Il male minore di questo misero e ingannevole filmetto da quattro soldi è la sua narcolessia narrativa con spocchiose (e fastidiosissime) stoccate autoriali da film Sundance "impegnato" (i giovani problematici alla Gus Van Sant che bighellonano inutilmente in skateboard per strada, sui marciapiedi o nei parchetti giochi, il grigiore della provincia americana con le sue fabbriche, i negozi, i quartieri residenziali-siamo in Illinois- e il cielo sempre plumbeo, le canzoni melodiche in sottofondo a sottolineare la solitudine della protagonista) che si barrica dietro a presunte (e penose) possessioni e le trite, solite, banali, avvisaglie dall'aldilà, messe in scena che nemmeno nel più elementare e cialtronesco "ghost movie" (i sospiri, le miriadi di mani che si stampano sulla finestra, qualche lampione che sbarbella e una presenza ultraterrena che si palesa nel modo più ridicolo e convenzionale possibile).
L'incipit in macchina tra madre e figlia e il fulminante investimento promettevano abbastanza bene, così come lo scorcio alla
Martyrs Lane con la croce sul ciglio della strada. False speranze, ahimè, perchè poi il tutto diventa un'insopportabile lagna da latte alle ginocchia, con una ragazza interrotta pacioccotta e totalmente inespressiva (nonchè antipatica, ma sarebbe il meno) che sente voci, vede cose, scappa, si chiude in camera, si mette in giardino a guardare la luna, c'ha il papà di stazza in Iraq, si fa pipì addosso e viene posseduta dallo spirito della ragazza morta, perchè la ragazza morta (ri)torna dall'aldilà (tra i più poveracci e mal girati mai visti in un film) solo per riabbracciare mammà che si cruccia per la sua scomparsa (FINE). Ah, no, poi papà torna, tutti si comprendono e amano e la ragazzetta pacioccotta (simpatica come una colica renale, carismatica come una sedia) si mette alla chitarra per strimpellare un'atroce e inascoltabile canzonetta (ancora più imbarazzante perchè rovinosamente doppiata in italiano) che non sfigurerebbe tra i palinsesti radiofonici di Radio Maria.
Su regia e tutto il resto meglio stendere un velo pietoso, di quello che ha tutta l'aria di assomigliare a quelle pellicole di propaganda religiosa prodotte e distribuite dalla chiesa evangelica.
Va bene che le frasi di lancio devono dare peso per il loro effetto, ma quì si rasenta la truffa leggendo eresie e boiate del tipo:
"...il più raccapricciante e significativo film horror dai tempi di It Follows" (sic!).
Ecco, questa non è più un'avvisaglia, ma una bella e buona presa in giro per lo spettatore.
La vera angoscia del titolo è arrivare fino ai sospirati titoli di coda.