"Il giudice Mastrangelo" episodio per episodio

5 Settembre 2014

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

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INTRODUZIONE ALLA SERIE (a cura di Mco)
Nel dicembre del 2005 il pubblico italiano fa la conoscenza di una nuova figura del ramo investigativo, il Giudice Mastrangelo. Il ruolo è ricoperto da Diego Abatantuono, qui procuratore aggiunto nella sede di Lecce. Oltre ai membri della sua procura (Gennaro Diana, Riccardo Zinna e Ugo Conti), il filo diretto delle investigazioni è con la polizia giudiziaria, in particolare con il commissario Federica Denza (Amanda Sandrelli), di cui presto si innamora. Inseparabile l'autista tuttofare Uelino (Antonio Catania) mentre nella sua casa con vista sul mare il giudice lascia la sorella Cristiana (Vittoria Piancastelli) alle prese con il vulcanico marito Gerardo (Dino Abbrescia). La prima serie conta sei episodi, tutti autoconclusivi per ciò che concerne la risoluzione del caso. Nel maggio del 2007 tornano i personaggi in una più breve (quattro puntate) seconda stagione. La figura che fa battere il cuore a Mastrangelo questa volta è la giovane procuratrice Claudia Nicolai (Alessia Marcuzzi), in odor di separazione dal marito commissario (Fabio Fulco). Molti i volti noti coinvolti nel progetto complessivo, da Luigi Maria Burruano a Nina Soldano, da Serena Bonanni a Donatella Pompadour. Le storie vertono su indagini che trattano il crimine sotto varie sfumature con un unico legame: la location del Salento (sebbene tutti o quasi parlino con accento pugliese settentrionale). Di una terza fatica per il nostro procuratore se n'è parlato più volte ma sinora senza esito alcuno. (Mco)


PRIMA STAGIONE (2005)
 
 1. FIORI D'ARANCE AMARE
(12 dicembre 2005)
*** La morte indotta da una fetta di torta nuziale venefica rappresenta il primo caso che il procuratore (aggiunto) Mastrangelo deve affrontare al suo rientro in Salento. Il corpulento attore e cabarettista si destreggia bene in questo episodio inaugurale, tra partite a biliardo e battutine di rigore. La ricerca del colpevole si perde quasi nello splendore dei luoghi in cui è immersa, un po' come accade allo spettatore, anche dopo ripetute visioni. Emozionante. (Mco)
**! Esordio più che discreto per Diego Abatantuono nei panni di Mastrangelo, giudice che torna nella sua Lecce dopo anni trascorsi a Milano. Il primo caso è già interessante, forse un po' telefonato ma scorrevole e con qualche spunto azzeccato nella parte finale. Abatantuono è sin da subito in parte, così come Catania (il fido autista). Non male anche la Sandrelli. Bellissime le location salentine, riprese al loro meglio. (Ultimo).

2. LA NOTTE DELLA PIZZICA (13 dicembre 2005)
**! Doppia fatica per il pool di Mastrangelo, alle prese con il caso di un anziano deceduto in clinica (c'è di mezzo un'assicurazione sulla vita) e con la scomparsa di una donna, poi trovata morta sui luoghi deputati alla prostituzione. Della "pizzica" si vede pochetto ma di colore nella vicenda ce n'è a dismisura, tra mercatini rionali e scogliere assolate. Eccellente l'apporto di Catania in qualità di uomo di fiducia e tuttofare di Abatantuono sebbene il contesto in cui si muove la coppia sia talvolta ripetitivo. Ciononostante la sensualità dirompente della Soldano mette il bollino di "passo obbligato" anche per questo frammento. (Mco)
**! Doppia indagine per il giudice Mastrangelo e ancora una volta un episodio promosso, grazie a uno svolgimento costante che riesce a ben far coesistere i due casi. Abatantuono è bravo come sempre e gli scambi di battute tra lui e Catania vanno sempre a segno e strappano qualche sorriso. L'unica pecca è forse un finale abbastanza intuibile, ma si può perdonare. Belle le location. (Ultimo).

3. SOTTO IL PONTE (20 dicembre 2005)
***! A complicare la vita al dott. Mastrangelo ci pensa il cadavere di una giovane ragazza ritrovato proprio sotto ad un ponte collegato a una nota discoteca della zona. Suicidio o altre piste? La storia può risultare banale anzichenò ma è talmente intrisa di afrori e sapori meridionali che conquista in un batter d'occhio. Merito di una delle location più belle della serie (Ponte Ciolo ed insenatura sottostante) che ospita il frizzante duetto Abatantuono-Catania alle prese con gli stilemi del giallo puro nonché a più riprese (e qui sono obbligato a ripetermi) la bellezza davvero disarmante di Nina Soldano. Bellissimo! (Mco)
*** Davvero un buon episodio, che comincia con il ritrovamento di una ragazza morta sotto a un ponte e prosegue in maniera costante, alternando le indagini a momenti più vicini alla commedia (si vedano gli scambi di battute Mastrangelo-Uelino, oppure la segretaria che piange sempre...). Seconda parte di livello, con un finale inatteso che promuove pienamente la puntata. Bellissime le location in Salento. (Ultimo) 

4. LA SPOSA SIRENA (27 dicembre 2005)
**! Una coppia di turisti perde la vita presso la scogliera del faro, luogo già in passato teatro di meste ricorrenze. Le autorità sembrano propendere per un omicidio connotato dei tratti legati alle sette della zona. Ma Mastrangelo è di tutt'altro avviso. Frammento che vive di un maggior tasso umoristico rispetto alla media, con ampi spazi lasciati alla vita familiare del giudice eponimo. La trama gialla è di buona fattura e i volti di Bruno Cariello e, soprattuto di Giorgio Careccia, resteranno per un bel po' nella memoria. Buoni gli accompagnamenti musicali del duo Pivio & Aldo De Scalzi. (Mco)
**! Un episodio più che discreto che comincia con la morte di una coppia presso una scogliera e prosegue con un'indagine riuscita ma tirata un po' troppo per le lunghe (il colpevole è abbastanza intuibile già a metà puntata). Bravo come sempre Abatantuono, simpatico Catania. La Sandrelli, pur discreta, non raggiunge alti livelli di recitazione. Il finale con trucchetto per incastrare l'assassino sa molto di Tenente Colombo. (Ultimo)

5. UN COLPO DI PISTOLA (3 gennaio 2006)
**! La Procura di Lecce deve far fronte al caso di omicidio di un noto imprenditore agricolo della zona. Sembra quasi che si voglia far passare il fatto come avvenuto per mano di creditori insoddisfatti sebbene al dott. Mastrangelo la pista non convinca. Vicissitudini familiari più che articolate e guai finanziari si intrecciano a tavolate imbandite a pane e formaggio su terrazze sul mare. Si segnala la buona prova di Andrea Coppola oltre alla consueta simpatia del cast istituzionale. (Mco)
** L'episodio più debole della prima stagione, causa un'indagine (la morte di un imprenditore...) non molto interessante e tirata per le lunghe. Abatantuono è bravo come sempre e questo porta l'episodio alla sufficienza ma non oltre, causa una prova del cast di contorno non ai livelli degli episodi precedenti. Superflue le vicissitudini private del giudice (la sorella, la ex fidanzata...); bellissime invece, come sempre, le location. (Ultimo)

6. LA MONGOLFIERA (10 gennaio 2006)
*** Mentre la gente si diverte in occasione della festa delle Mongolfiere un uomo viene assassinato. La sua identità risponde al nome di un usuraio notissimo nella zona per i suoi prestiti esorbitanti. Si cerca tra i clienti presenti nella sua folta agenda... Originale, folcloristica e inconsueta. Così potremmo definire questa tranche giallo-rosa che chiude la prima serie. Troviamo pure Tony Sperandeo che gestisce l'affitto di mongolfiere e un rapporto sempre più altalenante tra Mastrangelo e Denza. Ruba la scena in questo tourbillon colorato e musicato Donatella Pompadour nelle vesti di una bella e scaltra libraia. (Mco)
*** Buon episodio che chiude la prima stagione. Mastrangelo si trova a indagare sulla morte di un uomo durante una manifestazione di mongolfiere: l'indagine è trattata con cura e non mancheranno momenti inaspettati. Curioso e interessante il modo in cui Mastrangelo arriva alla soluzione del mistero (c'è anche lo zampino dell'autista Uelino). Si vede anche Tony Sperandeo in una piccola parte. Consigliato. (Ultimo) 


SECONDA STAGIONE (2007)
 
 1. OMBRE SULLA PROCURA
(4 maggio 2007)
**! La morte del procuratore capo De Cesare scuote tutto l'ambiente leccese, soprattutto in considerazione della misteriosa (doppia) vita che l'uomo pareva condurre. A sostituire il pm arriva una vecchia conquista di Mastrangelo, la giovane Nicolai. Entra in scena una nuova figura femminile, Alessia Marcuzzi, regina del teleintrattenimento ma che si rivela scarsamente adatta a ricoprire il suo ruolo. La Sandrelli via via si allontana dal set e tocca al bravo Diego prendere in mano (col fido Catania) la situazione. La prima storia di questa nuova serie ricalca modelli del mafia movie televisivo e gli attori a ciò deputati non deludono, in primis Tullio Estrafallaces. (Mco)

**! Seconda stagione che comincia con una vicenda delicata, incentrata sulla morte del procuratore De Cesare. Le indagini vengono trattate con cura e rispetto agli altri episodi c'è meno umorismo. La Sandrelli a poco a poco lascia spazio a una nuova figura femminile, una giovane pm interpretata dalla Marcuzzi (non particolarmente adatta al ruolo). Abatantuono è sempre il migliore del gruppo e si rileva un ottimo investigatore. Finale in crescendo. (Ultimo)


2. BELLE MANIERE CON DELITTO (11 maggio 2007)
*** Le indagini che interessano il Nostro si concentrano sulla morte di un baldo e ricco giovane, avvenuta nottetempo sulla spiaggia. Inizialmente è il povero Gerardo, sul posto per altri motivi (gelosia), ad essere indiziato e tradotto in carcere in via cautelare. Intricato e ben costruito episodio che ama scoprire le sue carte per poi mischiarle subito dopo. Qui è il bravo Dino Abbrescia, finalmente a briglie sciolte, il vero mattatore con la sua gestualità e la sua inconfondibile parlata "ruspante". Tra le (belle) presenze femminili segnaliamo Barbara Tabita mentre si confermano ad alto livello le performance di Abatantuono. (Mco)

*** Buonissimo episodio della seconda stagione incentrato sulla morte di un giovane in riva al mare. La vicenda è più complicata di quello che si possa pensare e andrà a coinvolgere diversi personaggi, da Gerardo (il cognato di Mastrangelo) alla bella Barbara Tabita. Le indagini vengono condotte con estrema attenzione e confluiscono in un finale inaspettato. Bravo come sempre Abatantuono, simpatico Catania ma troppo forzato. Nota di merito anche per la buona prova di Abbrescia. (Ultimo)


3. DELITTO SUL MARE (17 maggio 2007)
*** La vita di una giovane vedova, titolare del bellissimo albergo "Il Piccolo Mondo", è messa a soqquadro da continue minacce di morte. Non resta che rivolgersi alle autorità che inizialmente la credono una mitomane. Mastrangelo, forse anche perché da lei affascinato, decide di investigare. Un frammento che si ricorda per la "calata a mare" della villa-hotel dove si svolge l'intera vicenda. Un posto la cui abbacinante meraviglia stride con i fatti di morte descritti. L'inghippo è alquanto semplice ma comunque ben mascherato dietro il nugolo di personaggi che sfila nella location. Di assoluto rilievo Serena Bonanni, la cui avvenenza turba assai anche lo stesso Abatantuono. (Mco)

*** 
Un buon episodio della seconda stagione, ambientato in un hotel in riva al mare dove Mastrangelo e il fido Uelino si troveranno a indagare su eventi misteriosi. Si mette tanta carne al fuoco, ma alla fine se ne esce soddisfatti, grazie a uno sviluppo finale che tanto ricorda i gialli di Agatha Christie. Da segnalare la buona prova di Serena Bonanno, che non lascerà indifferente il caro giudice. Discreta la prova della Marcuzzi. (Ultimo)


4. LA SETTIMANA SANTA (18 maggio 2007)
*** Durante le celebrazioni religiose della settimana eponima un uomo viene assassinato da un finto partecipante alla processione. Quello che il killer non si poteva aspettare era di essere stato immortalato da una videocamera. Eccoci giunti all'episodio che concude la seconda tranche di Diego Mastrangelo. La chiusa è buona, impreziosita da una storia tutt'altro che scontata e da una sorta di accomodamento delle situazioni sentimentali che vivevano all'interno del film. La scena finale che vede Abatantuono e Catania allontanarsi sul mare è quasi poetica e la battuta di commiato è di quelle da segnare. (Mco)

**! Durante le celebrazioni della settimana santa avviene un omicidio: a Mastrangelo il compito di risolvere il mistero. Episodio conclusivo, non particolarmente memorabile ma comunque godibile grazie alle solite buone indagini del giudice, che bene si intersecano con le vicende personali dei protagonisti. La soluzione finale a un certo punto si intuisce, ma si può perdonare. Finale malinconico. (Ultimo)

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