Molto arduo estrarre il succo più puro di questo film, visto che la parola è padrona assoluta, nelle discussioni fra un gruppo di donne in parallelo a quello fra i loro mariti o amanti. In pratica vien constatato come gli uomini in ogni epoca abbian fatto porcherie entro tutte le sfere, dall'affettiva alla socioeconomica e che ora le donne decidano di non rimanere impigliate nelle maglie di questo sudiciume trasformandosi in persuasori occulti, allargando il cervello assieme alle gambe. L'intenzione era ottima, la realtà, dopo 40 anni, un po' meno.
Forse il regista era meglio scrivesse un libro su quello che aveva da dire (ci sono pure concetti interessanti ma per vari motivi non si riesce a starci dietro) piuttosto che girare questo film, tediosissimo, con una regia "statica", arduo da portare a termine con dialoghi al di là dell'incredibile, pronunciati spesso davanti a ville palladiane (sembra quasi uno spot). Ci sono quasi 5 minuti totalmente in dialetto veneto (la parte più divertente del film) assieme ai nudi (alcuni integrali) delle attrici, come quello della splendida Patrizia Adiutori.
Senza capo né coda, probabilmente senza soggetto e registicamente poco più che amatoriale (va meglio con la fotografia e le musiche), il film altro non è che un susseguirsi di chiacchiere talvolta argute talvolta ridicole e datate, talvolta originali talvolta da libro stampato imparato a memoria (ma questo lo faceva anche Godard). Si segnalano il buon numero di nudi (spesso usati a scopo argomentativo) e la diffusa mediocrità del cast, oltre a un'originale sequenza dialettale che traghetta - faticosamente - il film verso la palla e mezzo.
Cervellotico e imbarazzante. Cast mediocre (in un gruppo del genere Segurini pare Orson Welles e la Adiutori vale la Magnani) spesso obbligato a movimenti innaturali, di sovente compromessi da inquadrature cervellotiche, che colpiscono per la loro stramberia. Dialoghi chilometrici ai bordi del ridicolo (talora oltre), location e vicende venete (si cita il Trattato di Campoformio!) usate a capocchia, inserimento d'immagini di repertorio di una manifestazione politica un po' per fare metraggio e un po' per introdurre un dialogo di due tizi mai visti prima, avulso da quanto visto in precedenza...
Un manifesto femminista imbrigliato in un tessuto narrativo articolato e a tratti sviluppato con poca linearità, infarcito di discorsi che possono apparire retorici. Se pensiamo che siamo all'inizio degli anni settanta e ci sforziamo di immaginare gli intendimenti del regista, si può tranquillamente sorvolare sulla cosa e godersi la pellicola, che ha ben altre frecce al proprio arco. Il messaggio è chiaro: ribellarsi al sistema maschilista e abbracciare l'amore libero. Le immagini parlano da sole e i nudi integrali sono necessari alla resa filmica.
Polpettone sul femminismo inchiodato al periodo del girato ma, alla fine del film, t'accorgi che l'argomento così "cervelloticamente" discusso (con recitazione a dir poco dilettantesca) nell'arco dell’opera era solo un pretesto per sciorinare un po' di bellezze femminili mozzafiato. Vista con gli occhi di oggi la pellicola genera non poca involontaria ilarità. Interessanti e tutto sommato ben fotografate le location vicentine (con alcune citazioni nel dialetto locale).
Dialoghi franchi e dalle tematiche interessanti, anche se sempre in bilico tra l'elevato e la fregnaccia: da buon garantista propendo per il primo intento, salvo future illuminanti visioni. Gli scambi e le mimiche sono di provenienza teatrale e non agevolano il relax durante la visione. I nudi del comparto femminile sorprendono per quantità e audacia.
MEMORABILE: Il piacevole divertissement in vernacolo veneto.
Film impossibile da immaginare senza averlo visto. Le categorie usuali dell'estetica non servono, si va oltre la bruttezza, scivolando in un'assurdità che sfiora il sublime. Trentin affermò che i nudi gli servivano per rendere popolari i contenuti. Un unicum assoluto (anche perché ambientato a Vicenza), pensabile solo in quegli anni e in questo senso davvero un manifesto.
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DiscussioneFauno • 24/12/12 18:25 Contratto a progetto - 2743 interventi
Fra le donne del film gioca il ruolo più importante, quindi direi proprio di sì, che è la protagoniosta principale. Cavolaccio se non è girato in Veneto...ci sono due Ville del Palladio. Se poi gira mi immagino anche lo spaccacervbello dei collezionisti, perchè non è così facile stargli dietro e capire subito i ruoli, ma alla fine di soddisfazione ne dà tanta. FAUNO.
DiscussioneManfrin • 25/12/12 11:33 Servizio caffè - 480 interventi
B. Legnani ebbe a dire: Markus ebbe a dire: Se il recupero è "equino", è un'ottima notizia!
Gira tra i collezionisti.
per Fauno Ma la Adiutori è prima nel cast per ordine alfabetico o perché protagonista?
per Manfrin Girato in Veneto. Lo cercavo anch'io........
Bardella e Bullo,due noti caratteristi veneziani
DiscussioneDusso • 30/01/13 16:33 Archivista in seconda - 1831 interventi
Arrivato pure a me! molto curioso di vederlo... chissà questa tv locale di Caserta da dove lo ha pescato!
Dusso ebbe a dire: Arrivato pure a me! molto curioso di vederlo... chissà questa tv locale di Caserta da dove lo ha pescato! Quanto dura esattamente la versione della TV di Caserta?
Io ho ricevuto una versione priva dell'ingombrante logo, durata 80'43" (quando si conclude la musica della colonna sonora su schermo nero), la cui fonte mi è ignota...e non mi pare che vi siano residui di tracce di logo rimosso in basso a destra sul frame.
DiscussioneFauno • 3/02/16 06:58 Contratto a progetto - 2743 interventi
Legnani nel suo commento ebbe a dire:
Cast mediocre (in un gruppo del genere Segurini pare Orson Welles e la Adiutori vale la Magnani).
Orbene, è chiaro che nel commento ognuno può dire quello che vuole, ma questo dimostra come io non mi sbagli quando dica che è ossessionante il riportare sempre tutto ai registi e mostri sacri secondo la critica o ai registi più mediocri sempre secondo la critica. Io non me la prendo neanche più, ma in tal modo che evoluzione vuoi mai che ci sia...Io quando a un commento così leggo la prima riga rifiuto di leggere tutto il resto, e mi dispiace perché mi interessava anche, avrei accettato senza problemi la stroncatura più netta, ma se tutto deve esser sempre riportato a quel c...o di film come albero genealogico del cinema e perfino di che ora ci si siede sul water, cosa vuoi mai che mi interessi? Scusa eh Buono. FAUNO.
DiscussioneZender • 3/02/16 08:27 Capo scrivano - 47787 interventi
Fauno, non è richiesto che tu legga manco la prima riga, di un commento. Si fanno dei paragoni come in tutte le cose per dare chiarezza ai concetti. Se per te certi paragoni non valgono amen. Fosse vero che non te la prendi più eviteresti di scrivere quanto hai scritto, e sarebbe meglio per tutti, visto che è sempre l'identico concetto ribadito in 100 modi diversi... Se si fan dei paragoni è perché il 98% dell'utenza capisce prima il messaggio. Se puoi vuoi che se ne parli più approfonditamente facciamolo volentieri su davibook.
DiscussioneFauno • 20/09/21 10:52 Contratto a progetto - 2743 interventi
Ciao Uomocchio, nonostante tu abbia fatto solo 40 commenti, sei sempre stato per me un punto di riferimento, specie all'inizio di questa mia lunga avventura davinottiana. Spero che il tuo ritorno preluda a qualche altro commento che leggerò sempre con passione, visti i tuoi ottimi commenti su film da me molto ambiti che solo successivamente avrei visto pioneristicamente (grazie a una segnalazione dopo valanghe di mail a destra e a manca!) al CSC. Un cordiale saluto. FAUNO
Ciao Uomocchio, nonostante tu abbia fatto solo 40 commenti, sei sempre stato per me un punto di riferimento, specie all'inizio di questa mia lunga avventura davinottiana. Spero che il tuo ritorno preluda a qualche altro commento che leggerò sempre con passione, visti i tuoi ottimi commenti su film da me molto ambiti che solo successivamente avrei visto pioneristicamente (grazie a una segnalazione dopo valanghe di mail a destra e a manca!) al CSC. Un cordiale saluto. FAUNO