Intervista con Simonetti all'uscita di "Non ho sonno"
7 Luglio 2008

CLAUDIO SIMONETTI: E' strano, specialmente dopo 22 anni, risuonare ancora insieme a loro. Siamo completamente cambiati in fatto di gusti musicali; dopo la nostra separazione ognuno aveva preso una strada diversa e quindi affrontato stili diversi, ma tutto sommato, è grazie a questa nostra "diversità" che riusciamo a creare qualcosa di differente rispetto a tanti altri gruppi. Il feeling non è stato il massimo, soprattutto caratterialmente (non siamo molto cambiati rispetto ad allora); abbiamo smussato qualche angolo ma le divergenze di prima si sono fatte sentire, d'altronde non a caso non avevamo più lavorato insieme in tutti questi anni.

CS: Credo di essere stato l'unico ad aver portato avanti il discorso interrotto. A parte le mie esperienze nel campo della Dance degli anni '80 (Easy Going, Vivien Vee, ecc.) non ho mai abbandonato il cinema, soprattutto quello dell' Horror/Thriller. Ho continuato anche con Argento (Demoni, Opera, Phenomena) e poi ho lavorato con altri registi quali Lamberto Bava, Ruggero Deodato, Menahem Golan e altri. Ho una grande passione per la colonna sonora poichè è l'unico modo, per un musicista, per spaziare da un genere all'altro. Fare una cronologia dei miei lavori è un po' lungo, e un po'... Noioso, penso.

CS: Adesso, rispetto al passato, ho a disposizione molti più strumenti, ma cerco sempre di essere coerente con me stesso e non mi faccio prendere troppo dai suoni sacrificando, come spesso accade, la composizione musicale. Quando ho iniziato si usavano poche tastiere, e quindi il campo sonoro era più ristretto (ma forse più creativo) e quindi si badava più alla composizione vera e propria e all'incastro tra i pochi strumenti che avevamo, piuttosto che alla semplice scelta del suono per supplire alla carenza d'arrangiamento, come si fa adesso. Ora, grazie alle nuove apparecchiature, si può spaziare tra migliaia di suoni diversi, e anche se si rischia di diventare impersonali, con un poco di sforzo si può anche non perdere la propria personalità, come abbiamo cercato di fare in Nonhosonno.

CS: In realtà siamo sempre stati all'avanguardia, sono 20 anni che lavoro con gli strumenti elettronici e quindi con il computer (al servizio della musica naturalmente!) e quindi ho seguito tutta l'evoluzione del campo (vedi Suspiria) e lo stesso ha fatto Fabio Pignatelli che oggi è considerato uno dei più bravi programmatori musicali d'Italia. Quindi, paradossalmente, per rimanere "conservatori" come eravamo allora, dovremmo essere sempre un passo avanti rispetto agli altri tecnologicamente!

CS: Ho avuto la fortuna di aver vissuto in pieno l'epoca del rock progressive anni '70. Allora eravamo, come d'altronde quasi tutti i gruppi italiani, un po' condizionati da gruppi quali gli Yes, Genesis, King Crimson, Deep Purple e tendevamo a una certa "somiglianza". Ma proprio grazie a queste esperienze siamo riusciti poi ad avere una nostra personalità con il tempo. Un gruppo che non ha avuto la notorietà meritata: sicuramente i GENTLE GIANT, una delle più eclettiche e creative band del rock inglese!

CS: Fortunatamente non avevamo rivali nel campo e quindi la critica fu unanime nel definirci "il gruppo dell' Horror" per eccellenza. Profondo Rosso ha venduto 1.000.000 di copie nel solo primo anno di uscita e ha tuttora un record di vendite in italia, con i suoi 3.000.000 di copie vendute.
A chi interessasse il personaggio Simonetti può sempre leggere l'intervista fatta dal benemerito Zender a Claudio sulle musiche di Profondo rosso. Cliccate qui.
INTERVISTA REALIZZATA DAL BENEMERITO HERRKINSKI