American Guinea pig: Sacrifice - Film (2017)

American Guinea pig: Sacrifice
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Anno: 2017
Genere: horror (colore)
Note: Prodotto e fotografato da Domiziano Cristopharo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/09/18 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 25/09/18 21:48 - 2910 commenti

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L'automutilazione del proprio corpo tra carni recise, gambe trapanate, palmi della mano squarciati (eppoi leccate come fessure vaginali cronenberghiane), unghie dei piedi aperte e spezzate con il cacciavite, autoevirazioni fino all'estirpazione delle viscere in stile Antropophagus versione subacquea, sprazzi onirici di oasi marine e finale tra rinascita femmineo diabolica e larve che pullulano negli orifizi in necrosi. La Rouge devasta la materia maschile come una sadica piccola chirurga tra vomito e sangue che sgorga a fiumi. Vademecum dell'autolesionismo più estremo.
MEMORABILE: La punta del ciacciavite infilata nell'orifizio del prepuzio; Il pene che getta sangue come in Antichrist; La fronte incisa con il taglierino.

Herrkinski 17/08/19 01:10 - 8112 commenti

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L'esordio dietro la mdp dell'italiana Rouge, inizialmente indipendente, viene premiato da Biro che inserisce il film nella sua ormai famigerata serie; in effetti non sfigura, dato che è un torture-porn sull'autolesionismo che non risparmia colpi bassi (in tutti i sensi) e che grazie a realistici SPFX risulta una truculenta e spiacevole visione come ci si aspetterebbe. Il plot è minimale, lancia qualche input ma sembra secondario; la mano di una donna si vede perlopiù nel sadismo inflitto sul corpo maschile e nel sottotesto vagamente femminista.
MEMORABILE: Il cacciavite nel prepuzio; L'evirazione; Le unghie.

Schramm 28/09/19 18:13 - 3495 commenti

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Ormai s'è capito come deve andare: dalla mano destra affondi di bisturi, dalla sinistra roncolate e il resto mancia. Perché? Perché si! Che è come dire: e perché no? E al cineteste non resta che essere Attilio Regolo nella botte di chiodi, in un percorso a tappe bruciate di sensuale ed enciclopedica demolizione di sé e misticheggiante autofagocitosi, grande burattinaia del quale è l'ishtarico eterno femminino. Lasciando stare domande (fuori luogo) e risposte (che non arrivano), la balia-bàlia sono f/x di progressiva contundenza, coi quali si va nell'agone-agonia tra chi la dura e chi la vince.
MEMORABILE: Il buco nella fronte diventa platonica grotta-Lete

Gada 21/02/20 01:39 - 33 commenti

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Tutto (o quasi) svolto in un piccolissimo bagno, blu come gli occhi dell'unico protagonista, che si sacrifica alla sanguinaria Dea Ishar affinché essa possa tornare a camminare sulla Terra; metafora della crisi di identità sessuale a seguito di abusi domestici, con un accenno anche al bullismo, al blue whale e all'assuefazione da social. Debutto internazionale col botto, sotto l'egida di un talent scout del valore di Cristopharo. Il migliore nella saga American Guinea Pig assieme a Bloodshock.
MEMORABILE: La lunga e dettagliata fase della "craniotomia".

Peter neal 20/12/20 12:02 - 38 commenti

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Realizzato sotto l'egida di Cristopharo, questo mediometraggio contende a Song of Solomon lo status di nadir all' interno della serie "American guinea pig" da cui è stato inglobato. Rivoli di sciroppo Fabbri e protesi approssimative sono il filo conduttore di mutilazioni autoinflitte (cose straviste e pure in meglio) che di rado colpiscono; a un certo punto il pene del protagonista casca a terra, assieme alle braccia dell' incauto spettatore, che nel 2017 legittimamente si domanda: "Ma come... ancora a questo punto?". La trama abbozzata è un alibi che non regge.
MEMORABILE: Il cacciavite infilato nel pene, ovvero materiale che si poteva scaricare già agli albori di Internet, almeno tre lustri prima: detto tutto.

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  • Discussione Schramm • 27/09/18 12:44
    Scrivano - 7694 interventi
    certo che dopo quello che si è visto nei primi due è durissima immaginarsi uno scavalcamento. ma a quanto pare i registi coinvolti non temono il gioco al rialzo.
  • Discussione Buiomega71 • 27/09/18 12:47
    Consigliere - 25999 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    certo che dopo quello che si è visto nei primi due è durissima immaginarsi uno scavalcamento. ma a quanto pare i registi coinvolti non temono il gioco al rialzo.

    Il prepuzio violato e le unghie dei piedi divelte richiedono, comunque, nervi saldi
    Ultima modifica: 27/09/18 12:48 da Buiomega71
  • Discussione Schramm • 27/09/18 12:49
    Scrivano - 7694 interventi
    io poi sono ormai talmente digiuno e disintossicato di cinema estremo che ora come ora anche una scheggia nel palmo della mano in un film qualunque mi dà un ceffone, figuriamoci questo :D
  • Discussione Schramm • 18/08/19 17:38
    Scrivano - 7694 interventi
    herr, avvisto un tuo prossimo commento da queste poco rassicuranti parti. anticipazioni? è degno di un selfie col #2?
  • Discussione Herrkinski • 18/08/19 17:46
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Dunque, al momento mi manca solo Bloodshock che avevo recuperato ma per un qui pro quo coi codec ho dovuto rimandare a stasera o domani, per cui è l'unico termine di paragone che mi manca; direi che s'inserisce bene nel filone e i colpi bassi non mancano affatto. La trama è minimale, le critiche ai social network sono giusto accennate e il tema del sacrificio alla dea Ishtar è un po' buttato lì, forse per giustificare l'accanimento sugli organi maschili o forse come sottotesto femminista (dal sacrificio estremo dell'uomo rinasce la dea, un essere superiore femminile); la regista ha negato qualunque significato politico/sociale quindi il film l'ho preso per quel che è. Arreca in ogni caso un discreto disagio a livello di splatter ed atmosfera marcescente.
  • Discussione Schramm • 18/08/19 17:54
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Dunque, al momento mi manca solo Bloodshock che avevo recuperato ma per un qui pro quo coi codec ho dovuto rimandare a stasera o domani, per cui è l'unico termine di paragone che mi manca.

    ok, allora aspetto che la lacuna si colmi d'ogni materia organica e liquocorporea; tengo come stella polare bloodshock perché resta finora a mio avviso il migliore del lotto, anche su un fronte estetico. però chissà, se hai trovato un po' incomprensibile eluti, bloodshock potrebbe anche farti storcere la bocca, perché il taglio è davvero della stessa materia del sogno... attendo assai incuriosito ;)
  • Discussione Schramm • 28/09/19 18:41
    Scrivano - 7694 interventi
    uhm. devo ammettere che per me è stato acqua fresca e non mi ha solleticato un solo nervo. gli effetti sono così speciali e primedonne che si mangiano le briciole di mollica narrativa lasciate lungo il sentiero e la sola cosa che resta, pretestuose suggestioni simboliche a parte, sono proprio loro. così predominanti, pervasivi, pavoni e contundenti, che finiscono col sostituirsi al film e adombrare anche la bontà della regia che stai lì ad ammirarli analiticamente senza però che null'altro ti tocchi dicendo "fatti benissimo, ma non fanno malissimo". anche perché dentro una confezione così protesa verso il lussureggiante ne va proprio di quel che serviva davvero loro per sbaragliare l'animo: la sudiceria.

    parlando un po' da scafato, è anche tutta roba un po' già elaborata altrove molto tempo fa: le unghie divelte? clean, shaven mi aveva già fatto rizzare il pelo e cappottato il nervo. il cacciavite che si inabissa dentro pipino il breve? schramm e tomboy avevano già servito il salato conto. et cetera.

    assicuro che niente è più lontano da me della brama di propedeutica, però - paradossalmente, dato che la carne esplosa ed espansa qua non fa certo la preziosa - la ciccia e la polpa mi sono mancate assai. o se si preferisce ci sono solo quelle, tenute su da un'ossatura osteoporotica.

    certo è che il saggio colpisce più quando derapa dal bloodlust perpetuo alla volta di abbozzate impennate visionarie dalla risonanza filosofico-mitologica. se la rouge avesse maggiormente equilibrato le due valenze sarebbe stata una grandissima botta, dato che la capacità di squarciare il velo di maya non le fa difetto, facendosi perdonare anche madornali erroracci di continuità (del pari inevitabili in un esordio) come le unghie dei piedi risanate nelle scene successive allo sradicamento o lame e attrezzi di tortura lindi subito dopo l'uso, tacendo della recitazione non proprio convincente (diciamo così) dell'ishtarica protagonista: quando annuncia con voice over la sua venuta si accendono le spie rosse su ogni quadrante.

    i numeri ci sono ma non tutti: certo che al prossimo step si andrà completando la tavola pitagorica lo promuovo con riserve. siamo comunque lontani caselli e caselli dall'impatto e dalla magnificenza del secondo ordito-ordigno.
    Ultima modifica: 28/09/19 18:47 da Schramm
  • Discussione Herrkinski • 29/09/19 17:27
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Sostanzialmente d'accordo, anche a me è probabilmente quello che è piaciuto meno dei quattro, pur avendo i suoi momenti e un'atmosfera abbastanza marcescente; si nota che è un esordio.
  • Discussione Raremirko • 29/09/19 21:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Si, ormai il torture come genere spesso ricicla scene e temi.
  • Discussione Raremirko • 31/03/20 22:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    L'ho apprezzato dal punto di vista tecnico (sfx molto buoni mi han fatto venire in mente The big shave di Scorsese, Cutting moments di Buck e Schramm di Buttgereit) e la fotografia ha il suo perchè; come scrpt non è Quarto potere, ma produzioni dle egenre non abbisognano di chissà cosa.

    Cristofaro ci ha messo mano a vari livelli a si vede; discreto e tutto puntato sull'autolesionismo.