Sembra di vedere un
Carnival Of Souls laccato e molto patinato, un
Buio Omega uscito dalle pagine di
Vogue, con spizzichi di fiaba nera burtoniana e flash ora orrorifici (la vecchia "zombi" che si spazzola i capelli, il terrifico sabba post-mortem stile
Sentinel, con le vecchie magliarde che paiono uscite dal
Macbeth polanskiano con gli occhi spenti fulciani), ora splatter (la Ricci nuda nella doccia con il suo cuore pulsante in mano), e momenti nerissimi fiabeschi (gli incubi/veglia con la Ricci che si rivede terrifica bambina, lo specchio delle brame che rimanda la figura cadaverica)
La regista polacca dal nome impronunciabile ha un buon talento visivo necrofilo, gioca a più livelli (veramente la Ricci e nel limbo del trapasso o Neeson e un perverso necrofilo? Io propendo per la prima) e indovina alcune trovate non banali (la madre del ragazzino catatonica davanti alla tv, il poliziotto con gusti necrofili, la cucitura alla Ricci, il deposito delle auto incidentate) e regala momenti di vera suspence (la Ricci che tenta la fuga nella spettrale magione/obitorio, mentre Neeson va a fare benzina al furgone) e dissemiza indizi poco velati (il furgone di Neeson che tampina la Ricci prima dell'incidente, la madre "zombi" teledipendente del ragazzino, il sangue da naso della Ricci, i neon lynchiani della scuola )e la apparenta alla Jennifer Lynch di
Boxing Helena (se proprio devo trovarle un suo punto di riferimento registico/femmineo)
Il fascino registico e estetico/mortifero della Agneieszkina cala in un atmosfera morboso/necrofila, con Neeson che disquisisce coi trapassati e ne conserva le foto come Robin Williams in
One Hour Photo e gioca con lo spettatore infilandole il dubbio costante, viaggiando sul dilemma se la Ricci sia veramente morta o meno, con omaggi a Poe del
Sepolto Vivo e dissolvenze fantasmatiche alla
E se oggi fosse già Domani
Di contro c'è una certa staticità narrativa e più di qualche lentezza, qualche dialogo che sfiora il ridicolo e figure inutili e irritanti (il ragazzino apprendista beccamorto)
Ma il talento visivo c'è e l'aria da morgue si respira per quasi tutta la pellicola
Magnifica la Ricci, "cadaverella" ignuda e sexy, che trasuda sensualità necrofila da tutti i pori
Imperfetto, ma con un suo fascino perverso e bellissima la canzone dei Radiohead sui titoli di coda.
E come diceva Bill Pullman nel
Serpente e L'arcobaleno: "
Io non sono morto"
Sequenza cult: Neeson toglie le scarpine tacco 12 alla Ricci post-mortem e le mette in un sacchetto (del pane?) con tutti gli effetti personali della ragazza...Io avrei fatto diversamente! :P