmente dai colleghi reclusi, con le loro manie. La figura del ragazzo è controversa, apparentemente vittima, poi esplicita il suo lato cattivo, in fondo assecondato dal "maestro". Regia di ghiaccio, molto professionale.
MEMORABILE: Meglio sovrani all'inferno che servi in paradiso.
Non mi ha entusiasmato; pur trattandosi di un jail movie e quindi con trama quasi obbligata, mancano alcuni spunti per portare un po' su la tensione. Ottima la recitazione di Dafoe che diventa il perfetto leader carcerato, un po' meno convincente Furlong. Buono per gli appassionati del genere...
La "fabbrica delle bestie" è la prigione: un mondo a parte, una microsocietà attraversata da tensioni razziali e sessuali, nelle quali incappa un giovane che entra nelle simpatie di uno dei boss. Una descrizione asciutta e quasi oggettiva, da prison movie d’una volta, solcato da tensione e violenza, ma soprattutto il racconto pacato dell’amicizia tra un "figlio" e un "padre". Insomma, vero oggetto sotterraneo del film è la linea di confine dell’adolescenza, narrata senza retorica. Notevole Rourke en travesti. Cammeo per Antony, che da carcerato canta uno struggente blues.
Steve Buscemi dirige un film di ambientazione carceraria. A differenza di molti altri "prison movies", Animal factory è basato più che sull'azione, abbastanza marginale ai fini del racconto, sulla contrapposizione tra i due personaggi principali e sul rapporto che si instaura tra loro. La sceneggiatura, pur non risparmiandosi alcuni stereotipi, "funziona" abbastanza bene, così come risulta efficace la prova degli attori e la prova del regista. Non un capolavoro ma tutto sommato godibile.
Un buon film carcerario, che evita di scadere nel melodramma attraverso uno stile asciutto e distaccato, che presenta le cose nella maniera più realistica possibile. La storia non presenta grandi svolte ma sa costruire personaggi interessanti (in primis Earl interpretato da un ottimo Dafoe, che oscura più volte l'insipido Furlong). Bravi anche gli interpreti di contorno, da un inaspettato Rourke a un Tom Arnold per una volta serio e sgradevole. Buona prova di Buscemi.
Le dinamiche carcerarie vengono illustrate nella vita di una gang tra neofita e protettore e con l'idea della classica fuga. Nonostante l'impiego di lame il film risulta meno cruento di quanto accade realmente e la parte amicale prevale. Dafoe ha il piglio del capo ma gli viene lasciata troppa libertà con le guardie e Furlong ha il viso pulito adatto. Come regìa Buscemi se la cava bene per le fasi all'interno del carcere; per le relazioni coi secondini invece doveva essere più crudo per rendere il contesto maggiormente credibile.
La storia di un'amicizia paterna tra un ragazzo di buona famiglia e un galeotto di quelli che contano all'interno di un carcere americano, è diretta da un Buscemi che sceglie un basso profilo che tuttavia funziona solo in pochi e piccoli momenti. La scelta del racconto minimale non riesce a impreziosire il film bensì ne spezza inevitabilmente le ali. Francamente si salvano pochissime cose e una di queste è la prova di Dafoe.
Dignitoso dramma carcerario a firma Steve Buscemi su come si diventa e come si cambia dietro le sbarre. Bene Defoe protagonista saggio e riflessivo, un Furlong ancora non esploso per colpa di alcol e droga e una sempre preziosa e personale interpretazione del grande Danny Trejo. Ma quello che non ti aspetti è un Mickey Rourke travestito e molto donna, malgrado i suoi tratti assai maschili e a dir poco muscolari.
Nelle giuste mani registiche, il principato carcerario stradaiolo e delinquenziale di Edward Bunker potrebbe diventare un'arma di distruzione di massa. Il guaio è che eccettuando Grosbard il suo vivaio-mortaio letterario è finito palleggiato dalle mani più sbagliate e anche quelle di Buscemi non sfuggono alla bacchettata sulle nocche per aver imbalsamato le parche e sedato le furie, idrovorando quasi tutto l'oceano di disperazione amarezza e brutalità che esonda dalla radica bioletteraria. Restano un Dafoe erogatore di carisma e un irriconoscibile Rourke nel suo ruolo più grottesco.
Dramma carcerario che si basa fondamentalmente sul rapporto di amicizia (quasi amore platonico) tra Dafoe, detenuto praticamente a capo della prigione, e il giovane Furlong, per la prima volta in carcere. Il rapporto è ben delineato e il film si rivela interessante pur senza pigiare mai veramente sul dramma, senza mostrare nulla di originale e basandosi sui cliché cardine del genere. La regia di Buscemi è solida ma non esaltante e purtroppo il finale non lascia il segno più di tanto. Ottimo il cast, in cui brilla specialmente Rourke.
Ottima la regia di Steve Buscemi, che, mezzo secolo dopo Siegel, ripropone un film carcerario semi-documentaristico avvalendosi dell'aiuto di Edward Bunker, co-autore della sceneggiatura tratta da un suo stesso romanzo. Sia Buscemi che Bunker appaiono anche nel film, lo scrittore in un cameo: interpreta il detenuto che augura buona fortuna a Dafoe prima del tentativo di evasione. Molto buona e godibilissima la colonna sonora, grazie anche al contributo del cantante Jake La Botz, che interpreta il ruolo del detenuto che suona la chitarra.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Anche se fa solo un cammeo di pochi minuti, aggiungerei fra gli attori Antony Hegarty, ovvero il cantante di Antony and the Johnsons, che canta una canzone in prigione. Mi sembra una partecipazione decisamente interessante e da ricordare.
Ah, bisognerebbe togliere il trailer che c'è adesso (che è doppiato in russo) e inserire questo, che è in italiano: non è esattamente il trailer, ma proprio la canzone di Antony: http://www.youtube.com/watch?v=DFFoRrHrEks
DiscussioneZender • 21/10/11 08:02 Capo scrivano - 48839 interventi
Dunque, aggiunto Antony. Per quanto riguarda il trailer non posso togliere un trailer (per quanto russo) per aggiungere un filmato. Posso però aggiungere il link, se mi dai un breve titolo di presentazione.
il libro, ultimato ieri, ha momenti molto crudi che non so quanto possano essere fedelmente traslati senza incorrere in seri tagli censori e un finale che, come sempre in bunker, spicca per amarezza assoluta. sono quindi molto curioso di vedere come se l'è cavata buscemi nel sintetizzarlo. la scena con anthony mi sembra un suo di-più e per quanto ami dafoe, è proprio l'ultimo volto che viene alla mente nel leggere il libro...