Dai romanzi di Anne e Serge Golon. La bellissima Angelica nella Francia del Re Sole deve sposare il mostruoso, ma buono, conte di Peyrac. Però questi si trova nei guai e... Trionfo del feuilleton riadattato per il cinema nazional-poplare, con un riuscitissimo mix di cappa e spada, sentimenti e drammoni. Harmony le fa un baffo, ad Angelica. Superbona (e col décolleté in perenne evidenza) la Mercièr, che divenne una star e, anche nella realtà, moglie di Hossein. Qui ci sono anche la Rosalbona Neri e il grande Gemma!
Primo di una serie di film tratti dai romanzi dei Golon, unisce avventura ed erotismo, esaltando lo sfarzo dell'ambientazione e la bellezza della Mercier. Qui le parti migliori sono l'inizio con una giovanissima Angelica insofferente all'etichetta e il finale con il processo e il rifugio nella Corte dei Miracoli. Bravo Hossein, sfregiato e claudicante alchimista con seguito multietnico.
Le vicende di una giovane donna nella Francia del 500 in 5 film: il primo presenta la nostra eroina alle prese con un matrimonio combinato con un nobile, gentile ma sfregiato, che la ripugna. Classico feuilleton in costume che oscilla tra avventura cortigiano-militare e sentimentalismo sexy. Il film funziona proprio per la sua natura di romanzone d’appendice (con mille colpi di scena). L’accoppiata della bella (e prosperosa) Michèlle Mercier e del mostro (e fascinoso) Robert Hossein finisce dritta dritta nel gotha delle coppie memorabili.
Lo si voglia ammettere o no, gli adattamenti (cinque film) dei romanzi di Anne Golon (in totale ne scrisse 14, ma per i film Borderie utilizzò, parzialmente, i primi cinque), rappresentano l'unica altra grande serie cinematografica - oltre a quella inerente James Bond 007, con Sean Connery - degli anni '60. Una pentalogia rimasta nei nostri ricordi, anche grazie a un erotismo solo suggerito, ma intrigante ed elegante (il personaggio ispirò il disegnatore Sandro Angiolini che nel 1966 ne ricavò il fumetto sexy "Isabella duchessa dei diavoli").
Avventura e cinema d'altri tempi. Classico di successo del genere avventuroso dove però il lato sentimentale diventa più consistente del solito. Michèle Mercier è veramente angelica e magnetizza l'attenzione dello spettatore, che inoltre non può fare a meno di notare una parte scenico-visiva molto ben curata e l'ambientazione barocca tutta da ammirare. L’autrice del romanzo da cui è tratto rinnegò il film e i suoi seguiti, ma va ammesso che le variabili presenti nella trama sono interessanti. ***!
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"Forse il pubblico non se ne rende conto, ma il segreto del successo della serie cinematografica dedicata ad Angelica sta nel costante connubio tra erotismo e sadismo... un sadismo più diffuso e sottile, che riscontriamo appunto nelle avventure attraverso le quali passa Michèle Mercier: il rapporto tra sesso e violenza è chiaro.
Le nudità della Mercier non vengono offerte al pubblico se non per subire qualche sopruso più o meno crudele.
Come dire: guardate quanto è bella e divertitevi a vederla soffrire."
Sergio Frosali, "Erotismo e sadismo", in La Nazione, 30 dicembre 1967
HomevideoXtron • 16/07/12 09:29 Servizio caffè - 2184 interventi
Il dvd Cecchi Gori
Audio in italiano
Sottotitoli in italiano
Formato video 2.35:1 anamorfico (il master non è bellissimo, ma almeno è in 16/9 a differenza delle edizioni uscite in edicola che erano letterbox)
Durata 1h50m44s
Extra: Trailers
Il produttore Francis Cosne suggerì a Vadim di dirigere un film tratto dal best seller Angelique Marquise des anges. Vadim aveva appena conosciuto Jane Fonda, e sia lui che il produttore pensarono subito a lei per la parte di Angelica.
Inoltrato il telegramma, ne ricevetterò la risposta: "Jane Fonda non è interessata a un dramma in costume. Inoltre incarica di dire che non farà mai un film con Roger Vadim."
A questo punto Cosne scritturò Michèle Mercier per la parte di Angelica e scelse il mediocre (secondo Vadim) Bernard Borderie come regista del film, visto che Vadim aveva in testa il progetto de Il piacere e l'amore e non si dimostrava molto ben disposto verso questo "filmetto di avventura" dall'enorme successo ma dalla qualità scadente (Vadim dixit), soprattuto dopo il rifiuto della Fonda.
Fonte: Roger Vadim-Bardot, Deneuve, Fonda. Tre donne tre incontri tre amori. Edizione Rizzoli 1986, pagina 190