La puntata che chiude l’ottava stagione (quella del ritorno dopo 11 anni di assenza dai teleschermi) è anche l’ultima doppiata in Italia dal grande Giampiero Albertini, che di lì a breve morirà passando il testimone al meno dotato (quantunque bravo) Antonio Guidi. Un addio degno, comunque, visto che GRAND DECEPTIONS (che segna il ritorno ad indagini compiute in ambito di addestramento militare dopo la storica ALLE PRIME LUCI DELL’ALBA) va annoverata tra le puntate meglio scritte e più ricche di “deviazioni” dell’ultimo periodo. Nel senso che i personaggi “attivi” nella storia sono più d’uno: non c’è...Leggi tutto solo l’ntagonista ufficiale (Robert Foxworth, un po’ bolso rispetto alla media), ma anche il generale in pensione (Stephen Elliott) e la sua bella moglie, tutti e tre coinvolti per diverse ragioni nel caso. Colombo, che sulle prime è davvero convinto che la morte di un addestratore su una mina del campo sia un incidente, scoprirà man mano indizi molto interessanti, tesi a disegnare un caso dalle tante sfaccettature (non ultima quella sentimentale). Proprio per questo non c’è molto spazio per i siparietti umoristici tipici del tenente (un accenno all’auto, uno al cane e alla moglie, ma sono poca cosa). Un’indagine condotta da Colombo con particolare intelligenza e risolta brillantemente in un finale intimo e ficcante. La regia di Sam Wanamaker (attore e regista teatrale passato al cinema per un paio di film thriller-spionistici nel 1970) non è fenomenale, ma sa sfruttare bene le abilità dello sceneggiatore Sy Salkowitz creando anche un paio di bei momenti di tensione. Fotografia e confezione della Stagione Otto si confermano mediocri.
Interessante parte pre-Colombica, dove il personaggio dell’assassino (un viscido colonnello) prende forma e si capisce subito fino a che punto potrà arrivare. Colombo compare frugando tra le foglie. Avrà a che fare con un assassino molto arrogante, ma saprà come trattarlo. Bel dialogo tra il tenente e l’anziano generale. L’episodio funziona bene, ha ritmo e nessun particolare rallentamento o divagazione. Segnalo: fango verde, asciutto e molle, l’ora dell’anarchia, il bastoncino, “Non ci piacciamo”. Notevole.
MEMORABILE: La teoria della fabbrica delle scarpe.
Episodio ben fatto ma senza quel quel certo non so che. Come tutte le puntate dell'8° ciclo siamo di fronte a un ambiente inusuale (niente meno che un think tank neocon, malamente doppiato come "carri armati pensanti"), che però non viene sfruttato a fondo e comunque alla fine contano le buone vecchie corna. Colombo deve ricorrere due volte al fattore C., in modo veramente eccessivo (sia il biglietto nel vestito che la segretaria proprio deficiente!). Poche gag, ma il racconto è serrato e non ce ne sarebbe stato il tempo.
Buona puntata e ultima occasione per sentire Colombo doppiato da Giampiero Albertini. L'assassino viene interpretato con brio da Foxworth (doppiato superbamente da Claudio Capone) e nel cast rivediamo una vecchia conoscenza colombica: Stephen Elliott (già vittima in Testimone Di Se Stesso). Curioso e ben riuscito anche il tema musicale, ingegnosa la soluzione dell'enigma e tutto il complotto che fa da movente al delitto.
Per quanto il suo personaggio sia di rara odiosità (bastardo oltre che omicida), Robert Foxworth non è un antagonista all'altezza dei migliori e questo rende l'episodio un po' fiacco, nonostante la ricchezza psicologica dei comprimari (il generale e la moglie) e la raffinatezza della prova che incastra il colpevole. L'immagine finale, che mostra un Colombo in miniatura in mezzo al campo di battaglia affollato di soldatini di piombo, è la chiusura più simpatica e divertente di tutta la serie.
Episodio molto riuscito. Questo purtroppo è l'ultimo doppiato da Giampiero Albertini, che era diventata la voce per anni dell'indimenticabile Colombo come Alina Moradei è stata l'indimenticabile voce de La signora in giallo. Molto ingegnosa la prova praticamente schiacciante con cui viene arrestato il colpevole. Non è stato però uno di quegli assassini che io avrei preferito che Colombo non arrestasse (come in Riscatto per un uomo morto, dove avrei preferito che Colombo non incastrasse l' avvocatessa).
Episodio paramilitaresco che ci ricorda - per forza di cose - il buon vecchio Alle prime luci dell'alba il quale, diciamolo subito, era di tutt'altro spessore. Un sonnacchioso Colombo fino a metà pellicola sostiene la tesi "dell'incidente", poi, tutto a un tratto, il fatto che lo riconduce al più consono omicidio, dunque l'indagine. Episodio di discreto fascino, ma che pecca di momenti lenti e d’un co-protagonista non molto convincente. Il regista punta più sullo stile che alla sostanza e questo, a mio avviso, frena il ritmo.
Un episodio più che buono. Robert Foxworth si dimostra un assassino sufficientemente odioso per gli standard e in più il piano delittuoso e l'alibi sono ricercati e ben architettati. L'indagine invece ruota attorno a pochi sostanziali indizi e la regia di Wanamaker è discreta. Colombo se la cava bene anche se non riesce a duettare al meglio con l'omicida, in più non si ravvisano molte gag o quantomeno intermezzi comici. Il finale è intenso e la prova regina molto ricercata e inoppugnabile.
Dopo Alle prime luci dell'alba, ecco Colombo nuovamente alle prese con un omicidio avvenuto in ambito militaresco. L'assassino (Foxworth) è odioso ma non brilla nei dialoghi col tenente; in ogni caso la vicenda funziona ed è resa ancora più interessante dal rapporto che va instaurandosi tra il tenente e il generale in pensione. Ottima la risoluzione finale di Colombo per un risultato complessivamente notevole.
Una caratteristica della serie, che ormai ne è diventata la firma, è che il cattivo viene riconosciuto ancora prima che metta in atto il suo piano. In un certo senso è scontata anche la fine, ma quando la sceneggiatura rappresenta fatti credibili e l'impianto è buono e plausibile la curiosità rimane intatta. È il caso di quest'ultimo episodio dell'ottava stagione, drammatico oltre che poliziesco, che chiude in bellezza i suoi purtroppo pochi episodi. Attori di alto livello, grandi doppiatori. Molto buono davvero.
Sebbene il tema militaresco non sia per me di grande attrattiva, devo dire che questo episodio è il migliore della serie, con un Colombo calibrato (sempre ironico ma non farsesco) e indagini credibili. Questa volta il tenente ha a che fare con un colonnello gentile ma non ruffiano, disponibile ma non servile, collaborativo ma arguto. Azzeccata anche la figura del generale Padget, che usa poche parole ma distribuisce piccole perle di saggezza. In generale, comunque, la puntata è ben curata (bello anche il duetto in chiesa tra Colombo e l'amico del defunto).
MEMORABILE: "Forse questo mi rende un ipocrita. In fondo è un altro termine per dire ben educato" (Generale Padget).
Una complicata indagine, preannunciata dal titolo, per Colombo, che si aggira nel rude ambiente militare per svelare le cause di un omicidio commesso come copertura di illeciti arricchimenti. Il tradimento coniugale viene utilizzato molto bene, per alleggerire la trama con toni sentimentali. Tuttavia la costruzione dell'alibi da parte dell'assassino poteva essere ideata meglio.
Per la chiusura della stagione torna alla regia il Wanamaker di Prova d'intelligenza. Episodio sobrio e senza troppi colpi di scena, con poche digressioni macchiettistiche (fanno eccezione l'incontro coi soldati-wannabe fuori di cocuzza e la miniatura di Colombo nel plastico dedicato a Gettysburg). Foxworth è un villain arrogante e avido per cui il nostro tenente non prova né simpatia né ammirazione (e sembra divertirsi un mondo ad assillarlo nei momenti meno opportuni); più delicata la figura del generale (Stephen Elliott), uomo d'onore con la moglie fedifraga ma affezionata. Buono.
MEMORABILE: La carrellata sul plastico all'inizio; La simulazione di guerra; Il terriccio nel colletto; Colombo visita il nido d'amore dell'assassino; Le scatole.
Puntata di ambientazione militare, non frenetica nel ritmo ma efficace sia sul piano dell'indagine che nella caratterizzazione dei personaggi. Foxworth è un antagonista di quelli bastardi (anche se non tra i più carismatici), ma più di lui hanno rilievo Elliott anziano generale sulla sedia a rotelle e la Eliber moglie troppo giovane e ovviamente fedifraga ma in fondo affezionata. Falk, doppiato per l'ultima volta da Albertini, entra in scena più tardi del solito ed è incalzante senza indisporre, ironico senza scivolare nella macchietta. Finale convincente.
Militare fa fuori collega ambizioso che ha scoperto i suoi loschi affari e vuole entrare "in società". Bella l'ambientazione nel mondo delle reclute (con relativo aspetto ipocritamente squallido dei gradi elevati) e valida la scelta del cast; peccato tuttavia per le lungaggini di troppo (dati l'esiguità dell'intreccio e del raggio d'azione all'interno del quale si muove il tenente un episodio breve sarebbe stato l'ideale) che inficiano il ritmo. Forse si tratta dell'unico caso in cui Colombo ammette la sua scarsa simpatia (ricambiata) nei confronti del colpevole (un bravo Foxworth).
MEMORABILE: Le foglie dentro il colletto; Il plastico; I bastoncini.
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Per Ale nkf.
Invece per me Foxworth e' stato uno degli assassini piu' odiosi di sempre !
E' un interessante punto di discussione.
DiscussioneAle nkf • 17/05/09 17:17 Contatti col mondo - 14031 interventi
E' vero infatti sono stato molto contento quando colombo l' ha incastrato. Anche nella puntata L' arte del delitto si vede un Martin più che antipatico.
DiscussioneZender • 20/05/09 14:09 Capo scrivano - 48271 interventi
Uhm, aspetta Ale nkf, nel tuo commento leggo che tu NON avresti voluto che venisse incastrato. Forse c'è stato un equivoco. E' per quello che credo Ciavazzaro sia intervenuto.
Esatto ero intervenuto per quello,visto che ritengo l'omicida dell'episodio parecchio odioso.
DiscussioneAle nkf • 20/05/09 14:36 Contatti col mondo - 14031 interventi
E' vero mi sono dimenticato un "non", perchè dico che avrei voluto che non lo arrestasse invece è il contrario come è il contario per Un ricatto per un uomo morto che avrei voluto che l' avvocatessa non venisse arrestata. C'è un modo per aggingere quel non??
DiscussioneAle nkf • 20/05/09 14:40 Contatti col mondo - 14031 interventi
In parole povere sono contento che Colombo ha arrestato Foxworth e non sono stato contento quando Colombo ha arrestato l' avvocato.
DiscussioneZender • 20/05/09 17:04 Capo scrivano - 48271 interventi
Capito, corretto. Grazie Ale.
CuriositàZender • 12/01/15 15:11 Capo scrivano - 48271 interventi
Dalla mediocre collezione cartacea Zender il flanetto di Tv sorrisi e canzoni relativo alla prima tv della puntata, il 9 novembre 1991:
*Claudio Capone: Robert Foxworth *Marcello Tusco: Stephen Elliot *Sergio Di Giulio: Andy Romano *Melina Martello: Janet Eilber *Mario Feliciani: George J. Peters *Giancarlo Maestri: Milt Kogan